Caro Santoro...
Caro Santoro
ho letto con attenzione, oltre a vari contributi di altri che si sono espressi pure in passato, anche il suo penultimo scritto https://www.merateonline.it/notizie/147212/le-parole-contano-ma-anche-le-letture-che-se-ne-fanno in riposta all'ultimo mio https://www.merateonline.it/notizie/147204/caro-santoro-le-parole-contano e non volendo ulteriormente far scadere per chi legge a stucchevole ping pong a due (ne tanto meno alimentare tifoserie) questo nostro confronto di opinioni mi limito, sempre con costruttiva schiettezza, a queste ultime mie considerazioni (per poter valutare più compiutamente la fondatezza o meno delle non solo mie complessive argomentazioni richiamo in calce i miei precedenti scritti a riguardo).
Non basta dire che anche altri, magari come scrive lei più autorevoli, sostengono le stesse cose che lei sostiene per giustificare le sue tesi su un Papa evangelicamente scomodo come Francesco. Semmai ne confermano la scomodità agli occhi di questo tipo di mondo di cui Francesco, con spirito di puro servizio alla Verità, ha apertamente e profeticamente denunciato le contraddizioni.
Ma non volendo contro argomentare punto per punto le sue affermazioni le pongo una domanda centrale a questo punto ineludibile: che lo stile volutamente semplice e schietto (comprensibile a tutti) di Francesco sia stato scevro da, umanamente sempre possibili, uscite verbali che possano essere suonate a volte come inappropriate non si può certamente escludere ma lei se la sente di sostenere, come apparentemente sembra emergere dalle sue argomentazioni, che il suo agire sia stato anti-evangelico, visto che lo ha definito, tra le varie critiche, addirittura nefasto?
E qui, a mio avviso, torna il tema dell'uso delle parole al di là delle intenzioni.
Sempre a mio avviso, ma penso anche di molti altri, il vero “fastidio” che lui ha procurato nel suo poliedrico operare a tanti cultori del dio Denaro, dell'Individualismo più sfrenato e dell'ignavia auto-giustificativa sia stato ciò che lui ha così ben espresso in un passaggio dell'Evangelii gaudium, la sua “programmatica” esortazione apostolica (al punto 203):
“…Quante parole sono diventate scomode per questo sistema ! Dà fastidio che si parli di etica, dà fastidio che si parli di solidarietà mondiale, dà fastidio che si parli di distribuzione dei beni, dà fastidio che si parli di difendere i posti di lavoro, da fastidio che si parli della dignità dei deboli, da fastidio che si parli di un Dio che esige un impegno per la giustizia …. La comoda indifferenza di fronte a queste questioni svuota la nostra vita e le nostre parole di ogni significato ….”.
E penso proprio che Papa Leone, con il suo stile, sia sulle sue stesse tracce. Quelle del Vangelo e del Concilio Vaticano II.
Comunque e con altrettanto rispetto
In ordine cronologico (mio malgrado, in modo prolungato), per chi voglia realmente confrontarsi. Partendo almeno dalla lettura del mio primo e secondo esplicativo link che miratamente si rifà ad alcune specifiche frasi, termini e argomentazioni - anche le parole sono fatti oggettivi perché l'uso che se ne fa non può non “condizionarne” la lettura - che, a proposito di sostanza, Santoro stesso ha in qualche modo ribadito anche nell'ultimo suo scritto in cui definisce peraltro le mie modalità di confronto “civili e franche”.
https://www.merateonline.it/notizie/138380/caro-santoro-a-proposito-di-papa-francesco
https://www.merateonline.it/notizie/140059/caro-santoro-misericordia-e-giustizia-sono-tra-loro-inscindibiliMa
https://www.merateonline.it/notizie/143893/nessun-san-toro-ci-potr-a-salvare
https://www.merateonline.it/notizie/144063/legittimo-criticare-il-papa-ma-con-benevolenza
https://www.merateonline.it/notizie/144694/mi-fa-piacere-che-santoro
https://www.merateonline.it/notizie/146186/caro-santoro-spiace-che
https://www.merateonline.it/notizie/147204/caro-santoro-le-parole-contano
ho letto con attenzione, oltre a vari contributi di altri che si sono espressi pure in passato, anche il suo penultimo scritto https://www.merateonline.it/notizie/147212/le-parole-contano-ma-anche-le-letture-che-se-ne-fanno in riposta all'ultimo mio https://www.merateonline.it/notizie/147204/caro-santoro-le-parole-contano e non volendo ulteriormente far scadere per chi legge a stucchevole ping pong a due (ne tanto meno alimentare tifoserie) questo nostro confronto di opinioni mi limito, sempre con costruttiva schiettezza, a queste ultime mie considerazioni (per poter valutare più compiutamente la fondatezza o meno delle non solo mie complessive argomentazioni richiamo in calce i miei precedenti scritti a riguardo).
Non basta dire che anche altri, magari come scrive lei più autorevoli, sostengono le stesse cose che lei sostiene per giustificare le sue tesi su un Papa evangelicamente scomodo come Francesco. Semmai ne confermano la scomodità agli occhi di questo tipo di mondo di cui Francesco, con spirito di puro servizio alla Verità, ha apertamente e profeticamente denunciato le contraddizioni.
Ma non volendo contro argomentare punto per punto le sue affermazioni le pongo una domanda centrale a questo punto ineludibile: che lo stile volutamente semplice e schietto (comprensibile a tutti) di Francesco sia stato scevro da, umanamente sempre possibili, uscite verbali che possano essere suonate a volte come inappropriate non si può certamente escludere ma lei se la sente di sostenere, come apparentemente sembra emergere dalle sue argomentazioni, che il suo agire sia stato anti-evangelico, visto che lo ha definito, tra le varie critiche, addirittura nefasto?
E qui, a mio avviso, torna il tema dell'uso delle parole al di là delle intenzioni.
Sempre a mio avviso, ma penso anche di molti altri, il vero “fastidio” che lui ha procurato nel suo poliedrico operare a tanti cultori del dio Denaro, dell'Individualismo più sfrenato e dell'ignavia auto-giustificativa sia stato ciò che lui ha così ben espresso in un passaggio dell'Evangelii gaudium, la sua “programmatica” esortazione apostolica (al punto 203):
“…Quante parole sono diventate scomode per questo sistema ! Dà fastidio che si parli di etica, dà fastidio che si parli di solidarietà mondiale, dà fastidio che si parli di distribuzione dei beni, dà fastidio che si parli di difendere i posti di lavoro, da fastidio che si parli della dignità dei deboli, da fastidio che si parli di un Dio che esige un impegno per la giustizia …. La comoda indifferenza di fronte a queste questioni svuota la nostra vita e le nostre parole di ogni significato ….”.
E penso proprio che Papa Leone, con il suo stile, sia sulle sue stesse tracce. Quelle del Vangelo e del Concilio Vaticano II.
Comunque e con altrettanto rispetto
In ordine cronologico (mio malgrado, in modo prolungato), per chi voglia realmente confrontarsi. Partendo almeno dalla lettura del mio primo e secondo esplicativo link che miratamente si rifà ad alcune specifiche frasi, termini e argomentazioni - anche le parole sono fatti oggettivi perché l'uso che se ne fa non può non “condizionarne” la lettura - che, a proposito di sostanza, Santoro stesso ha in qualche modo ribadito anche nell'ultimo suo scritto in cui definisce peraltro le mie modalità di confronto “civili e franche”.
https://www.merateonline.it/notizie/138380/caro-santoro-a-proposito-di-papa-francesco
https://www.merateonline.it/notizie/140059/caro-santoro-misericordia-e-giustizia-sono-tra-loro-inscindibiliMa
https://www.merateonline.it/notizie/143893/nessun-san-toro-ci-potr-a-salvare
https://www.merateonline.it/notizie/144063/legittimo-criticare-il-papa-ma-con-benevolenza
https://www.merateonline.it/notizie/144694/mi-fa-piacere-che-santoro
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Germano Bosisio