Paderno: 10 anni di ''Granaio'', casa per disabili adulti dove volontari, ospiti e famiglie trovano aiuto, serenità e speranza

Quindici e trenta di sabato 3 dicembre 2016. La festa per il decennale di fondazione del "Granaio", casa per disabili adulti di Paderno d'Adda, è già cominciata. Isabella, che ha avuto un piccolo incidente, arriva con un po' di ritardo. Lulù, ospite "storica" della casa, si precipita sulla carrozzella di Isa e abbraccia l'amica con un'intensità che ci commuove. E' stato questo, tra i molti, il momento forse più intenso, del decennale, la "sintesi" di che cosa significa per questi "ragazzi" vivere insieme, tutto il giorno, o magari solo qualche ora di "sollievo" alle famiglie. Non solo. La presenza tanta numerosa di genitori e volontari, è stata un segnale che fa ben sperare per il futuro dei disabili. Perchè nella casa di via Monsignor Pozzoni, sabato abbiamo respirato solo aria di condivisione. Per qualche ora, ragazzi, educatori, sindaci e volontari sono stati "una cosa sola", dove non c'erano distinzioni. Dove, come dovrebbe essere sempre, l'uno era uguale all'altro. Dove si è vissuto il tempo della serenità, forse anche della felicità. Un incontro e una mostra infine, che hanno ricordato una data che, per il territorio, ha rappresentato molto.


Era il 5 novembre 2005, pioveva, ma in via monsignor Pozzoni, comune di Paderno d'Adda, ad aspettare sul marciapiede c'era molta gente. Quel giorno di undici anni fa, il suo fondatore Costantino Scopel, tuttora presidente, inaugurava infatti la casa per disabili adulti che era riuscito a costruire con enormi sacrifici, e qualche mutuo importante da saldare. Accanto a lui l'allora sindaco Valter Motta e il vice Annarosa Panzeri, il parroco don Paolo Ferrario,il presidente della provincia, Virgino Brivio, l'onorevole Maurizio Lupi e monsignor Giuseppe Merisi, vicario episcopale di Lecco, ora vescovo di Lodi. Prima di lui a spendersi era stato anche il sindaco Angelo Rotta. Sabato, insieme al sindaco Renzo Rotta e al vice Marinella Corno, c'erano anche loro. "Avevamo aperto subito la casa perchè sapevamo che le necessità del territorio erano tante - ha spiegato Scopel ripercorrendo la storia del Granaio - ma dopo un paio di mesi con i volontari, i problemi finanziari ci avevano costretto a fermarci. L'abbiamo riaperta nel novembre 2006 e da quel momento le nostre porte non si sono più chiuse. Qui vivono quelle persone, una decina, che, senza genitori o parenti che possano accoglierli nelle loro case, sono accolti qui. Durante le vacanze dal CDD e nel fine settimana organizziamo i momenti di sollievo. Questa è una festa per ricordare e continuare la nostra storia" ha concluso Scopel, che è anche presidente dell'associazione "Amici del CDD", ovvero del nuovo Centro Disabili di Merate. "Le difficoltà non sono mancate e la burocrazia ci ha messo del suo - ha continuato Annarosa Panzeri - ma con la volontà suggerita dalle necessità, gli ostacoli sono stati superati. Certo di viaggi a Milano ne abbiamo fatti tanti, ma adesso questa è una bella realtà Per questo voglio ringraziare tutti. Ragazzi, educatori, volontari, dirigenti della "Vecchia Quercia" (cooperativa che gestisce la casa) e operatori".


Torte, dolci, pizze, bibite, panettone, pandoro, ma soprattutto l'amicizia di un centinaio di ospiti, o la musica di Adriano, che, con chitarra e armonica, per quattro ore, ha suonato e cantato l'intero repertorio dei Nomandi, Davide Van De Sfroos, Morandi, Battisti e via elencando. Festa nella festa, il compleanno di Nonna Jole, ora ottantaseienne. Il pomeriggio che in molti avrebbero voluto non finisse mai è stato anche questo. Al terzo piano la mostra, con i lavori dei ragazzi e i pannelli con gli articoli, tantissimi, che la stampa locale, online e nazionale ha dedicato al Granaio. Perchè le educatrici, preparano sempre momenti comuni con attività didattiche. Altri come gli incontri musicali hanno frequenza bisettimanale. I laboratori sono invece programmati sui giorni della settimana. Adesso si sta già preparando il Natale. Tra i volontari, chi può cerca di dare una mano. Presenza costante, insieme a Scopel, è quella di Bruno Mornati, segretario dell'associazione, che dal primo giorno di vita della struttura dedica moltissimo tempo ai ragazzi; in "casa", ma anche accompagnandoli fuori, con gli educatori ovviamente, come Lori, Vicki, Marianna, Lorenzo, Rosella, Francesca, Cristina, Andrea, Jean Paul che al Granaio ci sono da tempo. Accanto a loro Chiara, che aveva sostituito la direttrice Elisa Polvara (oggi c'era anche Elisa Ripamonti, direttrice della Vecchia Quercia e Sara Penati che organizza la casa di Casatenovo).

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Sono loro, le operatrici, ad accompagnare i ragazzi durante le uscite organizzate per le attività esterne. Domenica scorsa erano alla tombolata di Osnago. Le gite attese sono sempre quella a Ca' Soldato, nel parco di Montevecchia, al parco Verde di Lomagna, o quelle più vicine a Villa Concordia, in comune di Robbiate. Nella rete che collega le "case" di questo genere del territorio (ce ne sono a Lecco, Casatenovo, nell'oggionese e olginatese) i ragazzi si frequentano, scambiando esperienze, diventano amici. Lo stesso accade agli operatori, ai volontari, a chi al Granaio ci passa anche solo qualche ora. Basta poco per capire, e ricordare, che la serenità e la felicità passano anche da qui. Domani si ricomincia, ma con qualche speranza in più.
Sergio Perego

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