Cascina Bagaggera: inserimento disabili e fattoria sociale. Ma il futuro è incerto

Un'azienda agricola che si dedica anche a progetti di inclusione sociale. Questa è la presentazione di cascina Bagaggera, una nota realtà di La Valletta che da quattro anni offre la possibilità di una significativa esperienza a ragazzi diversamente abili di età compresa tra i 18 e i 21 anni.


Come ci ha spiegato Paola Lazzarotto, referente dell'azienda agricola e dell'associazione Corimbo Onlus, dal 2012 sono stati accolti 16 ragazzi in percorsi dapprima di 11 e ora di 9 mesi, e tre di loro hanno proseguito l'esperienza anche dopo la conclusione del progetto, lavorando chi in panetteria e chi in stalla.

«Abbiamo due educatrici, Maria Mauri e Federica Spreafico, che lavorano materialmente insieme ai ragazzi come delle colleghe. Maria Mauri ha avuto l'idea di creare un laboratorio di biscotti di cui si occupa due volte a settimana come responsabile di struttura, mentre Federica Spreafico ha ideato la serra e l'orto-terapia. Con noi c'è anche Andrea Borsetto, psicologo con un master nel lavoro degli adolescenti con deficit cognitivo, che da sempre ci dice che il modo in cui si lavora è l'esperienza più grande anche per le abilità intellettive».

I ragazzi diversamente abili che lavorano a Cascina Bagaggera sono impegnati per 22 ore settimanali nelle ore mattutine e le loro attività spaziano dal forno alle serre alle stalle alla presenza allo stand nel mercato degli agricoltori a Osnago. Gestiscono poi il pollaio, pianificandone alcune attività quali la pulizia con un gruppo di acquisto di famiglie di Olgiate, e nelle loro mani è riposto l'abbellimento di Cascina Bagaggera, compito che comprende la cura del verde e dei fiori.

«Tutto quello che i ragazzi fanno è un lavoro vero, ad esempio l'etichettatura dei biscotti deve essere a regola d'arte perché poi si vendono. È un lavoro che educa e dà un'importante dignità» ci ha spiegato Paola Lazzarotto.


A dicembre l'azienda agricola è diventata anche una fattoria sociale, ma pur avendo due educatrici, una struttura con dei laboratori e la volontà di offrire un'esperienza lavorativa ai diversamente abili, non ci sono certezze sul futuro. A fine maggio si concluderà il percorso per quattro ragazzi e ad oggi non ci sono comunicazioni, positive o negative, per l'inserimento di nuovi lavoratori a settembre. «La struttura ha una gestione pubblica e privata, è riconosciuta come un modello innovativo e anche altre cooperative vedono qui una capacità imprenditoriale che a loro manca. Diventare fattoria sociale secondo una legge di agosto 2015 sarebbe stata un'opportunità di un ulteriore accreditamento (siamo già riconosciuti), ma non è stato così per ora». E l'associazione Corimbo resta in fiduciosa attesa di ricevere buone notizie dal servizio di collocamento dei diversamente abili della Provincia di Lecco.

F.C.
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