Montevecchia: trattativa in atto con Missaglia per trasferire la scuola. La parrocchia si oppone e lancia una petizione

Le classi della scuola elementare di Montevecchia potrebbero essere trasferite a Missaglia già dall’inizio del prossimo anno scolastico. Gli spazi ci sarebbero, le trattative sono in atto. Ma a molti montevecchini le indiscrezioni hanno fatto storcere il naso. A fare da collettore delle preoccupazioni dei genitori e di una comunità è stato il Consiglio pastorale della parrocchia, con una petizione che in poche ore ha raccolto quasi 200 firme online (al momento in cui si scrive) e circa un centinaio su carta, al banchetto allestito fuori dalla chiesa al termine delle messe di sabato sera e domenica mattina.
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L’iniziativa incombe come spada di Damocle alla vigilia di un appuntamento decisivo per l’amministrazione comunale. Per martedì prossimo, 26 marzo, sarebbe previsto un incontro alle ore 17.00 alla sede dell’Istituto comprensivo di Cernusco Lombardone tra i soggetti istituzionali coinvolti. Oltre alla dirigenza scolastica, ci dovrebbero essere gli amministratori comunali dei due Enti locali. Dei sopralluoghi presso la struttura missagliese sarebbero già avvenuti nelle scorse settimane. La “E. Toti” di via del Fontanile dovrebbe essere sgombrata in attesa dei lavori di messa in sicurezza antisismica del plesso.

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Sandro Capra

Al Consiglio pastorale sono giunte voci, non confermate, di una inattività scolastica a Montevecchia per i prossimi cinque anni. È riportato nel testo della petizione su Change.org che si può trovare al seguente link [clicca QUI]. Il documento è stato letto nella messa principale di questa domenica, poco prima della benedizione. Sul pulpito Sandro Capra, attivo volontario della parrocchia ed ex sindaco, ha informato che il testo è già stato consegnato al primo cittadino Ivan Pendeggia e alla dirigente scolastica Mariacristina Cilli, che è preside anche dell’IC di Missaglia.

Al termine della funzione religiosa su un tavolino sono state raccolte le firme. Il testo è stato affisso alla bacheca sul portone della chiesa ed è stato stampato anche sull’informatore parrocchiale, disponibile in fondo alla chiesa. “Noi, componenti del consiglio pastorale della comunità parrocchiale di Montevecchia, in questi giorni abbiamo percepito forte preoccupazione da parte dei genitori e delle famiglie dei bambini che frequentano la scuola primaria di Montevecchia” si apre così la lettera. Ci risulta che il documento sia stato condiviso all’unanimità dal Consiglio pastorale, che è presieduto dal parroco don Fabio Biancaniello.
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Il Consiglio pastorale si dice solidale con coloro che hanno manifestato i propri timori e lamenta una carenza di trasparenza sulla vicenda. “Non c’è sufficiente chiarezza di comunicazione e coinvolgimento del popolo di Montevecchia” è scritto. E ancora si allerta: “Questa scelta non riguarda solo chi nel presente vi è coinvolto, cioè le famiglie dei bambini con i loro eventuali problemi logistici, ma tutti i residenti del Comune, perché ne va della costruzione comunitaria del futuro dei nostri ragazzi e giovani e della vita della nostra comunità”. Viene chiesto un maggiore coinvolgimento della cittadinanza in scelte così decisive.
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A chiare lettere, queste parole sono rimbombate in chiesa, un’iniziativa del tutto inedita, che non potrà non aprire un ampio dibattito: “Spostare l’attività didattica fuori dal territorio di Montevecchia per un periodo così lungo svuoterebbe inevitabilmente la vitalità culturale e l’identità di una realtà territoriale ricca e vivace come la nostra”.
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Secondo alcuni addetti ai lavori e osservatori attenti non sarebbe nemmeno certo che una riapertura del plesso di Montevecchia sia possibile. Il calo della natalità ha portato ad una diminuzione degli iscritti alla scuola. A settembre potrebbe non formarsi la classe prima. La scuola sarebbe composta così da cinque, anziché sei, classi. Il DUP (Documento Unico di Programmazione) del Comune di Montevecchia rileva in effetti una popolazione scolastica al “Toti” di 124 bambini nel 2023, che scende a 111 studenti nel 2024. Con questi numeri il timore è che Regione Lombardia non acconsenti ad un importante finanziamento per costruire una nuova scuola che avrebbe un’utenza bassa e in calo.
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L’operazione di trasferire i bambini a Missaglia, che sia in via temporanea o definitiva, non sarebbe così automatica. Non tanto per la disponibilità di spazi agibili e pronti all’uso nell’altra sede, ma perché – fino a prova contraria – saranno le famiglie a decidere dove iscrivere i bambini. A seconda delle proprie esigenze il gruppo di Montevecchia potrebbe polverizzarsi nelle scuole del circondario: Cernusco, Lomagna, Merate e Osnago. C’è inoltre l’incognita del trasporto scolastico, che con un tragitto fino a Missaglia farebbe allungare i tempi e probabilmente comporterebbe un incremento dei costi del servizio.
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Ma soprattutto, come preme alla comunità religiosa montevecchina, si sfalderebbe il tessuto sociale. Per scongiurare che ciò avvenga, il Consiglio pastorale – che ancora spera di mantenere la scuola elementare a Montevecchia – si dice disponibile a concedere gli spazi dell’oratorio per ospitare delle classi. Chiede inoltre di valutare attentamente il temporaneo e parziale cambio di destinazione d’uso della palestra. E, sempre in via del Fontanile, propone di installare dei container, un po’ come fatto a Olgiate Molgora per la sede provvisoria della mensa in attesa della fine dei lavori alla loro scuola [clicca QUI]. “Oggi esistono gli strumenti tecnici per dotarsi di un complesso prefabbricato senza spese eccessive e in tempi ragionevoli, senza rinunciare al decoro e all’eleganza della struttura” sostiene il Consiglio pastorale.
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In un primo momento la Giunta Pendeggia, ereditando delle stime dalla precedente amministrazione, aveva segnato a bilancio 360 mila euro per delle opere di manutenzione dell’immobile scolastico. Un intervento sì straordinario, ma tutto sommato contenuto. Una tipologia di sistemazione antisismica che potrebbe invece avvenire per la scuola materna. Poi i timori sulla tenuta sismica hanno indotto il Comune a degli approfondimenti. La sola progettazione tecnica esecutiva ora è stimata nei documenti del bilancio in 355.264 euro. Nella Commissione speciale comunale dedicata alla messa in sicurezza delle strade e della scuola sarebbe stato dichiarato che il rifacimento del plesso verrebbe a costare 4,7 milioni di euro. L’opzione che il sindaco Ivan Pendeggia ha suggerito come la più probabile prevede la totale demolizione con ricostruzione.
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Al momento agli atti pubblicati non risulta l’approvazione del progetto esecutivo. Il reperimento delle risorse economiche e l’attivazione delle procedure burocratiche per l’affidamento dei lavori fanno prospettare tempi non rapidi per l’avvio di un eventuale cantiere. L’amministrazione comunale aveva rassicurato in un’assemblea pubblica di novembre che la scuola, costruita nel 1974, non fosse a rischio crollo e che perciò non fosse necessario un imminente trasferimento dei bambini. Ci sarebbero problemi solo se accadesse un forte terremoto, era stato dichiarato [clicca QUI]. Perciò il trasferimento a Missaglia già da settembre fa supporre che la scelta sia stata ipotizzata per un periodo ampio. Ma, fino ad ora, tutto è stato fatto rimanere sotto traccia dal municipio di via Donzelli.

M.P.
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