Merate: gli alpini celebrano don Gnocchi, il cappellano che capiva la ''pochezza'' umana

Nella serata di sabato 21 ottobre gli alpini meratesi si sono riuniti in parrocchia per onorare l'anniversario della nascita del beato don Carlo Gnocchi, in una Messa partecipata e molto sentita. Decine di penne nere hanno riempito le prime navate della chiesa di Sant'Ambrogio, durante la messa delle 18, e davanti a loro è stata esposta per l'intera cerimonia la reliquia del cappellano alpino che durante la seconda guerra mondiale si spese per alleviare le sofferenze e confortare gli alpini al fronte.

VIDEO


Era nato il 25 ottobre del 1902, dunque da quel giorno saranno trascorsi 115 anni questo mercoledì. Le penne nere hanno partecipato alla liturgia indossando ognuno la propria divisa e portando con sé l'immancabile cappello piumato.

Galleria fotografica (vedi tutte le 28 immagini)

Don Luca Rognone ha innanzitutto ricordato la ricorrenza più vicina, festeggiata domenica 22 ottobre, della giornata missionaria mondiale nella quale, ha detto, ''siamo chiamati ad allargare il nostro sguardo, la nostra preghiera per accogliere l'invito di Gesù risorto di andare dappertutto per annunciare il Vangelo''.

Don Luca

Dallo spirito missionario a don Gnocchi, il passo è stato molto corto. Don Luca ha spiegato di come le parole del cappellano alpino ''sono ogni giorno dentro la nostra vita missionaria''. ''Il beato don Gnocchi diceva che di una sola cosa ha bisogno il mondo e per questo bisogna lottare: di carità e di amore evangelico - ha spiegato don Luca leggendo un passo degli scritti del cappellano - E' ben poca cosa quello che l'uomo può fare, continua il beato, è una goccia di dolcezza in un oceano amarissimo, eppure il mare è formato da molte gocce, basta che ognuno porti la sua. E se anche gli altri non lo fanno, egli ha adempiuto con questo ad un dovere personale che lo impegna davanti a Dio e del quale gli verrà mandato conto. Non scoraggiatevi, dunque, se di fronte al molto che resta da fare la nostra opera appare piccola e insufficiente. Dio sa le nostre possibilità''.

La reliquia di Don Gnocchi


La messa è proseguita con il classico rituale per poi concludersi con la recita di una preghiera in onore al parroco di tutte le penne nere italiane.

A.S.

Associazioni correlate

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.