Montevecchia: una giornata nel parco per gli utenti del Granaio

Una giornata diversa con carrozzine a Ca' Soldato, nel parco del Curone, per i disabili adulti del "Granaio", casa di accoglienza fondata a Paderno da Costantino Scopel. Per un giorno infatti i boschi del "Monte delle Vedette" sono diventati come le location della vicina Valtellina che i disabili non potranno certo permettersi. Il volantino era in bacheca da giorni e tutti si stavano preparando. Erano le dieci quando, ormai pronti i ragazzi, due pulmini del Grappolo e dello stesso Granaio hanno lasciato via monsignor Pozzoni a Paderno, per una gita a due passi da casa, ma che rappresenta sempre una grande emozione. Per chi non è autonomo, prepararsi non è mai una cosa facile.

Gli operatori devono predisporre ogni cosa potrà servire per il pranzo, comprese le frullate per chi non può mangiare cibi solidi. Necessari sono anche i volontari che spingano le carrozzine, che si prestino a dare una mano alle operatrici, veri angeli di chi non può vivere da solo o in famiglia. Una decina di chilometri ed ecco la meta, Ca' Soldato. Splendida location, con siti protetti dalla Comunità Europea. Come le sorgenti pietrificanti e i prati magri, entrambe a due passi dal centro parco. Diversamente dall'intera Brianza, dove le temperature erano ovunque vicine ai trentacinque gradi, qui una leggera brezza rendeva l'habitat piacevole. Una visita, va sottolineato, resa possibile dalla presenza di un volontario del Consorzio di gestione. Nei giorni infrasettimanali la struttura è chiusa e solo in casi eccezionali, e solo per associazioni del territorio, viene aperta e messa a disposizione. Qualche minuto per scendere dai mezzi e salire fino all'antica cascina ed ecco lo spettacolo della natura che, grazie alle guardie ecologiche del parco, migliaia di brianzoli e milanesi raggiungono nel fine settimana. Molti anche  gli appassionati di trekking e le mamme con bambini.

A viverla l'altro ieri c'erano anche loro. Italo, Lulù, Andrea, Pucci, Franca, Manuela, Luciana, Raul e via elencando Grazie a Lori e Marianna, operatrici, a Debora (che dirige la casa per la Vecchia Quercia") a Costantino  Scopel, Bruno Mornati, Donatella, Marinella, Giuliano, Adriana e tanti altri volontari, i ragazzi si sono sentiti a casa. Ma che piacere vederli seduti intorno alle grandi tavole in legno per i pic nic, o sentirli gridare felici di guardare e vivere quello che li circondava.  Prima di andarsene, pulizia con raccolta differenz iata dei rifiuti, perchè domani, quando questo splendido angolo di Brianza verrà invaso da residenti o milanesi in cerca di refrigerio dall'afa, tutti trovino l'habitat pulito di cui, grazie alle GEV, i brianzoli possono disporre. 
Sergio Perego

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