Merate: il Parco di Villa Confalonieri torna a ''respirare'' con i lavori di pulizia. 320 piante censite, 19 quelle da sostituire

Nei prossimi giorni la ditta "Colombo Giardini" terminerà il grosso intervento di pulizia all'interno del Parco di Villa Confalonieri. Un lavoro che ha visto impegnati 12 operai, un escavatore con un abbattitrice, un escavatore con pinza forestale, 2 camion con ragno meccanico per il trasporto dei tronchi, un trattore con la trincia forestale e uno con la fresa forestale.


Oggi il parco si presenta "arioso", con intere zone che prima erano impenetrabili per via della vegetazione fitta e infestante e ora liberate dal "grosso" della boscaglia. I lavori sono iniziati con un intervento effettuato con le motoseghe per il taglio degli arbusti infestanti più grossi con diametro superiore ai 10 cm. Il secondo step è stato il passaggio con la fresa a ceppi per il taglio degli arbusti a livello del terreno e poi con la fresa forestale che può lavorare in profondità fino a 7/8 cm arrivando a neutralizzare anche la "crescita" degli infestanti piccoli e contribuendo poi a integrare il terreno con nitrati di carbonio.

Massimiliano Colombo, Alessandro Pozzi, Luigi Bonanomi, Andrea Massironi

 

Terminata questa fase si procederà all'abbattimento dei 19 esemplari tra i 320 censiti (per 15 specie) all'interno del parco, per i quali la stabilità è seriamente compromessa diventando un rischio per l'incolumità. Come da regolamento, altrettanti arbusti saranno ripiantanti nella stagione propizia. Pian piano si procederà con il rifacimento dei vialetti e la sagomatura delle siepi nel tentativo anche di ricreare le fattezze dei giardini dell'epoca quando la villa era residenza nobiliare, quindi con tassi, bossi e carpini.

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Presenti al sopralluogo richiesto dalla minoranza consigliare "Sei Merate", Alessandro Pozzi, il sindaco Andrea Massironi, l'assessore all'ecologia Massimiliano Vivenzio (che ha seguito tutto lo studio), l'agronomo Luigi Bonanomi, Cristina Riva direttore dei lavori, Massimiliano Colombo dell'omonima impresa agricola che sta eseguendo l'intervento e che ha redatto anche il censimento dell'intero patrimonio arboreo della città.

L'agronomo Luigi Bonanomi mostra il tronco ammalorato di una pianta

Tra le piante che saranno traslate altrove ci sono le "Trachycarpos fortunei", le palme ad alto fusto che si trovano in diversi punti del parco e sono particolarmente infestanti, resistono alle basse temperature e si "riproducono" con una velocità e una facilità non comuni. Ci sono poi arbusti malati per via di funghi o parassiti che ne hanno "svuotato" le cavità di tronco e rami, oppure hanno creato una marcescenza alla base con seri pericoli di crollo del fusto. La valutazione di tali esemplari avviene per via visiva o strumentale ma in qualunque caso il parere dell'agronomo diventa fondamentale per far sì che si proceda con la cura e l'attenzione dovute sia al patrimonio arboreo che alla sicurezza pubblica. Tra le piante più vecchie il cedro che si trova nel cuore del parco e i castani nella parte a ovest.

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S.V.
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