Valletta: a 10 anni dalla scomparsa di don Albino, i suoi amici lo ricordano
Quante volte, a farci caso, si diventa amici venendo a sapere di avere un legame in comune. Sembra altrettanto frequente, poi, trovare chi considera un amico tale e quale ad un fratello. Don Albino Panzeri era entrambi: l'amico in comune di persone che nemmeno si conoscevano, che abitano a chilometri di distanza l'uno dall'altro eppure quando si ritrovano si stringono in un abbraccio, e pure un amico fraterno.
La sorella Vittoria posa una fotografia del fratello tra un mazzo di fiori
Lo era e lo è ancora nel cuore dei suoi ex parrocchiani che nella serata di lunedì 2 luglio sono arrivati da Cornaredo, San Donato di Monza e Bernareggio per il 10° anniversario della scomparsa. Un appuntamento che arriva a distanza di cinque anni dall'ultimo ''dies natalis'' dedicato al parroco originario di Rovagnate. Allora, il 2 luglio del 2013, c'era anche il Cardinale Dionigi Tettamanzi. Questa volta, oltre ad una schiera di preti amici e coloro che hanno preso il suo posto nelle tre parrocchie, la messa è stata officiata da Monsignor Maurizio Rolla. E poi, c'è anche chi in don Albino aveva un fratello - di sangue - con il quale aveva un rapporto speciale.
Eugenio Bosisio del quartiere San Donato di Monza, ed Elio Maggioni, di Cornaredo, responsabili del gruppo ''Amici di Don Albino''
E' stata Vittoria Panzeri, sorella maggiore del parroco originario di Rovagnate, a svelare alcuni aneddoti della vita del fratello nell'attesa che dalle sue comunità arrivassero i pullman dei parrocchiani. ''Era il primo maschio dopo quattro figlie - ha spiegato - Mio papà allora non voleva che diventasse prete, chiaramente. D'altronde, era il suo primogenito. Mi sono sempre chiesta come avesse fatto, ad appena 12 anni, a capire che quella sarebbe stata la sua strada. Ricordo il parroco di allora, don Piero Pointinger, che veniva a casa nostra per convincere mio padre a lasciarlo andare. Alla fine ci riuscì. Lo accompagnammo tutti a Meda, dove si iscrisse al seminario. A nostro padre passò non appena vide la vestizione, da quel giorno guai a chi toccava il suo Albino''. Chissà se avesse prevalso l'idea del papà, il quale lo avrebbe probabilmente visto meglio a fare il contadino proprio come lui.Un momento di raccoglimento durante la preghiera davanti alla cappella dei preti di Rovagnate
Carlo Usuelli, di Bernareggio, autore delle fotografie che compongono il pannello realizzato in ricordo del prete scomparso nel 2008
Molto probabilmente, quel giovane divenuto prete così presto non avrebbe avuto la stesso istinto creativo, determinato indubbiamente anche dalla sua fede, di scrivere quelle poesie e quei libri per i quali è così ampiamente conosciuto, e non solo nelle comunità in cui è passato. ''Come scriveva bene! Aveva proprio un talento innato - ha proseguito la sorella Vittoria - A pensare che nostro padre era un contadino...quasi non lo si spiega. Insieme a mia madre mollarono tutto, quando si trasferì a San Donato di Monza, per andare a servirlo in casa. Quando nostra mamma è venuta a mancare lui si ritrovò quasi smarrito, ci rimase malissimo. Le era molto affezionato, lo eravamo tutti nella nostra famiglia, l'un l'altro. Ricordo tanti Natali, quando lo andavamo a trovare, organizzavamo delle grandi feste. Allora lo vedevamo davvero pieno di gioia nello stare tutti insieme''.Don Albino ritratto nel suo studio di Bernareggio
Don Saulo Monti, ex parroco di Cornaredo (nativo di Novate Brianza di Merate), e don Fabio Turba, attuale parroco del Comune nel Milanese
E chissà quanta gioia proverebbe nel vedere l'amicizia sbocciata grazie a lui tra i suoi ex parrocchiani, un'amicizia che dura dal giorno della sua scomparsa, come se le persone che gli volevano bene e avevano trascorso tanto tempo con lui volessero farsi sostegno a vicenda. Sono le persone del gruppo ''Amici di don Albino'' provenienti da Cornaredo, San Donato di Monza, Bernareggio e naturalmente dal suo paese natale, Rovagnate. Lunedì sera sono arrivati intorno alle 19 per recitare insieme una preghiera davanti alla tomba del sacerdote. Nell'attesa che arrivassero anche i preti delle comunità, per dare il via alla preghiera collettiva, Eugenio Bosisio di San Donato ed Elio Maggioni di Cornaredo hanno avuto modo di spiegare in cosa consiste la loro attività.''Nel corso di questi anni abbiamo, ad esempio, realizzato un dvd con un repertorio fotografico scattato nelle diverse parrocchie in cui è stato - hanno spiegato - Ci siamo occupati della stampa dei suoi ultimi tre libri e con la vendita di questo materiale abbiamo sostenuto gli studi di un padre del PIME, con un budget intorno ai 7.500 euro. Altri 5mila li abbiamo donati attraverso queste iniziative al seminario di Venegono, la scuola di riferimento dove crescono i futuri sacerdoti del milanese. Tutto questo lo abbiamo fatto su espressa richiesta di don Albino''.
La nipote Vilma con Vittoria, sua mamma e sorella di don Albino
Ci sono poi sempre loro ''dietro'' ad appuntamenti come quello di lunedì sera. Dopo il ritrovo presso il cimitero, dove insieme a don Saulo Monti, ex parroco di Cornaredo nativo di Novate Brianza e don Fabio Turba, l'attuale parroco della città fuori Milano, c'è stata una preghiera tutti insieme, gli amici di don Albino si sono spostati nella chiesa di San Giorgio per la Messa insieme a Monsignor Rolla.
A.S.