Brianza Valley: anche Airuno, Calco e Olgiate aderiscono 

Anche i Comuni di Airuno, Calco e Brivio aderiscono all’utilizzo del marchio turistico collettivo “Brianza Valley. Un cuore verde a due passi dalla città”. L’approvazione della convenzione che vede come capofila il Comune di Merate è passata dai consigli comunali di Airuno e Calco nella serata di giovedì 27 novembre e da quello di Olgiate la mattina di sabato 29 novembre. 
Ad Airuno il punto è stato approvato all’unanimità dei presenti. Il consigliere Simone Tavola ha ripercorso rapidamente le tappe che sono state compiute e che hanno portato al concretizzarsi del brand a cui stanno aderendo i Comuni del Meratese e del Casatese. La quota di adesione per ciascun ente è di 500 euro ‘una tantum’, poi ogni anno ogni Comune pagherà 0,10 centesimi per abitante. Tavola ha sottolineato l’importanza del progetto e ha ricordato che tra dicembre e gennaio dovrebbe venire inaugurato il sito web di Brianza Valley, che fungerà anche da ‘contenitore’ di tutte le iniziative organizzate nei comuni aderenti. Rispondendo al consigliere di minoranza Alessandro Milani, Tavola ha concluso che i prossimi passi saranno la costituzione di un tavolo di lavoro per iniziare a gettare la basi di nuovi progetti che vedranno al centro il territorio della ‘Brianza Valley’. 
Anche a Calco la convenzione è stata approvata all’unanimità, tuttavia il sindaco Stefano Motta ha voluto esprimere una considerazione personale sul brand. Secondo il primo cittadino si sarebbe potuto limitare l’adesione al territorio meratese, poiché le peculiarità della zona sono soprattutto i borghi affacciati sull’Adda, che ogni anno attirano migliaia di visitatori. Motta ha comunque giudicato positivamente l’iniziativa, spiegando che il brand permetterà di valorizzare tutte le iniziative che verranno organizzate nel territorio. 
A Olgiate Molgora l’adesione invece ha suscitato decisamente più dibattito. “Brianza Valley? – ha esordito il capogruppo di opposizione, Stefano Golfari. – Ma dove siamo, nello Utah o nel Wyoming? Il termine ‘Valley’ mi urta. Perché un marchio brianzolo si deve chiamare in americano?”. Golfari ha insistito sull’importanza del nome, a suo modo di vedere scelto erroneamente, tuttavia ha riconosciuto l’importanza del progetto. A rispondere è stato l’assessore Paola Colombo, che ha difeso invece la scelta del nome: “Non lo vedo come un inglesismo. C’è un doppio senso di appartenenza, sia alla nostra terra, sia di apertura”. E a proposito di ‘apertura’ ha parlato anche il consigliere di opposizione Pierantonio Galbusera, auspicando che tutta la pubblicità che può derivare dal nuovo brand non porti “orde barbariche” nel territorio. 
Anche a Olgiate comunque la convenzione è stata approvata all’unanimità. 
E.Ma.
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