Merate: agli storici volontari il ‘grazie’ nei 60 anni dell’oratorio
Giovedì 2 ottobre si sono ufficialmente aperti a Merate i festeggiamenti per i 60 anni dell’oratorio, che proseguiranno fino a domenica 5 con un ricco programma di preghiera, giochi, incontri e momenti di condivisione.
La serata inaugurale si è aperta con il ritrovo attorno alle 20:45 nel cortile dell’ex oratorio femminile, all'ombra della torre, dove decine di bambini, ragazzi, animatori, catechisti e famiglie hanno dato inizio alle celebrazioni. Da lì, in un’atmosfera suggestiva, il gruppo ha raggiunto la struttura che compie sessant'anni illuminando il pratone con le fiaccole.



Ad accogliere i partecipanti, nel teatro dell’oratorio, è stato don Davide Serra, che ha voluto condividere un pensiero forte e simbolico: la discesa appena terminata come immagine del cammino di fede che unisce passato, presente e futuro. “Questa è una serata dedicata al ringraziamento di chi ha donato pezzi della propria vita all’oratorio, ma anche ai ragazzi che oggi scelgono di continuare a viverlo. Ognuno di noi, col suo esserci, porta avanti il cammino di fede che è l’oratorio”.
La conduzione della serata è stata affidata a Marco Gargantini, affiancato dai giovani Ilaria e Giacomo, in un intreccio tra esperienza e freschezza che ha ben rappresentato lo spirito della comunità.
La prima parte della serata ha visto per protagonisti i ragazzi dei cammini di catechesi, chiamati a vivere la loro speciale “graduation”, un rito di passaggio che segna l’ingresso in una nuova tappa del percorso di fede.



A inaugurare il momento sono stati i ragazzi di 18 e 19 anni, che hanno affidato ai più giovani della classe 2008 una tazza. Questo oggetto, parte integrante dei loro incontri settimanali, potrà diventare simbolo di condivisione, riflessione e amicizia: un invito a fermarsi, a dialogare, a nutrire la fede attraverso il confronto.
È poi toccato agli adolescenti delle classi 2009 e 2010 accogliere i 2011, consegnando loro un fischietto. Non più semplici giocatori, i nuovi entrati sono stati invitati a diventare arbitri di se stessi, capaci di dare voce alle proprie responsabilità e di richiamare tutti al rispetto e alla collaborazione.
Successivamente i preadolescenti del 2012 e 2013 hanno accolto i ragazzi del 2014 con una bussola, immagine chiara del cammino che si apre: un mondo più grande, pieno di stimoli, in cui è importante sapersi orientare e scegliere la direzione giusta. La bussola è così diventata un incoraggiamento a prendere in mano la propria vita, con coraggio e curiosità.
Infine, i bambini della terza, quarta e quinta elementare hanno accolto i compagni più piccoli della seconda con una sacca da viaggio. Non un semplice zainetto, ma il contenitore simbolico di tutte le esperienze che li accompagneranno: le parole ascoltate, i consigli ricevuti, le amicizie nate lungo il percorso di catechesi. Un segno tangibile del fatto che il cammino di fede non si apre e chiude occasionalmente, ma cresce giorno dopo giorno.
Dopo la “graduation”, la serata è stata dedicata a chi, con dedizione e impegno, ha scritto la storia dell’oratorio. Ai volontari storici e alle figure di riferimento sono state consegnate delle targhe di riconoscimento, tra emozione e gratitudine.



Tra i premiati vi sono state Anna Maria Corbetta, voce guida nella catechesi e nelle celebrazioni, e Antonia e Felice Mandelli, memoria viva della comunità e instancabili in cucina durante i campeggi. È stato poi chiamato Giorgio Magni, sempre presente tra bar, cucina e manutenzione, così come Giovanni e Gianna Casati, cuori pulsante dei campeggi e riferimento per generazioni di ragazzi. Grande commozione anche per la consegna della targa a Nuccia e Silvio Cogliati (in memoria di quest'ultimo), noti a tutti per i pranzi comunitari serviti con amore, il risottino coi funghi di Nuccia e i costumi del carnevale preparati con cura, e per Anna Spada e Beppe Colombo, la cui storia personale e di coppia si è intrecciata profondamente con quella dell’oratorio.



Non sono mancati i ringraziamenti a Felicita Gargantini e Luigia Albani, che con passione si sono dedicate alla cucina, alla cura dei ragazzi e della cappella; e un riconoscimento speciale è andato anche all’OSGB, con il presidente Emilio Colombo a ritirare la targa per l’impegno sportivo e comunitario.






L’apertura dei festeggiamenti ha così saputo unire passato e presente, il ringraziamento a chi ha costruito, passo dopo passo, la vita dell’oratorio, e l’entusiasmo dei giovani che ne raccolgono il testimone per portarlo avanti con fede e gioia.
La serata inaugurale si è aperta con il ritrovo attorno alle 20:45 nel cortile dell’ex oratorio femminile, all'ombra della torre, dove decine di bambini, ragazzi, animatori, catechisti e famiglie hanno dato inizio alle celebrazioni. Da lì, in un’atmosfera suggestiva, il gruppo ha raggiunto la struttura che compie sessant'anni illuminando il pratone con le fiaccole.


Il sindaco Mattia Salvioni, il prevosto don Mauro Malighetti,
Franco Arlati e la vicesindaca Valeria Marinari
Franco Arlati e la vicesindaca Valeria Marinari

Don Davide
Ad accogliere i partecipanti, nel teatro dell’oratorio, è stato don Davide Serra, che ha voluto condividere un pensiero forte e simbolico: la discesa appena terminata come immagine del cammino di fede che unisce passato, presente e futuro. “Questa è una serata dedicata al ringraziamento di chi ha donato pezzi della propria vita all’oratorio, ma anche ai ragazzi che oggi scelgono di continuare a viverlo. Ognuno di noi, col suo esserci, porta avanti il cammino di fede che è l’oratorio”.
La conduzione della serata è stata affidata a Marco Gargantini, affiancato dai giovani Ilaria e Giacomo, in un intreccio tra esperienza e freschezza che ha ben rappresentato lo spirito della comunità.
La prima parte della serata ha visto per protagonisti i ragazzi dei cammini di catechesi, chiamati a vivere la loro speciale “graduation”, un rito di passaggio che segna l’ingresso in una nuova tappa del percorso di fede.

Marco Gargantini

Giacomo e Ilaria

A inaugurare il momento sono stati i ragazzi di 18 e 19 anni, che hanno affidato ai più giovani della classe 2008 una tazza. Questo oggetto, parte integrante dei loro incontri settimanali, potrà diventare simbolo di condivisione, riflessione e amicizia: un invito a fermarsi, a dialogare, a nutrire la fede attraverso il confronto.
È poi toccato agli adolescenti delle classi 2009 e 2010 accogliere i 2011, consegnando loro un fischietto. Non più semplici giocatori, i nuovi entrati sono stati invitati a diventare arbitri di se stessi, capaci di dare voce alle proprie responsabilità e di richiamare tutti al rispetto e alla collaborazione.
Successivamente i preadolescenti del 2012 e 2013 hanno accolto i ragazzi del 2014 con una bussola, immagine chiara del cammino che si apre: un mondo più grande, pieno di stimoli, in cui è importante sapersi orientare e scegliere la direzione giusta. La bussola è così diventata un incoraggiamento a prendere in mano la propria vita, con coraggio e curiosità.
Infine, i bambini della terza, quarta e quinta elementare hanno accolto i compagni più piccoli della seconda con una sacca da viaggio. Non un semplice zainetto, ma il contenitore simbolico di tutte le esperienze che li accompagneranno: le parole ascoltate, i consigli ricevuti, le amicizie nate lungo il percorso di catechesi. Un segno tangibile del fatto che il cammino di fede non si apre e chiude occasionalmente, ma cresce giorno dopo giorno.
Dopo la “graduation”, la serata è stata dedicata a chi, con dedizione e impegno, ha scritto la storia dell’oratorio. Ai volontari storici e alle figure di riferimento sono state consegnate delle targhe di riconoscimento, tra emozione e gratitudine.

Anna Maria Corbetta

Felice e Antonia Mandelli

Giorgio Magni
Tra i premiati vi sono state Anna Maria Corbetta, voce guida nella catechesi e nelle celebrazioni, e Antonia e Felice Mandelli, memoria viva della comunità e instancabili in cucina durante i campeggi. È stato poi chiamato Giorgio Magni, sempre presente tra bar, cucina e manutenzione, così come Giovanni e Gianna Casati, cuori pulsante dei campeggi e riferimento per generazioni di ragazzi. Grande commozione anche per la consegna della targa a Nuccia e Silvio Cogliati (in memoria di quest'ultimo), noti a tutti per i pranzi comunitari serviti con amore, il risottino coi funghi di Nuccia e i costumi del carnevale preparati con cura, e per Anna Spada e Beppe Colombo, la cui storia personale e di coppia si è intrecciata profondamente con quella dell’oratorio.

Gianna Casati

Nuccia con il figlio Mirko Cogliati

Anna Spada
Non sono mancati i ringraziamenti a Felicita Gargantini e Luigia Albani, che con passione si sono dedicate alla cucina, alla cura dei ragazzi e della cappella; e un riconoscimento speciale è andato anche all’OSGB, con il presidente Emilio Colombo a ritirare la targa per l’impegno sportivo e comunitario.

Felicita Gargantini

Luigia Albani

Emilio Colombo presidente della Polisportiva Osgb
Applausi calorosi hanno accompagnato poi i nomi di Franco Arlati, catechista ed educatore, di suor Emanuela, guida spirituale e punto di riferimento per tanti giovani, e di figure care anche se assenti, come Leo, storico custode e barista, e Lorenzo “rosso” Bosisio, esempio di servizio umile e instancabile. Nel corso della giornata erano stati ricordati anche Luigi Frigerio e Daniela Sala, da sempre attivi in cucina, nell’OSGB e nella catechesi.
Franco Arlati

Suor Emanuela

Daniela Sala
A concludere la serata è stata la proiezione di un video con foto e ricordi dei 60 anni di storia dell’oratorio, un viaggio commovente che ha fatto rivivere volti, momenti e tradizioni di tante generazioni. Dopo il video, nel cortile sono state accese delle lanterne di carta. L’apertura dei festeggiamenti ha così saputo unire passato e presente, il ringraziamento a chi ha costruito, passo dopo passo, la vita dell’oratorio, e l’entusiasmo dei giovani che ne raccolgono il testimone per portarlo avanti con fede e gioia.
E.Ma.