Perego: se n'è andato a 20 anni per una malattia che non perdona. Il ricordo degli amici della giovane promessa del calcio e dell'infermiera che gli è stata accanto fino alla fine

Andrea Brivio
Ha provato a vincere anche la partita dalla vita, lui che di match, sul campo da calcio né ha disputati parecchi. Ma il suo male ha avuto la meglio, strappandolo all'affetto della sua mamma a soli vent'anni. Se ne è però andato combattendo Andrea Brivio, airunese di nascita e pereghino d'adozione. "Sei stato forte fino all'ultimo e mi avevi parlato, lo scorso gennaio, del tuo rientro in ospedale con tranquillità, come un vero uomo sa affrontare i propri problemi" si legge in uno dei tantissimi messaggi lasciati in queste ore di profondo dolore sulla sua bacheca Facebook dai suoi amici, giovanissimi solari e scanzonati come lui, attoniti di fronte a qualcosa di apparentemente inspiegabile. "Appena ho saputo mi è crollato il mondo addosso, era un bel pò di tempo che non ci sentivamo però voglio ricordarti come il compagno delle elementari e medie come eri, sempre allegro vivace, a volta una gran testa dura. Sono sicuro di una cosa: alla leva del '91 di Airuno hai lasciato un grosso buco" scrive di lui un altro ragazzo ricordando l'infanzia, trascorsa insieme ad Andrea tra i banchi delle scuole airunesi. La famiglia Brivio infatti, ha abitato in paese fino a pochi anni fa, trasferendosi poi a Perego dopo la prematura scomparsa del padre di Andrea. Rimasto accanto alla madre e alla nonna, residente proprio nel piccolo borgo della Valletta, il giovane, promettente calciatore, conosciutissimo sui campi da gioco del meratese per la sua militanza nelle giovanili di società come l'Aurora Olgiate e il Montevecchia, aveva combattuto valorosamente il "primo tempo" contro quel brutto male che l'aveva assalito, tornando quindi ad una vita normale, da ragazzo di vent'anni: la scuola prima e il lavoro come meccanico presso l'autorivendita Autocogliati poi, una fidanzata dagli occhi dolcissimi, lo sport, gli amici del "Bar della Curva". Ma alla ripresa del "gioco", la malattia è riuscita ad andare a segno, insaccando quell'ultimo gol che nemmeno un portiere esperto e ormai preparato a tutto come Andrea è riuscito a parare. Ha quindi salutato l'esistenza terrena nella notte tra domenica e lunedì. Il triplice fischio alle 2.00 all'ospedale San Gerardo di Monza. Toccante il post lasciato sulla bacheca di Andrea da una delle infermiere che si sono prese cura di lui: "Mi hai salutato sabato notte...ti ho tenuto la mano fino all'ultimo respiro questa notte..con le lacrime che scendevano..abbiamo svuotato la tua stanza..mancherai a tutti noi del reparto. Eri speciale..forse vado a fare la commessa che è meglio". I funerali saranno celebrati mercoledì 18 alle 14.30.
A. M.
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