Mandic: un successo la giornata dedicata al cuore. Un ''check-up'' a tutti i presenti

Una giornata per controllarsi, imparare importanti norme di prevenzione e conoscere "da vicino" come vengono affrontate presso l'ospedale di Merate le problematiche cardiache legate al restringimento dei vasi sanguigni del cuore, principale causa di fenomeni acuti che possono mettere seriamente a rischio la vita di ognuno di noi. Grande riscontro di pubblico, fin dalle prime ore di apertura, ha avuto la "Giornata cardiologica" organizzata nella giornata di sabato 6 novembre presso l'ospedale Mandic di Merate, allo scopo di promuovere un contatto diretto tra i cittadini e la Struttura complessa di Cardiologia diretta dal dottor Stefano Maggiolini.


Fin dalle 9.30 in tanti si sono recati presso la hall dove alcune infermiere hanno misurato la pressione arteriosa, il livello di glicemia nel sangue (attraverso il prelievo di una piccola goccia di sangue da un polpastrello) e il livello di colesterolo (con un apposito rilevatore elettronico) di tutti i presenti. Il "check up" è continuato poi presso il poliambulatorio dell'ospedale con un elettrocardiogramma e l'indicazione, da parte di un cardiologo, del profilo di rischio cardiovascolare. Un'iniziativa molto apprezzata da tutti i presenti, che nell'attesa di effettuare i propri esami hanno potuto conoscere l'attività di prevenzione e ricerca delle associazioni "Brianza per il cuore" e "Conacuore onlus", presenti con uno stand.


Ma chi si è recato presso la hall dell'ospedale di Merate ha anche potuto mettersi alla prova nel "salvare" qualcuno colpito da arresto cardiaco, grazie alla presenza dei volontari della Croce Bianca che hanno spiegato, attraverso l'utilizzo di appositi manichini, come effettuare un corretto massaggio in attesa dell'arrivo dei paramedici del 118.


"Si appoggia la mano sinistra aperta nella parte bassa dello sterno, appena al di sotto della linea dei capezzoli" ha spiegato una volontaria. "Si appoggia sopra la mano destra (l'ordine va invertito per i mancini) intrecciando le dita con quelle dell'altra mano e si portano le spalle al di sopra delle mani, tenendo le breccia dritte ed effettuando pressioni verso il basso, in modo energico e con un ritmo rapido. Ogni 30 pressioni si effettuano due forti espirazioni nella bocca del paziente, tappando il naso e tenendo il mento verso l'alto, in modo da tendere bene la trachea". I volontari hanno quindi illustrato il corretto utilizzo del defibrillatore.

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Presso l'aula riunioni scientifiche all'esterno dell'ospedale si è poi tenuta la parte "teorica" della giornata, in cui infermiere e medici del reparto hanno illustrato alcuni aspetti delle terapie messe in atto presso la Cardiologia del Mandic. "Per le coronarografie seguiamo un approccio di tipo radiale, entrando cioè dal polso del paziente con un piccolo catetere per ottenere l'immagine delle sue coronarie grazie a un liquido di contrasto. Una procedura indolore, nettamente preferibile all'approccio femorale e che non presenta complicanze vascolari" ha spiegato un'infermiera. "Siamo orgogliosi di avere un'esperienza decennale in questo tipo di approccio, che in altri ospedali e Paesi si sta diffondendo solo ora".

A sinistra il dottor Edoardo Cantù

Il dottor Edoardo Cantù, referente per l'ospedale di Merate per quanto riguarda il laboratorio di Emodinamica, ha parlato ai presenti delle cardiopatia ischemiche, a partire dai fattori di rischio che vanno evitati. "Peso eccessivo, fumo, età e dimensione eccessiva del girovita determinano il fattore di rischio cardiovascolare di ognuno di noi di andare incontro a fenomeni ischemici acuti come l'infarto" ha spiegato.

Gli strumenti utilizzati presso il laboratorio di Emodinamica. A destra uno stent

"In presenza di determinati parametri si creano all'interno delle coronarie delle placche che restringono lo spazio necessario al sangue per passare, con la conseguenza che chi ne è affetto prova dolore quando effettua uno sforzo fisico (angina da sforzo). Queste placche possono rompersi e creare trombi che in pochi minuti sono in grado di occludere completamente l'arteria, causando l'infarto miocardico acuto. In questi casi, caratterizzati da dolore intenso e grande senso di malessere, bisogna chiamare immediatamente il 118, perché più si aspetta maggiore sarà la parte di tessuto cardiaco danneggiata"

Il catetere utilizzato per l'Ivus

Attraverso la coronarografia è possibile evidenziare eventuali restringimenti e danneggiamenti delle arterie e intervenire, se necessario, con un'angioplastica. "Attraverso l'arteria radiale del polso si inserisce una guida con una sorta di palloncino che permette di posizionare all'interno dell'arteria lo stent, una "griglia" che tiene aperto il vaso sanguigno. Questa non è la soluzione di tutti i mali, è importante che i pazienti si impegnino in quella che chiamiamo "prevenzione secondaria", cioè adottino uno stile di vita sano anche dopo l'intervento". Da settembre all'ospedale di Merate è possibile eseguire ecografie intracoronariche grazie all'Ivus. "Si tratta di un apparecchio che, inserito nell'arteria, permette di vedere dall'interno la situazione delle pareti, verificare il posizionamento dello stent e valutare in modo più preciso la necessità di un eventuale intervento. Ne abbiamo effettuate 17 finora, e nell'87% dei casi l'esame ha determinato l'esecuzione di un'angioplastica".

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La sala operatoria del laboratorio di Emodinamica

Sono stati poi organizzate per il pubblico presente delle "visite guidate" presso il laboratorio di Emodinamica situato presso la Radiologia dell'ospedale, dove un'infermiera ha mostrato i cateteri e la strumentazione utilizzata per eseguire angioplastiche e coronarografie e la sala operatoria dove queste procedure vengono effettuate.

Il laboratorio è attivo dal 16 ottobre 2006 e da allora sono state effettuate circa 1500 coronarografie con oltre 600 angioplastiche coronariche di cui circa 70 in urgenza, nel contesto di infarto miocardico acuto. 

L'equipe che lavora all'Emodinamica, il cui direttore dipartimentale è il dottor Luigi Piatti, è composta dalle infermiere Manuela Pirola, Sabrina Muttoni, Anna Magni, Emanuela Beltrami e dai medici Edoardo Cantù (referente per Merate), Gianluca Tiberti, Luca Mircoli e Isidoro Pera, che lavorano tra Lecco e Merate. L'attività al Mandic si articola su tre giorni a settimana e si affianca a quella del laboratorio di elettrofisiologia (responsabile il dottor Marco Di Sabato) dove si effettua l'impianto dei pacemaker presso il reparto di Cardiologia. Che, grazie a questa giornata, si è fatta conoscere da molti cittadini.

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