Ora basta con l'arroganza
Pensavo di essermi espresso nel modo più benevolo e costruttivo sul confronto di valutazioni attorno agli atti di maleducazione e teppismo dei cosiddetti “maranza”, un fenomeno che purtroppo sembrerebbe crescere.
Nonostante avessi letto alcuni interventi assai arroganti specie nei confronti di chi si è firmata come Silvia ( che ora scopriamo essere una coraggiosa suora) avevo semplicemente scritto “Leggo ora anche una serie di interventi sul delicatissimo problema dei cosiddetti “maranza”e simili (peccato che tutti pseudo anonimi): ma è così difficile capire che, pur necessaria, non basta la sola repressione?”
Ma ora come si dice a Roma “quando ce vo' ce vo'”:
Quanta ipocrisia in chi da una parte denuncia (giustamente) i comportamenti incivili di queste “bande” di giovani ma poi ne applica la stessa arroganza dialettica e addirittura ridicolizza chi la pensa in modo diverso cercando nel quotidiano di non fermarsi alla sola pratica repressiva e punitiva, pur doverosa.
L'interrogarsi su tutte le cause di questa degenerazione è cosa così incomprensibile?
Il cercare di rimuoverne le cause sociali più profonde, compreso un possibile eccesso di lassismo, non è pura saggezza per una Società che spesso sembra contraddittoriamente alimentare coi suoi modelli la prepotenza e legittimare nei fatti la violenza del più forte?
Altro che irridere a, solo presunti, vittimismi e piagnistei!
Quindi va bene il confronto anche appassionato ma perlomeno si porti rispetto a coloro che ci provano realmente sul campo e hanno il coraggio di esprimere il loro sofferto parere, peraltro non nascondendosi dietro l'anonimato.
Spero che questo mio appello per un dialogo/confronto reciprocamente riguardoso sia accolto.
Nonostante avessi letto alcuni interventi assai arroganti specie nei confronti di chi si è firmata come Silvia ( che ora scopriamo essere una coraggiosa suora) avevo semplicemente scritto “Leggo ora anche una serie di interventi sul delicatissimo problema dei cosiddetti “maranza”e simili (peccato che tutti pseudo anonimi): ma è così difficile capire che, pur necessaria, non basta la sola repressione?”
Ma ora come si dice a Roma “quando ce vo' ce vo'”:
Quanta ipocrisia in chi da una parte denuncia (giustamente) i comportamenti incivili di queste “bande” di giovani ma poi ne applica la stessa arroganza dialettica e addirittura ridicolizza chi la pensa in modo diverso cercando nel quotidiano di non fermarsi alla sola pratica repressiva e punitiva, pur doverosa.
L'interrogarsi su tutte le cause di questa degenerazione è cosa così incomprensibile?
Il cercare di rimuoverne le cause sociali più profonde, compreso un possibile eccesso di lassismo, non è pura saggezza per una Società che spesso sembra contraddittoriamente alimentare coi suoi modelli la prepotenza e legittimare nei fatti la violenza del più forte?
Altro che irridere a, solo presunti, vittimismi e piagnistei!
Quindi va bene il confronto anche appassionato ma perlomeno si porti rispetto a coloro che ci provano realmente sul campo e hanno il coraggio di esprimere il loro sofferto parere, peraltro non nascondendosi dietro l'anonimato.
Spero che questo mio appello per un dialogo/confronto reciprocamente riguardoso sia accolto.
Germano Bosisio























