ATS: precisazione in merito indebita fruizione ticket sanitari
Buongiorno,
in merito alla lettera pubblicata sul vostro portale in data 18/12/25, ci teniamo a precisare quanto in allegato.
https://www.merateonline.it/notizie/152254/come-riequilibrare-i-conti-della-sanit-a-in-lombardia
Ufficio stampa, comunicazione e social media
in merito alla lettera pubblicata sul vostro portale in data 18/12/25, ci teniamo a precisare quanto in allegato.
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Comprendiamo il disagio che può nascere nel ricevere un verbale di pagamento a distanza di anni. Tuttavia, è necessario chiarire che alcune affermazioni contenute nell’esposto non sono corrette e si basano su una visione parziale del funzionamento del sistema sanitario pubblico.
Il ticket sanitario non è una scelta discrezionale dell’Amministrazione, ma una quota di partecipazione alla spesa sanitaria prevista dalla normativa nazionale e regionale, posta a carico del cittadino. Quando un’esenzione viene applicata in modo non corretto, l’Amministrazione ha l’obbligo di recuperare le somme non versate, anche a distanza di tempo, purché entro i termini di prescrizione stabiliti dalla legge.
Nel sistema sanitario pubblico i controlli avvengono spesso in un momento successivo all’erogazione delle prestazioni. Questo accade perché ogni anno vengono emesse milioni di ricette e i dati delle ricette dematerializzate passano attraverso sistemi informativi nazionali prima di poter essere verificati in modo incrociato. Per questo motivo, il fatto che le verifiche avvengano dopo alcuni anni non è un’anomalia, ma una conseguenza del funzionamento del sistema.
Il medico di medicina generale inserisce il codice di esenzione sulla base delle dichiarazioni fornite dal paziente (ad esempio reddito, situazione lavorativa o familiare).
I codici di esenzione riportati nel verbale di accertamento non sono generici: permettono infatti di risalire con precisione alla ricetta, alla prestazione effettuata, alla data e alla struttura che l’ha erogata. In ogni caso, il cittadino ha sempre la possibilità di chiedere chiarimenti o di presentare una richiesta formale di accesso agli atti.
L’assenza, nella prima comunicazione, di una descrizione dettagliata della prestazione non rende illegittimo il verbale di accertamento. Anche la sanzione applicata non è arbitraria, ma prevista dalla normativa vigente per i casi di indebita fruizione di prestazioni sanitarie ed è calcolata secondo quanto stabilito dalla legge.
L’obiettivo è recuperare risorse pubbliche utilizzate in modo non corretto e garantire equità tra chi ha pagato regolarmente e chi ha beneficiato di esenzioni non dovute.
Dobbiamo infine specificare che proprio oggi (19-12) viene approvato un emendamento alla legge di bilancio regionale volto a favorire la regolarizzazione delle posizioni debitorie evitando maximulte. In particolare si prevede una proroga al 31 dicembre del prossimo anno del termine per il pagamento dei ticket sanitari non versati e la possibilità da parte dei cittadini di regolarizzare spontaneamente la propria posizione, pagando solo l’importo del ticket, maggiorato degli interessi legali.























