Montevecchia: scuola a rischio sismico. La biblioteca nell'ex officina Maggioni

Nell’assemblea pubblica di Montevecchia è stato fornito un aggiornamento su un altro problema – una tegola così come l’ha definita il sindaco Ivan Pendeggia – ovvero il livello antisismico della scuola elementare. In questo caso, rispetto alle criticità su via Belvedere, il problema è meno grave. Il Meratese non si trova in una zona sismica. Tuttavia gli indici antisismici dell’edificio scolastico sono bassi. La scuola risale al 1974 ed è stata costruita in base agli standard dell’epoca, che oggi però non sono più validi. La scuola materna invece che è dell’anno successivo è stata realizzata secondo criteri diversi ed è dunque in linea con la normativa. Un esempio portato dal primo cittadino è che gli elementi verticali principali della scuola elementare non sono collegati tra loro tramite le fondamenta. Questo non consentirebbe il movimento ondulatorio della struttura in caso di sisma. Al contrario il rischio è che tali elementi potrebbero essere spinti in direzioni opposte facendo crollare l’edificio. “Sarebbe un problema solo se dovesse arrivare un sisma forte. È un rischio calcolato” ha affermato la responsabile dell’Ufficio tecnico Erika Mazzucchelli.
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Pendeggia ha affermato di essere venuto a conoscenza di questo problema lo scorso maggio. “Abbiamo scoperto che ad oggi l’edificio scolastico non rispecchia in maniera piuttosto importante la legislazione antisismica. Non ci fa dormire sonni tranquilli” ha dichiarato il primo cittadino. Ha ricordato che è stato richiesto dal Comune una analisi tecnica nel 2017 ad uno studio privato. La relativa relazione è arrivata in due fasi nel settembre del 2019 e nel corso del 2020. Poi, probabilmente a causa del Covid che ha sovvertito ogni priorità, l’amministrazione non avrebbe assunto ulteriori iniziative. “Ci ha dato noia il fatto che le prime linee di finanziamento del PNRR che sono state aperte riguardavano gli edifici scolastici. Con quel tipo di relazione avremmo potuto richiedere dei contributi. Lungi dal voler attribuire delle responsabilità, è stata persa un’opportunità. Ad oggi fondi non ce ne sono”.

A questo proposito l’ex consigliere Marco Panzeri, presente tra il pubblico, ha ricordato che in realtà un intervento antisismico sulla scuola era segnato nel Piano Triennale delle Opere pubbliche (360 mila euro) e questo dato avrebbe dovuto far scattare qualche domanda tra i nuovi amministratori comunali. Panzeri ha lamentato un disallineamento delle informazioni e ha aggiunto che l’amministrazione si sarebbe potuta porre due domande. Il sindaco ha allora ammesso che non era stata approfondita la questione, avendo trovato inizialmente soltanto una relazione dell’ex dipendente dell’Ufficio tecnico, che sarebbe stata piuttosto generica, di appena una pagina e mezza. “La domanda che mi sono posto è come mai fossero state stimate così poche risorse per questo adeguamento antisismico” ha replicato Pendeggia. È intervenuta allora la responsabile dell’Ufficio tecnico, l’ing. Mazzucchelli, con una domanda, posta con tono deciso: “Ma quindi avevate letto la relazione?”. “Evidentemente sì” la risposta di Panzeri.
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Il sindaco Ivan Pendeggia

Al momento non ci sono bandi in Regione su questo tipo di interventi. Il sindaco nelle scorse settimane ha interloquito con l’assessore regionale all’Istruzione, che ha confermato l’assenza di bandi a cui accedere. Pendeggia si è rivolto al Gabinetto del Ministero dell’Istruzione, riferendo il nome di Elena Centemero (ex deputata forzista, ndr), che avrebbe suggerito di aprire una segnalazione attraverso la compilazione di un form online in modo da rendere al corrente il Ministero di questa esigenza. Cosa che è stata fatta. Intanto entro il primo semestre del 2024 si avrà una ulteriore relazione approfondita, questa volta richiesta dalla nuova amministrazione. L’ipotesi che appare più percorribile sarebbe quella della demolizione con ricostruzione. Parlando con lo studio che ha eseguito la precedente relazione sembrerebbe che l’adeguamento della struttura esistente non garantirebbe il raggiungimento degli standard antisismici.
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La responsabile dell'Ufficio tecnico Erika Mazzucchelli

Un altro aggiornamento sulla scelta del Comune di acquisire l’ex officina Maggioni, nei pressi del benzinaio. L’intenzione è di realizzare lì la biblioteca, la sala civica multimediale ed eventualmente altri servizi, è stato menzionato l’ambulatorio medico. La Regione, che aveva richiesto indietro i 100 mila euro assegnati per realizzare il progetto abortito della biblioteca al Fontanile, si è resa disponibile a lasciare il finanziamento a Montevecchia, purché venga utilizzato per la realizzazione di una biblioteca. Anche i fondi raccolti con l’Art Bonus e le erogazioni liberali dei cittadini verrebbero riversati su questo progetto.

L’acquisto dell’ex officina potrebbe valere tra i 280 e i 350 mila euro, ma sarà un perito terzo a definire la cifra, che sarà sottoposta all’Agenzia delle Entrate. Toccherà poi all’attuale proprietà definire se accettare il valore messo sul piatto. Una residente, la geologa che era già intervenuta sulla questione di via Belvedere, ha sollecitato l’amministrazione a verificare se il cambio di destinazione d’uso sia compatibile e se sia necessario svolgere una bonifica ambientale. Elementi di cui è opportuno disporre prima di concretizzare l’acquisto.
M.P.
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