
C'è chi va a funghi in Valtellina, chi in Valsassina e chi... in Finlandia. Per il settimo anno consecutivo Paolo Rocca, presidente del gruppo Aido Robert Casalinuovo della Valletta, fungiatt esperto, ha trascorso le proprie ferie raccogliendo porcini e finferli a 450km da Helsinki, in un'area della penisola scandinava a ridosso con il confine della Russia ancora
oggi caratterizzata da infinite distese di "boschi e laghi, laghi e boschi, boschi e laghi" come lo stesso pereghino ci ha raccontato, facendoci immergere nella particolare bellezza di un ambiente assai distante - non solo geograficamente - dalla nostra Brianza che, seppur ancora verde, presenta ormai un centro abitato a ridosso dell'altro.


"Là c'è un abitante ogni 13 chilometri quadrati: il nostro cottage era in mezzo al nulla" ha argomentato Paolo, al rientro di un'esperienza condivisa quest'anno con gli amici Claudio Frigerio di Osnago, Enrico Rossi e Massimo Ciminaghi del monzese.
"Fino al 2012, avevo un sito internet dedicato ai funghi, con 2.500 iscritti. Quando lo abbiamo chiuso si è creato un gruppo di una cinquantina di appassionati con i quali sono rimasti in contatto. In questi anni ho portato su (in Finlandia ndr) almeno 20 persone da tutta Italia. Primo facevo un altro tipo di vacanze poi, incuriosito anche da alcuni video visti su Yuotube, sono entrato in contatto con un imprenditore italiano, Dalle Valle, che è arrivato ad avviare 70 punti di raccolta funghi in Finlandia: chiunque può andare, raccoglierli e poi portarli in uno dei suoi "negozi" d'appoggio. Per ogni chilo, in base alla categoria, ti dà una "stupidata" come ricompensa. Poi lui si fa carico del trasporto in Italia con un bilico al giorno e della commercializzazione. Quest'anno, abbiamo preso 600 euro consegnandogli in dieci giorni 250 chili di funghi, pochissimi rispetto ai 550 chili di tre anni fa per i quali ci aveva dato addirittura 1.700 euro. Ma noi non lo facciamo per soldi, semplicemente per divertimento".

Ed in effetti, soprattutto se ci si imbatte in un'annata non particolarmente fruttuosa, i costi da sostenere tra volo aereo, affitto dalla casa e noleggio delle auto indispensabili per spostarsi in una regione sconfinata, il gioco non vale economicamente la candela se non, appunto, per soddisfare un proprio piacere personale, mettendo alla prova le proprie doti da cercatore.
"A chi mi contatta dico subito che ogni stagione è a sé dunque non si ha la certezza di nulla. Il periodo migliore per i funghi, in Finlandia è tra il 10 agosto e il 10 settembre. Io prenoto sempre verso fine febbraio per non pagare poi uno sproposito l'aereo e per organizzarmi con il lavoro. Due anni fa in una settimana abbia raccolto 10 chili: nulla. Abbiamo però passato il tempo a pescare, un'altra mia passione. In tre ore, una volta, ho preso 30 lucci: un qualcosa che qui da noi non puoi nemmeno immaginare. Ci sono posti davvero belli come quelli che loro chiamano "le rapide", perché l'acqua è più mossa, dove pagando dai 15 ai 25 euro puoi dedicati alla pesca della trota. Ecco, o vai lì per far funghi o per gettare l'amo: di alternative non ne hai. L'ambiente è davvero particolare e anche il clima: siamo arrivati con 29°C e siamo venuti via con 9".


Insomma, un'esperienza decisamente non comune, che spinge però dei veri fungiatt incalliti come Paolo a percorrere 1.600 km in auto in 9 giorni alla ricerca dei punti migliori dove fare man bassa.
"Abbiamo anche partecipato a una gara: loro lo chiamano "mondiale" perché partecipano persone da tutto il mondo, tra italiani, cinesi, thailandesi, russi, lituani, lettoni... Si può gareggiare come famiglia, a squadre o singolarmente. Scelgono apposta un bosco con pochissimi funghi, ti danno la piantina e ti portano lì: hai due ore di tempo, non un minuto di più perché sono rigidissimi. Vince chi ne trova di più, sempre con un valore diverso del fungo in base alla categoria di appartenenza. Il primo posto, nel campionato individuale, quest'anno è andato a una cinese con un peso di 1.725 grammi. Secondo Claudio Frigerio con 50 grammi meno e terzo Enrico Rossi: hanno ottenuto una medaglia in ricordo e un piccolo premio in denaro che abbiamo conteggiato nel nostro bilancio finale".


Peccato non poter poi portare in Italia i "frutti" di giorni e giorni di "caccia". "Quest'anno un paio di chili li ho tenuti" ha confessato Paolo.
"Li ho fatti essiccare una notte nella sauna".Un metodo fai da te per portare un cadeaux a parenti e amici al rientro da un periodo di ferie ugualmente originalissimo.
A. M.