Anche a Merate l’attività dermatologica si dota di un innovativo videodermatoscopio digitale
L’attività dell’ambulatorio dermatologico, recentemente potenziata all’Ospedale Mandic di Merate, sarà presto dotata di un innovativo strumento diagnostico in grado di distinguere immediatamente nei e melanomi: si tratta di un videodermatoscopio digitale ad alta definizione che sarà acquisito grazie ad una generosa donazione dell’Associazione Cancro Primo Aiuto.
Di che si tratta? “L’apparecchio – spiega Fabrizio Fantini, Direttore della Dermatologia dell’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco – è un microscopio che, collegato ad un monitor grazie ad una speciale telecamera, consente agli specialisti di avere un’immagine più nitida e ingrandita dei nevi dei pazienti”.
“L'esame – puntualizza lo specialista – è molto semplice: appoggiando il microscopio sulla pelle del paziente è immediatamente possibile visualizzare sullo schermo la lesione sospetta del nevo”.
Il videodermatoscopio, che si basa su una qualità di immagine ad altissima definizione, permetterà ai dermatologi meratesi di rilevare, con maggiore precisione e facilità, qualsiasi minima modifica estetica del neo, quasi impossibile da distinguere ad occhio nudo.
“Il videodermatoscopio – continua Fantini – è uno strumento già utilizzato presso l’Ospedale di Lecco: solo nel 2012, infatti, abbiamo erogato 1.644 prestazioni di videodermatoscopia (+6,1% rispetto al 2011) e trattato ben 105 casi di melanoma (nel 2011 erano stati 80)”.
Lo strumento, a Merate come a Lecco, consentirà inoltre l’archiviazione digitale dei casi trattati per un più facile confronto, nel tempo.
Di che si tratta? “L’apparecchio – spiega Fabrizio Fantini, Direttore della Dermatologia dell’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco – è un microscopio che, collegato ad un monitor grazie ad una speciale telecamera, consente agli specialisti di avere un’immagine più nitida e ingrandita dei nevi dei pazienti”.
“L'esame – puntualizza lo specialista – è molto semplice: appoggiando il microscopio sulla pelle del paziente è immediatamente possibile visualizzare sullo schermo la lesione sospetta del nevo”.
Il videodermatoscopio, che si basa su una qualità di immagine ad altissima definizione, permetterà ai dermatologi meratesi di rilevare, con maggiore precisione e facilità, qualsiasi minima modifica estetica del neo, quasi impossibile da distinguere ad occhio nudo.
“Il videodermatoscopio – continua Fantini – è uno strumento già utilizzato presso l’Ospedale di Lecco: solo nel 2012, infatti, abbiamo erogato 1.644 prestazioni di videodermatoscopia (+6,1% rispetto al 2011) e trattato ben 105 casi di melanoma (nel 2011 erano stati 80)”.
Lo strumento, a Merate come a Lecco, consentirà inoltre l’archiviazione digitale dei casi trattati per un più facile confronto, nel tempo.
