Parco Curone: escursione con le GEV alla scoperta della farfalle e del loro habitat

Camminata domenicale a spasso con le Guardie Ecologiche Volontarie del Parco del Curone per osservare da vicino quello che l'occhio comune non vede o, meglio, non sa riconoscere. È stato un percorso di 4 km (dislivello di circa 125 m) con partenza dal parcheggio della Località Spiazzo, nel Comune di La Valletta Brianza.

Sfruttando il reticolato sentieristico sono stati attraversati habitat naturali differenti - zone di rilevante interesse ambientale - per poter imbattersi in una gamma maggiore di specie vegetali e animali. Il focus della visita è stato posto però su due gruppi di insetti: le farfalle e le libellule. Con un bagaglio colmo di passioni ed emozioni, le GEV hanno fatto da apripista in una passeggiata durata circa tre ore e mezza.

Le GEV Massimo Pulici e Alberto Islenghi

La GEV Lorena Pistritto

Una delle prime tappe è stata la collina dei cipressi, da dove si è anche potuto ammirare il paesaggio dal punto più alto dell'escursione. L'habitat di quest'area è quello dei prati magri, in cui si trova in abbondanza la Melanargia galathea. Qui è stata avvistata anche la Vanessa cardui, farfalla migratrice che dal Sud del Sahara si dirige verso il Nord Europa. La comitiva è poi scesa nella valle del Curone per poi inoltrarsi nei boschi umidi di Fornace Superiore con i suoi stagni, per dedicarsi all'affascinante scoperta delle libellule.

La Melanargia galathea

La Vanessa cardui

Qui si possono apprezzare la libellula quadrimaculata, la coenagrion puella e, lungo il ruscello verso Spiazzo, la calopterix splendens. A fornire maggiori dettagli sul mondo delle farfalle è stata Lorena Pistritto, laureata in Scienze Biologiche oltre che GEV del Parco, mentre a svelare le curiosità sulle libellule è stata la GEV Alberto Islenghi. Lungo il cammino fra i prati magri Silvia Maria Sardi ha aggiunto qualche altro dettaglio sui prati magri.

Probabile Coenagrion puella maschio (foto a sinistra) e in accoppiamento (foto a destra)

La libellula quadrimaculata

Calopterix splendens maschio (foto a sinistra) e femmina (foto a destra)

Massimo Pulici, organizzatore della visita, ha spiegato che è in corso un monitoraggio su farfalle e libellule da parte dei ricercatori dell'Università Bicocca di Milano che terminerà entro quest'anno. Nel 2020 si dovrebbero quindi disporre dei risultati per avere la misura delle presenza di questi insetti in un ecosistema che, purché inserito in un'area protetta, non è immune dal rischio di minaccia da parte di fattori esterni: primi fra tutti la diffusione negli ambienti circostanti di pesticidi e insetticidi. L'evento è stata così un'occasione per promuovere il rispetto della biodiversità e la conservazione dell'ambiente naturale magnifico che caratterizza il Parco del Curone.
M.P.
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