Robbiate: il parco avvia due procedimenti per le case edificate nei ''pressi'' del Parco

Alcune delle immagini allegate all'esposto del cittadino
Partendo dall'inizio si ha la segnalazione di un cittadino per "presunte irregolarità edilizie relative ad edifici edificati in comune di Robbiate ricadenti in zona agricola definita dal PTC del Parco Adda Nord". Valutati gli atti di ufficio, l'autorizzazione paesaggistica del 2009 rilasciata per l'esecuzione di tali lavori, e visto il verbale di sopralluogo effettuato il 22 aprile 2012 "dal quale si evince che l'intervento realizzato ricade integralmente in zona agricola del PTC", il responsabile architetto Minei comunica l'avvio di una procedura "per verificare la conformità delle opere eseguite al PTC vigente e alla violazione di leggi e normative in materia edilizia paesistica ed ambientale". La comunicazione dell'iter ha anche delle specifiche e cioè che l'amministrazione e l'ufficio competente è il Parco Adda Nord e che il procedimento si concluderà entro 180 giorni dalla notifica.
Questo è quanto concerne la prima delle due costruzioni. Martedì 14 maggio a Codara Giuseppe e Carla, VL Costruzioni, Danilo Leonardi, responsabile ufficio tecnico di Robbiate, soprintendenza, Regione Lombardia, viene notificata la comunicazione dell'avvio di un altro procedimento questa volta "finalizzato alla verifica della conformità al PTC vigente dell'intervento edilizio denominato "Costruzione di una palazzina residenziale, due villette singole ed un blocco box" realizzato in comune di Robbiate dai signori Codara Giuseppe e Codara Carla, sull'area sita in Via Cantone". A firma sempre dell'architetto Minei e partendo dalle segnalazioni del cittadino, nella missiva si legge come vista l'autorizzazione rilasciata dal comune, visto che "il Parco, dato il verbale di sopralluogo del 22.04.2012, non ha depositato agli atti alcun fascicolo relativo al Piano attuativo", "rilevato che l'intervento eseguito risulta in parte realizzato all'interno della perimetrazione del Parco Adda Nord, che l'area ricompresa nella perimetrazione è disciplinata dall'art. 22 delle NTA vigenti quale zone agricole", che l'amministrazione e l'ufficio competenti sono quelli del Parco e che entro 180 giorni il procedimento sarà chiuso, è necessario procedere entro 10 giorni alla presentazione per iscritto di osservazioni eventualmente corredate da documenti.
Insomma dalla segnalazione del cittadino per presunte irregolarità nelle costruzioni, il Parco è partito con due procedimenti molto dettagliati e seri per raccogliere documenti, carteggi, informazioni così da fare una volta per tutte chiarezza sulla vicenda.
Naturalmente per il momento si è solo in una fase conoscitiva (non ci sono capi di imputazione a carico di alcuno né responsabilità accertate), tramite l'acquisizione di informazioni e la posa di alcuni paletti come l'individuazione della zona agricola entro cui, stando alle missive del responsabile del procedimento arch. Minei, sarebbero stati realizzati i due edifici (uno integralmente e l'altro in parte).
Ora gli interessati hanno tempo 10 giorni per presentare la documentazione al Parco, da quel momento scatteranno i 180 giorni per l'istruzione di tutto il procedimento e la sua conclusione.
Naturalmente lo spazio è a disposizione degli interessati per interventi o dichiarazioni sulla vicenda.
Articoli correlati
S.V.