Paderno, Scopel (Granaio): le famiglie dei disabili non sono mendicanti, ora una sentenza del consiglio di Stato ci aiuta

Costantino Scopel
All'accompagnatoria del bilancio al 31 dicembre 2017, dettagliato in assemblea soci, il presidente Costantino Scopel, da una vita "in battaglia" con le istituzioni per il riconoscimento e il mantenimento di piccoli e grandi spazi per i disabili, ha allegato una sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato il ricorso di un comune contro le istanze di una famiglia, confermando ma con diverse motivazioni il pronunciamento del TAR.

"Si tratta di una decisione che farà giurisprudenza e che potrà trovare applicazione anche da noi, che dobbiamo sempre elemosinare i diritti per i nostri figli" ha commentato Scopel, fondatore della casa di disabili adulti che ha sede a Paderno.
Tre i punti che, tra Tribunale Amministrativo Regionale e Consiglio di Stato, secondo Scopel vengono ribaditi:
  • il calcolo per la richiesta dei contributi si deve basare sull'Isee del solo disabile e non cumulativo della famiglia
  • al disabile deve restare una somma consistente del suo Isee per le spese personali
  • è il comune che deve anticipare alla famiglia quando spetta in termini di contributo sanitario da parte della Regione e poi attivarsi presso l'ente interessato per il rimborso di tali quote

Il pronunciamento del CdS, nel rigettare il ricorso di un comune avverso una sentenza del TAR di Milano a favore di una famiglia della provincia di Varese circa la ripartizione delle spese necessarie al mantenimento di una disabile grave, espone una disamina delle leggi regionali, delle applicazioni in ambito comunale, delle percentuali di intervento da parte della famiglia, della differenza tra prestazioni sanitarie a rilevanza sociale e a rilevanza sanitaria (con le conseguenti differenze in termini di riparto della contribuzione) molto chiara. Argomentando sul caso specifico, con rimandi alle delibere di giunta comunale, intervenute anche a seguito della sentenza del TAR, il Consiglio di Stato sottolinea in particolar modo che "è il Comune che deve garantire il servizio al cittadino. Salvo poi agire nei confronti degli altri soggetti onerati, per l'eventuale recupero delle somme necessarie al pagamento del servizio, che non possono certo essere scaricate sull'utente o sulla famiglia.... il Comune non possa sottrarsi all'ulteriore onere di anticipare la parte residua non coperta dal contributo stabilito dalla Regione Lombardia, qualora ciò sia necessario al fine di evitare la sospensione del servizio in favore dell'assistita" (CLICCA QUI per il testo integrale della sentenza).

"Ringraziamo questa famiglia che ha combattuto per anni contro le amministrazioni che pensano di risolvere tutti i loro problemi tassando i modo sproporzionato i disabili. Ci ha procurato una sentenza di legge che andrà ad incidere su tutte le istanze in atto presso il TAR" ha concluso Scopel, con la chiarezza e l'incisività che gli sono proprie "i nostri amministratori pensano di contrastare i ricorsi delle famiglie utilizzando i soldi dei cittadini, ma sono i soldi di anche noi genitori di ragazzi disabili, che con fatica ogni giorno dobbiamo lottare per i loro e i nostri diritti. Lottare contro quelle istituzioni che ci rappresentano e dovrebbero tutelarci. Noi continueremo a batterci per avere quello che ci spetta, non l'elemosina perchè non siamo mendicanti, ma quello di cui i nostri figli hanno diritto".
S.V.

Associazioni correlate

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.