Mandic: Polizia di Stato e Altra metà del cielo insieme contro la violenza alle donne

Il personale della divisione anticrime della questura con Rita, Daniela e Amalia dell'Altra metà del cielo

Nel giorno deputato a celebrare l'amore di coppia, l'associazione "Altra metà del cielo" di Merate e la divisione anticrimine della questura di Lecco hanno incontrato l'utenza del presidio ospedaliero del Mandic per sensibilizzare sul tema della violenza alla donna.


L'iniziativa, che si colloca all'interno di un progetto di portata nazionale per educare al rispetto e alla fiducia nelle istituzioni, che passa anche attraverso la denuncia di situazioni di sopruso fisico e psicologico, ha permesso di incontrare centinaia di persone, distribuendo loro un volantino e invitandole a riflettere sulla tematica.


https://youtu.be/urIsm2-KQ7w

Dati statistici, testimonianze di vittime e operatori, leggi che tutelano la donna e la famiglia sono alcuni dei temi riassunti nell'opuscolo informativo e che sono oggetto del lavoro quotidiano dell'associazione e delle forze di Polizia.
Perchè è appunto dall'informazione e dalla fiducia nelle istituzioni che passa la salvezza della persona avvilita e schiacciata dal partner, facendole ritrovare la serenità e la voglia di ricominciare a vivere.

Ed è grazie alla rete tra autorità giudiziaria, forze dell'ordine, Altra metà del cielo che la lotta alla violenza ha successo e porta a salvare e a dare una secondo opportunità. Nel momento in cui infatti un "caso" viene portato alla luce si attivano una serie di meccanismi e protocolli che, nella massima discrezione e tutela della persona, portano a una cintura di protezione per la donna, vittima molto spesso assieme ai figli.

 

Quando sono la Polizia e l'autorità giudiziaria a rivolgersi all'associazione, la situazione è in uno stadio di gravità già avanzato dove l'aiuto psicologico non è più sufficiente ma deve scattare anche un supporto materiale (una casa rifugio, l'assistenza legale, ...).

Oggi l'istituzione del "Codice rosso" ha fornito un ulteriore strumento che, su indicazione del magistrato, impone di intervenire entro tre giorni dalla segnalazione di particolare gravità, tutelando così tempestivamente la vittima.

Attività di sensibilizzazione e informazione come quella odierna consentono di raggiungere un numero molto elevato di persone, spesso ignare dell'esistenza di questa rete di aiuti e che a loro volta possono, tramite il passaparola, raggiungere tante, tantissime altre situazioni, spesso sommerse, che attendono solo di trovare un appoggio.
S.V.

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