I risultati del progetto Lilt ''Alimentare la salute'' nelle scuole. Cibi spazzatura e bevande zuccherate tra le cattive abitudini

La LILT - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - Sezione Provinciale di Lecco, realizza da diversi anni progetti di prevenzione oncologica primaria nelle scuole di ogni ordine e grado del territorio provinciale, diffondendo tra i giovani alunni l'educazione a corretti stili di vita e l'abitudine a comportamenti che allontanano il rischio di incorrere in gravi patologie, anche di tipo tumorale. Tra i vari progetti proposti, "Alimentare la salute", giunto alla quarta edizione, si rivolge agli alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado con l'obiettivo di informare bambini e ragazzi sull'importanza della corretta alimentazione per il benessere generale e sulla stretta correlazione tra alimentazione e stato di salute, coinvolgendo tutto il contesto socio-educativo (scuola, famiglia) nell'impegno di promuovere il benessere del bambino. Scopo secondario del progetto è quello di rilevare le abitudini alimentari dei giovani alunni per valutare, pur con un certo grado di approssimazione, le criticità su cui intervenire con eventuali interventi educativi futuri. L'edizione 2014/15 di Alimentare la salute ha coinvolto gli alunni di 12 plessi scolastici della Provincia di Lecco (6 di scuola primaria e 6 di scuola secondaria di I grado) con circa 250 alunni di età compresa tra i 6 e i 10 anni (scuole primarie) e 620 alunni di 11-13 anni (scuole secondarie di primo grado), per un totale di circa 870 partecipanti. Il progetto consiste in interventi in classe tenuti da educatori, esperti di alimentazione, pedagogisti e psicologi LILT sul tema della corretta alimentazione. Gli incontri sono differenziati per le diverse fasce di età degli alunni: mentre i bambini delle scuole primarie sono impegnanti in attività ludico-educative, disegni e giochi di ruolo, i ragazzi delle scuole secondarie assistono ad una presentazione sui principi di base per una corretta alimentazione a partire dalla definizione di fabbisogno energetico e di nutrienti per concludere con la descrizione e il commento della "piramide alimentare". Anche per il rilevamento delle abitudini alimentari dei bambini e dei ragazzi sono stati utilizzati strumenti differenti in funzione dell'età degli alunni. Per la fascia d'età 6-10 anni (scuole primarie) è stata utilizzata la "scheda alimentare" descritta in Allegato 1. Si tratta di un sistema ideato e già applicato dalla LILT - Sezione Provinciale di Lecco nelle edizioni precedenti del progetto, che si è dimostrata affidabile e di facile comprensione anche per alunni molto giovani. Nel caso invece di preadolescenti (fascia di età 11-13 anni, scuole secondarie di I grado), si è preferito somministrare ai ragazzi un breve questionario (Allegato 2) da compilare a casa, prima di assistere all'intervento introduttivo sulla sana alimentazione. Nel presente report sono riassunti i risultati ottenuti dall'analisi dei questionari compilati dai ragazzi delle scuole secondarie di I grado. Tali dati possono rappresentare un punto di partenza per la valutazione delle abitudini alimentari degli adolescenti del territorio lecchese. Trattandosi di dati autocertificati, in quanto i questionari sono stati compilati autonomamente dai ragazzi, il grado di affidabilità dei risultati può non essere molto elevato ma, proprio per lo stesso motivo, i dati stessi hanno il vantaggio di poter essere considerati sufficientemente realistici, ossia non falsati da preconcetti propri dei genitori e degli adulti in generale quando chiamati ad esprimersi sui propri comportamenti a tavola.

ADESIONI E DATI ANTROPOMETRICI DEI PARTECIPANTI
Le Tabelle 1 e 2 riportano rispettivamente le scuole secondarie aderenti al progetto nell'anno scolastico 2014/15 e i dati antropometrici degli studenti coinvolti.




In totale hanno partecipato al progetto 27 classi, corrispondenti a 619 ragazzi coinvolti di cui 296 (48%) erano maschi e 323 (52%) femmine. Si trattava in maggioranza di classi seconde della scuola secondaria (20 classi) mentre solo 7 erano le classi prime. L'età media era di 11,7 anni.
Complessivamente i ragazzi avevano un peso medio di 43,1 kg e un'altezza media di 155 cm corrispondenti ad un Indice di Massa Corporea (IMC) di 17,9 (equivalente alla normalità).
Si nota che dei 569 ragazzi che hanno specificato i dati antropometrici nel questionario, solo 477 (pari all'84%) hanno un peso nella norma mentre il 6% risulta sottopeso, l'8% sovrappeso e il 2% è obeso (Tabella 2).
I dati relativi alle singole scuole partecipanti sono riportati in Allegato 3.

Valutando la distribuzione dell'IMC tra alunni maschi e femmine (Tabella 3) si notano nette differenze tra i due sessi: mentre il sovrappeso tra i maschi rappresenta il 12%, nelle femmine si ferma al 4,4% e lo stesso vale per l'obesità (3,6% nei maschi, 0,3% nelle femmine).
Poiché la percentuale di ragazzi sottopeso è all'incirca la stessa nei due sessi (6%) ne deriva che le ragazze con un peso nella norma sono più numerose dei loro compagni di sesso maschile (89% vs. 78%).




VALUTAZIONE DEI QUESTIONARI COMPILATI DAGLI STUDENTI
Analizzando le risposte fornite dagli studenti alle domande del questionario è possibile trarre alcune importanti considerazioni riguardo le abitudini alimentari dei ragazzi preadolescenti del territorio lecchese.

FREQUENZA E QUALITÀ DEI PASTI
Le prime dieci domande del questionario riguardavano la frequenza e la qualità dei 5 pasti giornalieri. I risultati, riportati in Tabella 4, mostrano che:

─ PRIMA COLAZIONE: solo 3 ragazzi su 4 (76%) fanno colazione tutti i giorni, come consigliato, mentre il 16% fa colazione raramente o addirittura mai. Tra coloro che fanno colazione, tuttavia, quasi il 90% consuma una colazione nutrizionalmente adeguata.

─ MERENDA AL MATTINO: 2 ragazzi su 3 (66%) fanno merenda durante l'intervallo scolastico ma quasi la metà di loro (49%) consuma uno spuntino nutrizionalmente insufficiente o scarso. Si tratta per la maggior parte di merendine confezionate, patatine in sacchetto, barrette di cioccolato spesso accompagnate da tè freddo o bevande gassate zuccherate. Non è difficile immaginare che la facilità di trasporto e la comodità d'uso siano le ragioni principali della scelta di questo tipo di alimenti per la merenda consumata a scuola, malgrado l'eccessivo contenuto calorico ed il pessimo profilo nutrizionale. Al contrario, solo il 4% dei ragazzi (profilo ottimo) consuma frutta come snack al mattino, non rispettando le raccomandazioni dei nutrizionisti che identificano proprio nella frutta il miglior ingrediente per uno spuntino o merenda.

─ PRANZO: la qualità del pranzo è generalmente buona o ottima per l'85% dei ragazzi.

─ BEVANDE: il dato riguardante le bevande consumate abitualmente durante i pasti è, purtroppo, preoccupante: l'8% dei ragazzi consuma bevande gassate a tavola ed in generale 1/3 dei ragazzi (33%) consuma abitualmente durante i pasti bevande diverse dall'acqua (succhi di frutta, latte, tè freddo). Anche in questo caso, il consiglio nutrizionale di dissetarsi semplicemente con acqua viene seguito solo da 2/3 dei ragazzi.

─ MERENDA AL POMERIGGIO: anche la merenda del pomeriggio viene consumata dalla maggior parte dei ragazzi e purtroppo presenta le stesse criticità dello spuntino del mattino, anche se in misura leggermente minore. Al pomeriggio infatti sale al 14% la percentuale di ragazzi che consumano frutta mentre lo spuntino nutrizionalmente insufficiente o scarso è consumato "solo" dal 36% dei ragazzi (vs. 49% del mattino).

─ CENA: allo stesso modo, la cena risulta paragonabile al pranzo quindi adeguata per la maggior parte dei ragazzi ed addirittura ottima per il 54% di loro.

─ SPUNTINO SERALE: purtroppo però c'è chi non si ferma alla cena: quasi la metà dei ragazzi consuma ancora qualcosa prima di andare a dormire, anche se per la maggior parte di tratta di un consumo "occasionale".



FREQUENZA DI CONSUMO DEI PRINCIPALI ALIMENTI
Per quanto riguarda la frequenza di consumo dei principali alimenti, dati in Tabella 5, dalle risposte fornite dai ragazzi si evince che:

─ CARNE: quasi il 20% dei ragazzi consuma carne tutti i giorni, mentre la frequenza consigliata di 3-4 volte alla settimana viene rispettata dal 46% dei ragazzi.

─ PESCE: in questo caso solo l'8% dei ragazzi segue le indicazioni di consumo (3-4 volte/settimana) e addirittura il 30% di loro non consuma pesce del tutto (o lo consuma meno di una volta alla settimana).

─ VERDURA: solo il 7% dei ragazzi consuma la quantità consigliata di verdura, il 10% non consuma mai verdura (o meno di una volta alla settimana) e in generale quasi 1/3 dei ragazzi (29%) mangia verdura meno di 2 volte alla settimana.

─ FRUTTA: è un po' più apprezzata della verdura, infatti la dose consigliata viene normalmente consumata dal 16% dei ragazzi, scende al 5% la percentuale di chi non la consuma mai (o meno di una volta alla settimana) e al 20% quella di chi la consuma meno di 2 volte alla settimana.

─ DOLCI: quasi il 10% dei ragazzi consuma più di 2 porzioni di dolce al giorno. Sommando la anche chi ne consuma una porzione al giorno, la percentuale sale al 30%.

─ ACQUA: l'introito giornaliero di acqua raccomandato di 8 bicchieri viene rispettato dal 40% dei ragazzi.




ABITUDINI E STILI DI VITA
Il questionario si conclude con alcune domande riguardanti i comportamenti e lo stile di vita dei ragazzi, da
cui è stato possibile trarre le seguenti conclusioni (Tabella 6):

─ SPORT: l'85% dei ragazzi pratica uno sport, per la maggior parte con una frequenza superiore alle 2-3 volte alla settimana.

─ FUMO: 8 ragazzi su 619, corrispondenti all'1,3%, ha dichiarato di fumare in maniera occasionale.

─ TELEVISIONE: più della metà dei ragazzi (54%) trascorre 1-2 ore al giorno davanti alla TV e il 22% addirittura più di 3 ore.

─ COMPUTER: in questo caso il 65% dei ragazzi trascorre meno di 1 ora al giorno davanti al PC ma c'è anche un 7% che trascorre più di 3 ore giocando ai videogames.



DIFFERENZE NELLE ABITUDINI ALIMENTARI TRA MASCHI E FEMMINE
I risultati sono stati successivamente rielaborati separando le risposte fornite da studenti maschi e femmine allo scopo di valutare eventuali differenze nel comportamento alimentare dei due sessi. Per quanto riguarda la frequenza dei pasti (Tabella 7) le ragazze mediamente consumano meno spesso la prima colazione (74% vs. 81% dei maschi), la merenda (sia mattutina che pomeridiana) e lo spuntino serale, probabilmente con l'errata convinzione di diminuire in questo modo l'introito calorico giornaliero globale ed ottenere di conseguenza una diminuzione di peso. Questa ipotesi potrebbe essere confermata dal fatto che le ragazze consumano una merenda qualitativamente migliore di quella dei loro compagni maschi (inserendo spesso la frutta come ingrediente per lo spuntino, 18% delle femmine vs. 10% dei maschi) e che a tavola preferiscano dissetarsi con l'acqua piuttosto che con bevande zuccherate (69% femmine vs. 61% maschi).

Per quanto riguarda la frequenza di consumo dei principali gruppi di alimenti (Tabella 8), i maschi si dimostrano più attenti alla sana alimentazione, con un maggior consumo di pesce: la frequenza di consumo raccomandata (3-4 volte alla settimana) viene rispettata dall'11% dei maschi contro il 4% delle femmine. Per quanto riguarda frutta e verdura invece, le femmine si comportano un po' meglio dei loro compagni. Se infatti la percentuale di chi ne consuma più di tre porzioni al giorno è simile per i due sessi (7-8% verdura, 16-17% frutta), la quota di ragazzi che ne consuma meno di due porzioni alla settimana è significativamente inferiore nelle femmine, sia per quanto riguarda la verdura (25% femmine vs. 33% maschi) che la frutta (18% femmine vs. 23% maschi).


Infine, confrontando i dati relativi ai comportamenti e agli stili di vita dei due sessi (Tabella 9), i maschi si dimostrano più attivi delle ragazze: il 93% di loro pratica sport contro l'81% delle femmine.
Per quanto riguarda i fumatori, si tratta in tutto di 8 ragazzi su 619, di cui 4 femmine e 4 maschi che percentualmente rappresentano l'1,4% dei maschi e l'1,2% delle femmine.
Considerando il tempo trascorso davanti a TV e PC, si nota una leggera prevalenza della percentuale di maschi che passano più di 3 ore al giorno guardando la televisione (25% vs. 17% delle femmine).


CONCLUSIONI
È noto che una buona nutrizione garantisce al giovane organismo dei bambini e dei ragazzi una crescita equilibrata ed in salute. Curare l'alimentazione nell'infanzia e nell'adolescenza è però fondamentale anche per evitare che errori alimentari, e più in generale stili di vita scorretti, si traducano in un aumento dell'incidenza e della mortalità legata a malattie cronico degenerative come il diabete, l'obesità, le malattie cardiovascolari ed i tumori, in tutte le fasce di età. I progetti di prevenzione primaria realizzati dalla LILT nelle scuole si basano su una importante premessa di base: è fondamentale intervenire il più precocemente possibile sugli stili di vita dei bambini, modificando in età giovanile le abitudini scorrette, alimentari e non, che porterebbero a lungo andare a seri problemi per la salute. È quindi di importanza fondamentale conoscere i "punti deboli" dell'alimentazione dei ragazzi, su cui occorrerà intervenire in maniera più incisiva con progetti educativi mirati.

Dall'analisi dei questionari compilati dai ragazzi sono emersi diversi elementi di criticità nelle abitudini alimentari dei preadolescenti del territorio lecchese:

─ non solo sono molto pochi i ragazzi che seguono le raccomandazioni di consumare 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura, ma vi è una quota preoccupante di giovani che ne consuma addirittura meno di 2 porzioni alla settimana (20% per la frutta e 30% per la verdura). È evidente quindi che gli sforzi educativi dei progetti futuri (della LILT, ma non solo) andranno concentrati su questo aspetto così rilevante per la salute, come evidenziato praticamente da tutte le Linee Guida per una Sana Alimentazione.

─ è diffuso tra i ragazzi il consumo di alimenti cosiddetti "spazzatura" in occasione dei due spuntini giornalieri ed in particolare in quello della mattina, durante l'intervallo scolastico. In questo caso, è evidente che la facilità di trasporto e la comodità d'uso spesso sono fattori prevalenti nella scelta del prodotto, a scapito della salubrità dell'alimento stesso. La LILT Sezione Provinciale di Lecco sta elaborando un nuovo progetto per contrastare i dannosi effetti dei tradizionali distributori automatici diffusi nelle scuole che propongono ai ragazzi bibite e snack in prevalenza costituiti da prodotti industriali preconfezionati, ricchi di zuccheri e grassi e quindi ipercalorici. La nostra proposta è quella di installare invece distributori di alimenti sani, che garantiscano ai giovani la possibilità di compiere scelte salutari, tenendo conto anche della stagionalità dei prodotti, delle tipicità locali e del rispetto per l'ambiente.

─ vi è un eccessivo consumo di bevande zuccherate da parte degli adolescenti, specialmente durante i pasti. Dalle risposte fornite nei questionari risulta infatti che l'8% degli studenti intervistati accompagna i propri pasti con bibite gassate e addirittura il 25% consuma a tavola bevande diverse dall'acqua, come ad esempio succhi di frutta, latte, tè freddo. Queste stesse bevande vengono poi nuovamente consumate in occasione della merenda, aumentando così l'introito calorico giornaliero fino a superare il fabbisogno personale e a produrre quindi un eccesso di peso. Anche in questo caso riteniamo fondamentale migliorare la disponibilità di bevande più salutari per accompagnare gli spuntini consumati a scuola, naturalmente accompagnandoli ad una corretta educazione alimentare rivolta non solo ai giovani studenti ma estesa alle figure di riferimento per la loro formazione e crescita (insegnanti e famiglie).


Date queste premesse, e visto il notevole interesse dimostrato da bambini, genitori e insegnanti per i temi della nutrizione, è intenzione della LILT Sezione Provinciale di Lecco riproporre il progetto anche nel prossimo anno scolastico 2015/16, estendendo la partecipazione ad altre scuole della Provincia di Lecco e tenendo in considerazione le criticità emerse in questo quarto anno di realizzazione. Infine, ci sembra importante rendere noto che, sul tema della corretta alimentazione, la LILT Sezione Provinciale di Lecco ha iniziato nel corso del 2015 una collaborazione con l'ASL di Lecco ed una Rete di Associazioni ed Enti della Provincia per condividere un progetto di diffusione di corretti comportamenti alimentari che possa raggiungere anche le fasce più svantaggiate della popolazione, offrendo non solo un percorso di conoscenza, ma l'opportunità per fare una spesa sana e imparare come cucinare correttamente quanto acquistato. Il progetto, intitolato Alimenti in Salute si avvale quindi delle diverse competenze e risorse delle singole realtà partecipanti che hanno come unico obiettivo la diffusione dei principi di una sana alimentazione, come mezzo di prevenzione e di mantenimento del benessere.

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