Osnago: contestata a Loris Zannini anche la rapina al Penny di aprile. Nella sua abitazione 2 pistole giocattolo e cannabis

Loris Zannini

È stato arrestato per le due rapine, alla Deutsche bank e al Penny market di Osnago, consumate nella mattina di giovedì a pochi minuti di distanza l'una dall'altra ma gli accertamenti dei carabinieri hanno permesso di appurare che anche la rapina del 28 aprile sempre al Penny era opera sua. A incastrarlo la pistola giocattolo trovata in casa e il medesimo modus operandi: il giro all'interno del supermercato, l'acquisto di una lattina di birra, sempre della stessa marca, e infine la sceneggiata per il pagamento in cassa e la minaccia con il coltellino per la consegna del denaro.

Il capitano Giorgio Santacroce illustra i dettagli dell'arresto

Si trova associato presso la casa circondariale di Lecco Loris Zannini, classe 1968 residente a Cernusco sul Naviglio ma originario di Desio, con alcuni precedenti per furto e danneggiamento. L'uomo è stato arrestato dai carabinieri di Merate che, nel corso di una battuta di caccia nei suoi confronti, al termine delle due rapine, con pattuglie dislocate sul territorio, lo hanno trovato mentre stava allontanando a bordo della sua autovettura. Fermato e sottoposto a identificazione, il 46enne non ha opposto resistenza dichiarandosi colpevole della rapina alla Deutsche e anche a quella al Penny.

Attorno alle 13, infatti, come si ricorderà, gli impiegati della filiale di Via Marconi avevano lanciato l'allarme alla centrale dei carabinieri per una rapina appena subita. Un uomo, non molto alto, robusto, con indosso degli occhiali da sole e in testa un cappellino mimetico, aveva fatto irruzione all'interno dello sportello bancario e, brandendo un taglierino, si era fatto consegnare le buste già chiuse con la moneta, circa 260 euro. Ottenuto il denaro l'uomo era fuggito a piedi e, consapevole del magro bottino, si dirigeva verso il Penny market distante qualche centinaio di metri per mettere a segno un secondo colpo.


Al Penny Zannini è entrato come un normale cliente, ha preso dallo scaffale una lattina di birra e poi si è diretto in cassa. Qui l'addetta ha fatto per battere lo scontrino quando si è trovata spianata davanti il coltellino con la minaccia della consegna del denaro. Infilate le banconote in tasca, circa 375 euro il 46enne è uscito di corsa dal market, ha attraversato il parcheggio ed è fuggito. I due colpi messi a segno in pochissimo tempo e tutti con elementi combacianti tra loro ha fatto subito capire che si trattava dello stesso uomo.

Le fasi del fermo in stazione

Dalle diverse stazioni sono giunti i rinforzi. I militari hanno iniziato a setacciare il paese, chiedendo informazioni a passanti e ispezionando tutte le strade secondarie che l'uomo poteva avere preso come via di fuga.
A tradire il rapinatore è stata la sua agitazione. Dopo essere scappato a piedi dal Penny ha raggiunto la stazione ferroviaria, ha oltrepassato il sottopassaggio e nel parcheggio ha prelevato la sua Lancia Lybra che aveva lasciato in sosta. È salito a bordo ed è ripartito, probabilmente per fare rientro a casa. Mentre percorreva il sottopassaggio, però, accortosi di avere davanti la Punto dei carabinieri ha avuto un andamento incerto, quasi volesse cambiare marcia.

La Lancia Lybra di proprietà di Zannini

All'autista dell'Arma la manovra non è sfuggita e con un brusco colpo di sterzo la vettura con i colori di istituto si è parata di fronte alla Lancia, sbarrandogli la strada. Dal mezzo sono scesi il capitano Giorgio Santacroce e l'autista stesso che hanno intimato all'uomo di fermarsi e di scendere con calma, mostrando i documenti. Ci è voluto poco per capire di avere fatto centro. Sul sedile del passeggero c'era il taglierino mentre a terra le buste strappate della Deutsche bank oltre al cappellino mimetico e agli occhiali da sole. Vistosi alle strette, è stato lo stesso Zannini a confessare di essere l'autore della rapina alla banca e, ha specificato, anche di quella al Penny.


Tradotto in caserma sotto gli occhi di decine di persone che si trovavano in stazione o che attirate dalle sirene dei dispositivi dei militari avevano raggiunto il posto, Loris Zannini è stato caricato in auto e portato in caserma. Dopo essere stato sottoposto a test alcolemico (sul cruscotto c'era la lattina di birra presa al Penny poco prima, ndr) è risultato positivo per 1,70 grammi su litro rimediando così la denuncia per guida in stato di ebbrezza, con il sequestro del veicolo.

I carabinieri mentre portano in caserma Zannini

Nella sua abitazione di Cernusco sul naviglio i militari hanno trovato un vaso con della cannabis (da qui la denuncia anche per coltivazione di sostanze stupefacenti) e due pistole giocattolo, tra cui quella utilizzata per la rapina del 28 di aprile.
 

Agli investigatori che gli chiedevano il perché del suo gesto, l'uomo ha risposto dicendo di essere in difficoltà economiche da tempo, di non riuscire a far fronte alle spese e nemmeno di avere trovato un lavoro. Da qui la decisione, l'unica possibile a suo dire, di mettere a segno le rapine.




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S.V.
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