Lomagna: il primo discorso di Citterio da sindaca. Sala attacca sulle deleghe della Giunta

È stato istituito ufficialmente nella serata di ieri, giovedì 13 giugno, il nuovo Consiglio comunale di Lomagna. In un municipio colmo di cittadini recatisi ad assistere al primo passo pubblico della neonata amministrazione, la sindaca Cristina Citterio - che non ha nascosto una certa emozione - ha prestato il giuramento di rito. Quindi il suo discorso di insediamento all'insegna dell'apertura e del dialogo anche con chi non ha votato la lista di "Impegno Civico", per rendere Lomagna sempre migliore.

«Credo di poter esprimere il desiderio condiviso di tutto il Consiglio comunale nell'affermare di essere insieme gli amministratori di tutti, anche di chi esprimerà posizioni critiche o segnalazioni, a cui cercheremo - insieme - di fornire spiegazioni e proposte di soluzioni». Senza nominarlo, ha volto un ricordo di gratitudine a suo padre, ex sindaco del paese. Poi l'invito al gruppo di minoranza ad abbandonare i toni della campagna elettorale mirando a costruire insieme una Lomagna «bella da vivere a cui noi vogliamo realmente dare valore».

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Un appello dunque ai quattro consiglieri di "Uniti per Lomagna" di «convertire capacità ed energia presenti in chiave propositiva e positiva. Una coralità attesa anche dal coinvolgimento dei cittadini: «Con l'aiuto di tutti ci piace pensare di rendere Lomagna il luogo dell'appartenenza e della coesione, dell'attenzione agli altri, del rispetto reciproco. Una comunità che ha la forza e il coraggio di assumere uno sguardo positivo».

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Clima conciliante ben presto messo in discussione dal capogruppo di minoranza Mauro Sala che ha subito acceso il dibattito con un intervento infuocato, che si preannuncia essere l'anticamera di un quinquennio senza esclusione di colpi. D'obbligo, gli auguri di buon lavoro alla sindaca nella speranza di costruire insieme il bene per il paese. Poi i ringraziamenti agli elettori di "Uniti per Lomagna": «Voglio ringraziare particolarmente anche chi ha creduto nel nostro progetto, accordandoci la fiducia con il proprio voto e rendendoci consapevoli che la nostra proposta è stata comunque accolta favorevolmente da oltre il 47,5% dei nostri concittadini» ha dichiarato Sala. Ha quindi ribadito lo scarso scarto che ha avvicinato le due forze civiche in termini di preferenze: «I soli 130 voti che ci separano dalla maggioranza sono per noi un incentivo a perseverare nell'apporto a questo Consiglio del nostro contributo e delle nostre proposte, che speriamo possano ampliarsi ed arricchirsi per incontrare l'interesse di una parte sempre maggiore del paese».

La sindaca Cristina Citterio

Una rivendicazione accentuata dalle prese di distanze dalla nuova Giunta sulla base di contrapposte linee programmatiche. Sala ha mosso forti critiche alla composizione della Giunta che non rispetterebbe le indicazioni uscite dalle urne [clicca QUI]. Si è focalizzato sull'entrata da assessore esterno all'Istruzione-Cultura-Comunicazione di Elena Gandolfi, nonostante le poche preferenze che aveva incamerato, mentre rimane esclusa Mariangela Mandelli che si era piazzata in cima per il suo gruppo nelle attestazioni di fiducia sulla scheda elettorale.

La minoranza con Alberto Bonanomi, Irio Tiezzi, Mauro Sala, Margherita Vigorelli
«Questa ci sembra una manovra puramente elettorale: candidarsi e a distanza di 15 giorni motivare con impegni personali il rifiuto a qualsiasi incarico, sarà anche funzionale al vostro gruppo però non rispetta la volontà dei cittadini che hanno scelto, con le loro preferenze, una direzione diversa da quella che voi state oggi rappresentando in questo Consiglio, oppure è una divisione partitica delle poltrone» ha condannato Sala. Ma la critica maggiore è stata incentrata sull'ex sindaco Stefano Fumagalli, con il suo carico di deleghe (Urbanistica, Lavori pubblici, Sicurezza e Servizio Idrico).

Elena Gandolfi, Pierangelo Manganini, Stefano Fumagalli, Cristina Citterio, il segretario Giovanni Balestra, Simone Comi, Lino Lalli
«Un "pieno" di poteri che sinceramente ci preoccupa molto» ha continuato il capogruppo di minoranza che ha poi ulteriormente rincarato la dose: «L'ex sindaco negli ultimi Consigli comunali del precedente mandato ha dato scarse informazioni e spesso contraddittorie su inter-venti urbanistici di grande rilevanza come Area ex RDB, Area Jucker e via Roma». Quindi l'affondo più pesante, con la richiesta di togliergli la delega all'Urbanistica. Ha poi informato in polemica di aver presentato in giornata una mozione (che sarà discussa nella prossima assise) per la costituzione di una Commissione Bilancio, accusando la maggioranza di non averla voluta in passato. Il primo cittadino ha rivendicato le proprie scelte, che sono state condivise dall'intero gruppo sulla base delle esperienze e competenze dei singoli e ha soprattutto difeso gli amministratori che sono stati criticati.

Stefania Casturà, Mariangela Mandelli, Antonio Ivano Guarini, Cesare Vertemati
«Sembrerebbe che l'invito a lasciare i toni della campagna elettorale abbia bisogno ancora un po' di esercizio. Spero che nel tempo ci si possa confrontare in maniera un po' meno pungente». Ha quindi ribadito la piena fiducia nei confronti del vice sindaco Fumagalli e ha fatto presente che Mandelli darà il proprio contributo nelle Commissioni. «Non mi sembra si possa entrare nel merito di queste decisioni che appartengono a un gruppo che si organizza. Il nostro intento è di lavorare in team, in maniera condivisa» ha chiosato Citterio. Non ha poi trattenuto il fastidio per i toni impiegati dal capogruppo di "Uniti per Lomagna", accusandolo di aver messo in cattiva fede le scelte compiute sino ad ora. «Faccio un po' fatica a starci, se vogliamo stare a guardare il dettaglio che non funziona o la malafede». Rapida controreplica di Sala che si è detto dispiaciuto perché la sindaca si è sentita offesa, ma che il ruolo della minoranza consiste anche nel criticare costruttivamente.
M.P.
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