Montevecchia: una serata con gli esperti della Lega Tumori per insegnare a prevenire, curare ed affrontare la malattia delle donne


"La prevenzione è un messaggio importante per tutte noi" questo è il claim della campagna Nastro Rosa 2016 organizzata dalla LILT che si tiene ogni anno nel mese di ottobre e che è ormai giunta alla XXIV° edizione. Per l'occasione anche il Santuario della Beata Vergine del Carmelo di Montevecchia si è tinto di rosa!

Serata molto interessante quella che si è tenuta martedì a Montevecchia presso la casetta in collaborazione con l'Amministrazione Comunale. Il filo conduttore dell'evento è stato il tumore alla mammella e l'importanza della prevenzione per l'universo femminile.
L'intervento della Dr.ssa Silvia Villa, presidente LILT Lecco, ha chiarito la missione del gruppo: la prevenzione oncologica, ma non solo..."il rientro nella vita "normale" dopo la malattia non è una cosa da sottovalutare. Riconquistare la propria quotidianità è l'elemento fondamentale", questo è il progetto che la LILT vuole perseguire e ciò è stato possibile anche grazie alla creazione dei "Breast units" centri senologici che forniscono un aiuto prima e durante la malattia, ma anche dopo per aiutare le donne che hanno vinto la battaglia a riconquistare la propria vita.
Gli interventi seguenti, tenuti dalla dott.ssa Carla Magni e dal dottor Francesco Valenti, noti chirurghi senologi e specialisti collaboratori LILT, hanno permesso di sensibilizzare il pubblico, in maggioranza femminile, sull'importanza della conoscenza e della prevenzione in questo campo.

Silvia Villa, Carla Magni e Francesco Valenti


La dott.ssa Magni ha sottolineato come "il tumore alla mammella, soprattutto nei Paesi occidentali ad economia avanzata, continua ad essere per le donne, il "big killer n.1"; si stima che in Italia vengano diagnosticati oltre 50.000 casi l'anno, ma aumenta costantemente anche la percentuale di donne guarite grazie ad una sempre maggiore sensibilizzazione e prevenzione che permette una diagnosi precoce, il che significa poter intervenire preventivamente sulla malattia".

 
Esiste una correlazione tra età e percentuale di casi che aumenta con l'aumentare degli anni; a ciò si aggiungono fattori costituzionali, il fumo, l'eccessivo consumo di alcolici ed il sovrappeso soprattutto durante la menopausa. Il mondo scientifico considera il controllo dello stile di vita un elemento fondamentale per prevenire il tumore: è importante concentrarsi su una corretta alimentazione che non vuol dire rinunciare, ma mangiare sano ed accompagnare il tutto con una buona attività fisica. Le strategie preventive esistono e si dividono in due gruppi: primaria e secondaria. La prima prevede l'assunzione farmacologica di sostanze che prevengono la comparsa del tumore. Per quando i risultati della farmacoprevenzione del tumore mammario siano incoraggianti, ad oggi tuttavia questo approccio non è ancora considerato uno standard; ben più utilizzata è invece la strategia secondaria che ha come obbiettivo quello di ottenere una diagnosi più precoce possibile: l'autopalpazione, la visita senologica, l'ecografia sono tutte soluzioni efficaci, anche se il controllo fondamentale è la mammografia, esame cardine soprattutto dopo i 35 anni.


Come si può curare? La terapia dipende da diversi fattori, ma la dimensione della lesione al momento della diagnosi è essenziale. La prima fase è l'approccio chirurgico, seguito da un intervento conservativo e dalla chemioterapia oppure l'innovativa tecnica che prevede l'uso degli anticorpi monoclonali. La Ddott.ssa ha concluso il suo intervento sottolineando quandto sia importante la conoscenza al fine della prevenzione: "non bisogna aver paura di sapere, non bisogna aver paura di fare i controlli".

Edoardo Sala e Chiara Commito (amministratori di Montevecchia) con Francesco Valenti, Silvia Villa,
Cristina Rastelli (vicepresidente LILT) e Carla Magni

 
Nell'ultima parte della serata è intervenuto il dottor Valenti approfondendo il tema del rischio di famigliarità: "in concreto parliamo di una piccola percentuale di donne affette da tumore su base ereditaria, ma la questione non è da sottovalutare. Ciò che si deve analizzare è la storia famigliare resa possibile grazie al supporto di programmi computerizzati che calcolano la percentuale di rischio che una donna possa avere una mutazione e quindi essere predisposta al tumore".

 
La parte conclusiva è stata dedicata a sottolineare come la LILT si stia impegnando per portare la conoscenza anche nelle scuole attraverso il progetto Venere che prevede degli incontri per approfondire la corretta alimentazione, i rischi legati al fumo e all'eccessivo consumo di alcolici ed infine iniziare ad introdurre l'argomento del tumore al seno soprattutto al pubblico femminile.


Non potevano mancare i ringraziamenti a tutti coloro che in prima persona sono impegnati nella lotta contro il tumore e a tutti i volontari che, attraverso il loro aiuto, rendono possibile ogni giorno questo progetto; sicuramente questo incontro ha permesso al pubblico presente di avere maggiore consapevolezza della malattia, ma anche di dare una nuova forza per poterla affrontare a testa alta, ricordando che "non si è soli".
Chiara Brivio

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