Merate: i "Giovedì del Mandic". L’anestesia con il dr. Guzzon e la chirurgia col dr. Costanzi
Si è concluso dove è iniziato il primo ciclo di incontri “I giovedì del Mandic”, organizzato e promosso dalla Asst di Lecco e l’Ambito Distrettuale del Meratese. Nella serata di giovedì 8 maggio l’Auditorium Giusy Spezzaferri ha accolto cinque medici dell’Ospedale della città per una serata dal titolo: “Mandic, nuovo centro chirurgico”.

A fare gli onori di casa e a dare il benvenuto ai relatori e al pubblico è stato il sindaco Mattia Salvioni, che si è detto soddisfatto dei primi sette incontri tenutisi tra il Meratese e il Casatese, evidenziandone peraltro l’importanza che hanno avuto nel far conoscere ai cittadini peculiarità dell’ospedale direttamente dai professionisti che vi lavorano. L’iniziativa intende proseguire il prossimo autunno. Come ricordato dal presidente dell’Ambito Fabio Crippa, infatti, sono ancora moltissimi gli argomenti che si potranno trattare e altrettanti i medici e il personale che potranno essere ospiti di un nuovo ciclo di incontri.

Come rivelato dal titolo della serata, il focus dell’ultimo incontro è stato la chirurgia, un tema introdotto dal dottor Davide Guzzon, che all’interno del nosocomio insieme alla sua equipe si occupa di un “passaggio” preliminare e indispensabile prima di ogni tipo di intervento: l’anestesia. Il Direttore S.C. Anestesia e Rianimazione, senza focalizzarsi troppo in tecnicismi, ha illustrato i numerosissimi momenti in cui la presenza di anestesisti è indispensabile. Al di là della sedazione e l’assistenza durante procedure interventistiche, i medici con questa specializzazione supportano in prelievi venosi e arteriosi, gestiscono eventuali malori di utenti, vengono chiamati per emergenze in Pronto Soccorso, trasporti interospedalieri, per valutazioni preparatorie per interventi urgenti, per il posizionamento di cateteri venosi centrali, per il trattamento del dolore acuto, per attività di coordinamento, pianificazione e programmazione, per il coordinamento dei percorsi di donazione di organi e tessuti, per rianimazioni attraverso il supporto artificiale alle funzioni vitali con insufficienze d’organo, per la terapia del dolore, per cure palliative, per emergenze territoriali attraverso il 112 Areu e – naturalmente – per anestesie di vario genere.

Il dottor Guzzon si è focalizzato sui vari passaggi compresi all’interno del servizio di anestesia e rianimazione, ricordando un concetto forse scontato ma profondamente importante: “Sono i servizi che, sommati ai reparti, fanno l’ospedale”. Chirurgia, Ginecologia, Medicina, Ortopedia, Pediatria, etc. possono poco, infatti, senza servizi come Anestesia e Rianimazione, Laboratorio, Pronto Soccorso, Radiologia, Trasfusionale, Amministrativi e Tecnici.
Infine, il dottor Guzzon, dopo aver accennato i vari tipi di anestesie, ha ricordato anche un altro ruolo – forse meno noto – che spetta agli anestesisti: quello del “vigile”. È a loro infatti che tocca mantenere “ordine” all’interno del blocco operatorio, districandosi tra sala operatoria, sala ricovero, sala raccolta prelievi istologici e sala refertazione.

La parola è passata al dottor Andrea Costanzi, Direttore S.C. Chirurgia Generale, che, raccontando il proprio reparto, ha parlato delle nuove linee di sviluppo per la gestione del paziente complesso. La sua è un’equipe “giovane e ben disposta” che nell’ultimo anno ha permesso alla Chirurgia meratese di veder crescere il numero di interventi di circa il 20%.
Il reparto si occupa di Chirurgia generale mini-Invasiva Oncologica, Chirurgia Bariatrica – una novità introdotta dal dottor Costanzi, che al Mandic lavora da 6 anni – Chirurgia della Fragilità e Chirurgia Gastroenterologica. Il primario si è occupato a lungo durante la sua specializzazione del tumore al colon-retto, il secondo più diffuso in Italia dopo il tumore al polmone per l’uomo e quello alla mammella per la donna, e di cui si attestano mediamente 600 casi ogni 100.000 abitanti. Tra il 2019 e il 2025 al Mandic sono stati eseguiti 308 interventi di Chirurgia Colon-Rettale: 150 tumori del colon-retto e 158 interventi per patologia benigna.

Oltre ad aver portato la Chirurgia Bariatrica mini-invasiva, ora il reparto del dottor Costanzi, in collaborazione con altri, si sta focalizzando sul tema della fragilità, che – a parere del medico – non deve essere una controindicazione per la chirurgia. È per questo motivo che al Mandic si sta attivando un approccio multidisciplinare al paziente chirurgico fragile attraverso l’implementazione di un percorso clinico-assistenziale di ortogeriatria e medicina perioperatoria. L’obbiettivo è quello di “preparare fisicamente” al meglio il paziente fragile all’intervento chirurgico attraverso un vero e proprio graduale allenamento.

I soggetti proponenti di questa iniziativa sono i reparti meratesi di Medicina Generale, Ortopedia, Chirurgia Generale e Anestesia. Sono coinvolti inoltre la Riabilitazione Specialistica e la Nutrizione Clinica di Lecco e la Reumatologia di Merate. Gli obiettivi del progetto, oltre al garantire un’adeguata preparazione, sono l’aumento della percentuale di pazienti che ricevono un trattamento appropriato delle loro comorbidità prima della procedura chirurgica, la riduzione del rischio che una valutazione preoperatoria incompleta porti a ritardi o a cancellazione di interventi chirurgici e infine la prevenzione delle conseguenze della fragilità e della malnutrizione nei pazienti da sottoporre all’intervento.

A fare gli onori di casa e a dare il benvenuto ai relatori e al pubblico è stato il sindaco Mattia Salvioni, che si è detto soddisfatto dei primi sette incontri tenutisi tra il Meratese e il Casatese, evidenziandone peraltro l’importanza che hanno avuto nel far conoscere ai cittadini peculiarità dell’ospedale direttamente dai professionisti che vi lavorano. L’iniziativa intende proseguire il prossimo autunno. Come ricordato dal presidente dell’Ambito Fabio Crippa, infatti, sono ancora moltissimi gli argomenti che si potranno trattare e altrettanti i medici e il personale che potranno essere ospiti di un nuovo ciclo di incontri.

Il sindaco di Merate Mattia Salvioni
Come rivelato dal titolo della serata, il focus dell’ultimo incontro è stato la chirurgia, un tema introdotto dal dottor Davide Guzzon, che all’interno del nosocomio insieme alla sua equipe si occupa di un “passaggio” preliminare e indispensabile prima di ogni tipo di intervento: l’anestesia. Il Direttore S.C. Anestesia e Rianimazione, senza focalizzarsi troppo in tecnicismi, ha illustrato i numerosissimi momenti in cui la presenza di anestesisti è indispensabile. Al di là della sedazione e l’assistenza durante procedure interventistiche, i medici con questa specializzazione supportano in prelievi venosi e arteriosi, gestiscono eventuali malori di utenti, vengono chiamati per emergenze in Pronto Soccorso, trasporti interospedalieri, per valutazioni preparatorie per interventi urgenti, per il posizionamento di cateteri venosi centrali, per il trattamento del dolore acuto, per attività di coordinamento, pianificazione e programmazione, per il coordinamento dei percorsi di donazione di organi e tessuti, per rianimazioni attraverso il supporto artificiale alle funzioni vitali con insufficienze d’organo, per la terapia del dolore, per cure palliative, per emergenze territoriali attraverso il 112 Areu e – naturalmente – per anestesie di vario genere.

Il dottor Guzzon si è focalizzato sui vari passaggi compresi all’interno del servizio di anestesia e rianimazione, ricordando un concetto forse scontato ma profondamente importante: “Sono i servizi che, sommati ai reparti, fanno l’ospedale”. Chirurgia, Ginecologia, Medicina, Ortopedia, Pediatria, etc. possono poco, infatti, senza servizi come Anestesia e Rianimazione, Laboratorio, Pronto Soccorso, Radiologia, Trasfusionale, Amministrativi e Tecnici.
Infine, il dottor Guzzon, dopo aver accennato i vari tipi di anestesie, ha ricordato anche un altro ruolo – forse meno noto – che spetta agli anestesisti: quello del “vigile”. È a loro infatti che tocca mantenere “ordine” all’interno del blocco operatorio, districandosi tra sala operatoria, sala ricovero, sala raccolta prelievi istologici e sala refertazione.

Il presidente dell’Ambito, Fabio Crippa
La parola è passata al dottor Andrea Costanzi, Direttore S.C. Chirurgia Generale, che, raccontando il proprio reparto, ha parlato delle nuove linee di sviluppo per la gestione del paziente complesso. La sua è un’equipe “giovane e ben disposta” che nell’ultimo anno ha permesso alla Chirurgia meratese di veder crescere il numero di interventi di circa il 20%.
Il reparto si occupa di Chirurgia generale mini-Invasiva Oncologica, Chirurgia Bariatrica – una novità introdotta dal dottor Costanzi, che al Mandic lavora da 6 anni – Chirurgia della Fragilità e Chirurgia Gastroenterologica. Il primario si è occupato a lungo durante la sua specializzazione del tumore al colon-retto, il secondo più diffuso in Italia dopo il tumore al polmone per l’uomo e quello alla mammella per la donna, e di cui si attestano mediamente 600 casi ogni 100.000 abitanti. Tra il 2019 e il 2025 al Mandic sono stati eseguiti 308 interventi di Chirurgia Colon-Rettale: 150 tumori del colon-retto e 158 interventi per patologia benigna.

Il dottor Davide Guzzon e il dottor Andrea Costanzi
Oltre ad aver portato la Chirurgia Bariatrica mini-invasiva, ora il reparto del dottor Costanzi, in collaborazione con altri, si sta focalizzando sul tema della fragilità, che – a parere del medico – non deve essere una controindicazione per la chirurgia. È per questo motivo che al Mandic si sta attivando un approccio multidisciplinare al paziente chirurgico fragile attraverso l’implementazione di un percorso clinico-assistenziale di ortogeriatria e medicina perioperatoria. L’obbiettivo è quello di “preparare fisicamente” al meglio il paziente fragile all’intervento chirurgico attraverso un vero e proprio graduale allenamento.

I soggetti proponenti di questa iniziativa sono i reparti meratesi di Medicina Generale, Ortopedia, Chirurgia Generale e Anestesia. Sono coinvolti inoltre la Riabilitazione Specialistica e la Nutrizione Clinica di Lecco e la Reumatologia di Merate. Gli obiettivi del progetto, oltre al garantire un’adeguata preparazione, sono l’aumento della percentuale di pazienti che ricevono un trattamento appropriato delle loro comorbidità prima della procedura chirurgica, la riduzione del rischio che una valutazione preoperatoria incompleta porti a ritardi o a cancellazione di interventi chirurgici e infine la prevenzione delle conseguenze della fragilità e della malnutrizione nei pazienti da sottoporre all’intervento.
E.Ma.