Imbersago: al santuario digiuno e preghiera per invocare pace
Nella serata di venerdì 22 agosto il sentiero che si estende nel bosco sopra al Santuario della Madonna del Bosco è stato illuminato dalla luce delle fiaccole portate da decine di fedeli che hanno preso parte alla suggestiva Via Crucis organizzata in occasione della festa liturgica di Maria Regina. A guidare la preghiera comunitaria è stato padre Giulio Binaghi, che proprio quest’anno celebra il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale.

La ricorrenza si è intrecciata con l’appello lanciato da Papa Leone XIV, che ha indetto per il 22 agosto una giornata mondiale di digiuno e preghiera per invocare la pace. Il Pontefice ha esortato tutti i credenti a rivolgere suppliche al Signore perché conceda pace e giustizia e asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti armati in corso.

Il programma proposto dal Santuario ha accompagnato i pellegrini sin dalle prime ore del mattino. Le messe delle 7 e delle 8 hanno aperto la giornata, seguite dall’esposizione del Santissimo Sacramento in adorazione continua fino al pomeriggio. A mezzogiorno la comunità si è raccolta nella preghiera dell’Angelus, trasmessa anche attraverso il sito internet del Santuario.
Nel pomeriggio i momenti di spiritualità si sono susseguiti con il Rosario meditato, la Messa solenne, la preghiera del Vespero e un tempo dedicato al silenzio personale. La giornata si è conclusa appunto con la Via Crucis aux flambeaux delle 20:15, che ha visto il bosco circostante trasformarsi in un percorso di meditazione e invocazione di pace, mentre altri fedeli hanno preferito sostare all’interno della chiesa ascoltando tuttavia la preghiera trasmessa dagli altoparlanti.

Accanto alla dimensione spirituale, la comunità è stata chiamata anche a un gesto concreto. I fedeli infatti sono stati invitati a rinunciare al pranzo o alla cena, devolvendo l’equivalente in offerta per sostenere i bambini di Gaza e dell’Ucraina, vittime innocenti della guerra e della fame. Le donazioni, raccolte in una cassetta predisposta al centro del Santuario, hanno trasformato il digiuno personale in solidarietà tangibile.

L’appuntamento di Imbersago ha così unito fede, preghiera e carità, rispondendo all’appello del Santo Padre e rinnovando la tradizione di un Santuario che continua a essere punto di riferimento spirituale per l’intera comunità meratese e non solo.

La ricorrenza si è intrecciata con l’appello lanciato da Papa Leone XIV, che ha indetto per il 22 agosto una giornata mondiale di digiuno e preghiera per invocare la pace. Il Pontefice ha esortato tutti i credenti a rivolgere suppliche al Signore perché conceda pace e giustizia e asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti armati in corso.

Il programma proposto dal Santuario ha accompagnato i pellegrini sin dalle prime ore del mattino. Le messe delle 7 e delle 8 hanno aperto la giornata, seguite dall’esposizione del Santissimo Sacramento in adorazione continua fino al pomeriggio. A mezzogiorno la comunità si è raccolta nella preghiera dell’Angelus, trasmessa anche attraverso il sito internet del Santuario.
Nel pomeriggio i momenti di spiritualità si sono susseguiti con il Rosario meditato, la Messa solenne, la preghiera del Vespero e un tempo dedicato al silenzio personale. La giornata si è conclusa appunto con la Via Crucis aux flambeaux delle 20:15, che ha visto il bosco circostante trasformarsi in un percorso di meditazione e invocazione di pace, mentre altri fedeli hanno preferito sostare all’interno della chiesa ascoltando tuttavia la preghiera trasmessa dagli altoparlanti.

Accanto alla dimensione spirituale, la comunità è stata chiamata anche a un gesto concreto. I fedeli infatti sono stati invitati a rinunciare al pranzo o alla cena, devolvendo l’equivalente in offerta per sostenere i bambini di Gaza e dell’Ucraina, vittime innocenti della guerra e della fame. Le donazioni, raccolte in una cassetta predisposta al centro del Santuario, hanno trasformato il digiuno personale in solidarietà tangibile.

L’appuntamento di Imbersago ha così unito fede, preghiera e carità, rispondendo all’appello del Santo Padre e rinnovando la tradizione di un Santuario che continua a essere punto di riferimento spirituale per l’intera comunità meratese e non solo.
E.Ma.























