Airuno: al campus dei ragazzi arrivano le Unità Cinofile, di ritorno dai luoghi del sisma

È stato un pomeriggio decisamente speciale quello vissuto ieri, domenica 28 agosto, dai ragazzi iscritti al campus con la Protezione Civile e l’Associazione Nazionale Carabinieri che ha preso il via nella mattinata di sabato ad Airuno, presso l’area della ex Petrol Dragon, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale.

Dopo aver partecipato ad una lezione teorica e pratica di primo soccorso grazie alla presenza dei volontari di Vobarno (Brescia), infatti, i 32 adolescenti hanno avuto la possibilità di conoscere e di osservare in azione i tecnici e i cani del Nucleo di Giussano dell’Associazione Nazionale Carabinieri Cinofili, che nei giorni scorsi sono stati inviati nei luoghi colpiti dal sisma nel centro Italia per aiutare i numerosi soccorritori nella ricerca e nell’estrazione di corpi rimasti intrappolati sotto le macerie.
“Quando mercoledì, alle 5 di mattina, iniziava a diffondersi la notizia del devastante terremoto, la nostra Unità Cinofila di Giussano si trovava a Livigno per un seminario nazionale” ha raccontato Marco Valsecchi, responsabile nazionale delle Unità Cinofile ANC, che ha coordinato tutta l’operazione di soccorso.

“Per cercare di accelerare i tempi, abbiamo deciso di elitrasportare fino a Lecco due Unità Cinofile lombarde, del nostro nucleo operativo, insieme a una piemontese: sul velivolo sono saliti Fabrizio Malcovati, Matteo Santambrogio e Massimo Montinaro con Slash, Poss e Jado, tre pastori tedeschi. Grazie alla prontezza di Giuseppe Disetti (presidente del nucleo di Protezione Civile, ndr.), che ci ha fornito il suo furgone, le tre Unità hanno potuto raggiungere in un tempo relativamente breve Amatrice, uno dei paesi più colpiti dal sisma, e iniziare immediatamente le ricerche delle persone disperse”.

Marco Valsecchi, responsabile nazionale delle Unità Cinofile ANC

Le Unità Cinofile Italiane dispongono attualmente di 37 animali specializzati, distribuiti sul territorio nazionale, principalmente pastori tedeschi, labrador e golden retriever: nell’ambito della ricerca di persone scomparse, si distingue solitamente tra “cani di superficie” – addestrati per una ricerca “libera”, senza particolari punti di riferimento – e “cani molecolari”, in grado di risalire al disperso tramite la “discriminazione olfattiva”. Quest’ultimo è un processo particolarmente complesso, che richiede innanzitutto il prelievo di un campione di profumo, per esempio da un rasoio, uno spazzolino da denti o un cuscino, la conoscenza dell’ultimo punto di avvistamento della persona scomparsa e, soprattutto, una grande freddezza emotiva da parte del tecnico cinofilo, che – come ha spiegato Marco Valsecchi ai ragazzi di Airuno radunati presso il Centro per il Tempo Libero – “non deve in nessun modo influenzare il suo amico a quattro zampe, resistendo alla tentazione di conoscere in maniera approfondita gli ultimi spostamenti del disperso per evitare di guidare il cane – che percepisce ogni sua minima intenzione – nella direzione sbagliata”.

“Ad Amatrice i miei colleghi si sono trovati di fronte a un paese desolato, dove regnavano solo macerie e distruzione” ha proseguito Valsecchi, testimone oculare dei danni provocati dal terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009, dove ha prestato soccorso con il Nucleo Cinofilo di Giussano.
“La situazione, per di più, era decisamente complicata dal fatto che la sabbia e il cemento delle case crollate andavano a formare una sorta di “tappo”, che impediva ai cani di sentire oltre una certa profondità, limitandoli gravemente nelle ricerche e costringendo i tecnici e i Vigili del Fuoco a creare nel suolo dei canali d’aria. Si è scavato tanto, ma purtroppo sotto le macerie sono stati trovati solo cadaveri: i nostri cani hanno lavorato quasi ininterrottamente per due giorni e mezzo, in pratica fino a quando i tecnici sono riusciti a mantenere alto il loro livello d’attenzione, fondamentale nelle ricerche”.
Al termine di una breve spiegazione teorica presso il Centro per il Tempo Libero, Marco Valsecchi è tornato con i ragazzi del campus, guidati da Giuseppe Disetti, nell’area della ex Petrol Dragon: lì, insieme ad altri volontari, ha dato prova delle straordinarie abilità dei cani specializzati nella ricerca di persone, coinvolgendo nella dimostrazione anche gli stessi adolescenti, decisamente entusiasti.
“Ci tengo a ringraziare sinceramente Marco Valsecchi, Giuseppe Disetti e tutti i volontari della Protezione Civile e dell’ANC che sono impegnati in questo campus, una grandissima opportunità per i nostri ragazzi di avvicinarsi a realtà importanti come quelle del soccorso e dell’aiuto in situazioni di calamità naturali più o meno gravi” ha affermato il sindaco di Airuno Adele Gatti, presente alla dimostrazione delle Unità Cinofile nel pomeriggio di ieri.

“L’esperienza con il Nucleo Cinofilo, che già lo scorso anno aveva riscosso un grande successo, è inoltre caduta a pennello, in un momento in cui, purtroppo, il tema della ricerca di persone scomparse è tornato di drammatica attualità: sono convinta che abbia fatto molto bene ai nostri ragazzi, che hanno avuto la possibilità di confrontarsi in prima persona con questa importante realtà, a cui magari, in futuro, potrebbero pensare di avvicinarsi”.
Il campus di Airuno con la Protezione Civile e l’ANC proseguirà fino a sabato prossimo: tante le attività a cui i ragazzi potranno partecipare, in un’iniziativa “dal forte taglio civile” che ha tra i suoi scopi principali quello di sensibilizzare gli adolescenti ai temi del rispetto dell’ambiente e dell’impegno a favore del proprio territorio.


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B.P.
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