Assemblea provinciale della Lega tumori. Crescono le visite, diminuiscono le offerte

Si è tenuta presso la sede di Piazza Vittorio Veneto la riunione annuale dei soci della Lega Tumori provinciale, un momento per fare il punto dell'anno trascorso con la chiusura dei bilanci e per dare uno sguardo a quanto in essere e al futuro.


A relazionare è stata la presidente del sodalizio Silvia Villa che è partita dall'ingente investimento fatto sull'informatizzazione che, unitamente alla certificazione ottenuta, rappresenta un fiore all'occhiello dell'ente in quanto consente un collegamento immediato e diretto con i medici, gli ospedali, le diverse strutture. La spesa fatta comporterà risparmi di spazi (con l'eliminazione dei faldoni cartacei) e di denaro, oltre ad avere portato tutti i soci attivi ad utilizzare agevolmente il PC. Due le persone assunte per sbrogliare tutte le pratiche e le incombenze burocratiche, oggi sempre più pesanti e complesse. Soddisfazione è stata espressa per il successo riportato dai progetti condotti nelle scuole che hanno formato gli studenti su diversi temi, facendoli a loro volta diventare promotori verso i ragazzi più giovani. Tra le campagne portate avanti vanno ricordate quella di prevenzione del tumore al seno, al testicolo, la vaccinazione per il papilloma virus nei maschi. Se da una parte sono diminuite le donazioni da parte dell'utenza (che offre meno), dall'altra sono aumentate le visite ambulatoriali. Dal prossimo anno ci sarà una nutrizionista, entrata a far parte dello staff medico, che si occuperà di seguire la formazione nelle scuole. Ha riscosso successo il "Progetto Valsassina": le donne over 69, in teoria non più destinatarie della lettera per lo screening mammografico, sono state comunque raggiunte dai volontari della LILT e in cinque comuni della valle sono state organizzate 3 conferenze informative molto partecipate. Al progetto hanno aderito anche i medici di medicina generale e l'ATS ha prolungato fino ai 75 anni lo screening. Nel 2016 le visite complessivamente sono state circa 8.000 e a fine giugno 2017 i soci risultavano 2.500. Negli ultimi due anni si è lavorato per sistemare l'anagrafe che ha permesso di correggere il 20% degli errori che avrebbero inficiato i richiami per il tumore alla mammella con margini di rischio molto elevato per chi non si fosse più sottoposto ai controlli.


Poichè il numero delle donne che fa lo screening è aumentato l'ospedale ha deciso di ampliare gli orari per gli esami che non saranno più solo dalle ore 17 ma anche al mattino. Per questa ragione si chiederà una maggiore disponibilità ai volontari del punto accoglienza per l'accompagnamento dei pazienti nei vari ambulatori.
Entro il 2017 l'obiettivo è quello di portare le donne fino a 71 anni ad effettuare lo screening, età che sarà alzata entro il 2018 a 74 anni. In questo modo si ridurrà il numero delle mammografie spontanee, proprio perchè sostituite da quelle di screening, con evidenti risparmi da parte del sistema sanitario.
E ora un po' di numeri. Il 2016 si è chiuso con ricavi pari a 245.625 euro e costi pari a 232.120 euro. Tra le entrate vanno annoverate diverse donazioni, tra cui 20mila euro da una coppia che si è sposata e ha destinato la somma alle iniziative dell'associazione.
S.V.

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