La Lilt lotta contro il cancro ma il 40% delle donne e molti uomini non fanno prevenzione

Oltre 4.000 visite nel 2009 (il 20% in più dell'anno precedente) in provincia di Lecco, con un'affluenza di utenti per lo più italiani (98% circa) caratterizzati da un'istruzione di medio livello (il 55% ha terminato gli studi di scuola superiore) e per la grande maggioranza donne (75%). La Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) è presente nella nostra provincia con diverse sedi fisse territoriali (Merate, Casatenovo, Missaglia, Olginate, Lecco, Dolzago, Verderio...) e un'attività "mobile" della durata di qualche giorno in territori non serviti ("camper sul lago" e "camper in Valsassina"). L'ente si pone come scopo quello di educare la popolazione a premunirsi contro la malattia, insegnando loro l'estrema importanza della prevenzione primaria. Presso l'ambulatorio di Merate situato in Via Vittorio Veneto vengono effettuate visite dermatologiche, senologiche, ginecologiche, urologiche e otorinolaringoiatriche. "Si tratta di aree fisiologiche in cui ha un senso praticare un'attività di screening, dove cioè la diagnosi precoce è in grado di determinare l'evolversi della malattia" ha spiegato la dottoressa Silvia Villa, presidente della sezione lecchese.

La prestazione più richiesta è quella delle visite dermatologiche preventive, per la rilevazione di eventuali nei che possono degenerare in melanomi. "Questo perchè c'è una grande carenza di strutture sanitarie esterne che effettuano questo genere di servizio" ha spiegato la dottoressa Villa. "L'incidenza di questi tumori è in aumento in Italia, in tanti adottano comportamenti sbagliati quando si espongono al sole e non proteggono adeguatamente i bambini. L'età media di chi sviluppa tumori cutanei si è abbassata negli anni, è importante non esporsi nelle ore più calde e riapplicare la crema protettiva molto spesso".

Lo scopo della prevenzione senologica è quello di riempire gli "spazi" lasciati vuoti dalla campagna di screening attuata dall'Asl, vale a dire le fasce d'età dai 20 ai 50 anni e dai 70 in poi. "L'incidenza del tumore alla mammella è pari al 50% nella fascia di età dello screening e al 25% prima e dopo questi termini" ha spiegato la dottoressa Villa. "La prevenzione è importante per individuare i gruppi di pazienti a rischio, vale a dire quelle quote di tumori ereditari (il 5-10% del totale, in presenza di un codice genetico che predispone) e familiari (in cui c'è una familiarità delle patologie predisponenti, che possono degenerare in tumore)".

La dottoressa Silvia Villa

L'affluenza di pazienti che si recano presso l'ambulatorio meratese della Lilt per effettuare visite ginecologiche è in aumento, ma ancora molte donne non effettuano il pap-test, in grado di evidenziare anomalie nelle cellule del collo e della cervice dell'utero. "Il 40% delle donne tra i 25 e i 70 anni non fa prevenzione ginecologica in provincia di Lecco" ha spiegato la dottoressa Villa. "Il tumore del collo dell'utero è spesso legato a quelli del seno, dell'ovaio e del colon e non dipende dalla familiarità ma da infezioni che possono degenerare. Il rischio di contrarle si moltiplica in presenza di promiscuità, anche maschile. La mortalità nazionale era arrivata a zero grazie ad una campagna di screening avviata anni fa, ora è tornata al 5% perchè in molte non si presentano. Di queste la maggior parte sono donne italiane di fascia economico-culturale medio bassa, mentre le extracomunitarie sono state abituate a sottoporsi al test nei loro paesi di provenienza dove è stato introdotto". L'associazione Soroptimist di Sondrio ha permesso alle donne delle Isole Salomon di poter effettuare il pap-test attraverso la formazione di ostetriche che inviano i risultati in Lombardia per via telematica. "Tutte le donne dai 20 anni in su dovrebbero sottoporsi al pap-test ogni 2 - 3 anni" ha spiegato la dottoressa Villa.

Chi di prevenzione contro i tumori proprio non vuol sentire parlare sono gli uomini. "Solo il 25% dei nostri utenti sono maschi e per quanto riguarda i pazienti urologici molti sono bambini. Sarebbe necessario sviluppare una campagna ad hoc per la prevenzione delle patologie urologiche e dell'area otorino-laringoiatria" ha spiegato la dottoressa Villa. "I tumori della laringe e della trachea in particolare riguardano gli ultra 50enni, che hanno vissuto un'epoca in cui in molti fumavano 60-70 sigarette e bevevano 2- 3 litri di vino al giorno. Oggi fumo e alcool non sono più così diffusi, ma restano le principali cause di cancro in questa zona del corpo. La visita si esegue con un fibroscopio, è importante che l'attenzione verso questo tema aumenti".

I medici presenti presso l'ambulatorio della Lilt seguono i pazienti lungo tutto il percorso preventivo, indirizzandoli verso strutture adatte al loro caso quando si rende necessario un approfondimento diagnostico o un intervento come l'asportazione di un neo.

Il contributo richiesto è di 10 euro all'iscrizione (gratuita per determinate fasce dove è il comune a contribuire) più un contributo volontario ad ogni visita. Un'inezia se si considera che una semplice visita di controllo può salvare la vita.

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.legatumori.it.

Associazioni correlate

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.