Come riequilibrare i conti della sanità in Lombardia
Nel mese di novembre ricevo un “verbale di accertamento e contestazione per indebita fruizione ticket sanitario N° 345 del 2025” per un importo di
Ticket sanitario non corrisposto per l’anno 2020 pari a 182,80 euro
Sanzione amministrativa in misura ridotta dovuta pari a 182,80
Interessi euro 19,06
Spese di procedimento pari a euro 20,00
TOTALE A VERSARE euro 404,66
Ora nella comunicazione ricevuta si fa riferimento alle ragioni del mancato pagamento solo attraverso codici di riferimento e, presumo siano codici di ricette a me destinate, stilate da medici, a cui io personalmente non sono in grado di risalire per capire quali fossero gli effettivi esami o ricette farmaceutiche per le quali vengo ritenuto “evasore di ticker”.
a) Premesso che non è certo il paziente che decide quali codici di esenzione immettere nelle ricette di esami o medicine,
b) premesso che l’elenco dei codici di esenzione non contempla l’evidenziazione della ragione della esenzione stessa,
c) premesso che tale contestazione è relativa al 2020, cinque anni or sono,
tutto ciò evidenziato, alla domanda rivolta ad ATS:” quali sono le ragioni dell’addebito, cioè a quali esami ci si riferisce?”, mi viene riproposta la medesima elencazione dei codici delle errate fruizioni.
Verificato che dovrei pagare il tutto entro due mesi senza alcuna rateazione, mi chiedo “perché dovrei pagare un “balzello medioevale” (ridotto ???) quando sono passati cinque anni dalla possibile errata fruizione? mi risulta che a fronte di una sanzione prima arriva l’importo netto da pagare e il tempo entro il quale pagare e poi eventualmente se il tempo non viene rispettato viene ulteriormente sanzionato il debitore, cosa che avviene per le multe stradali, per esempio.
Qui siamo di fronte ad una vera e propria frode esercitata dalla Regione a fronte della totale incapacità di essere tempestivi e razionali nel perseguire eventuali “evasori” costruendo quindi balzelli causati dalla incapacità degli uffici, dai regolamenti, dalle norme che rendono impossibile la velocizzazione dei procedimenti scaricando gli oneri e i costi su chi, come in questo caso, ha commesso involontariamente, forse inconsapevolmente un errore.
Del resto una gentilissima signorina con cui ho potuto interloquire telefonicamente dopo tre giorni di attesa, mi ha confermato che sono state inviate ben 5.000 comunicazione come quella da me ricevuta e che non sapeva quando e se avrei potuto essere ascoltato.
E taccio sul fatto che probabilmente come mi ha confessato un medico “gli accertamenti” vengono fatti nel carcere di Opera ad opera dei reclusi (e ciò è bene), poi spediti a Roma come “ricette smaterializzate” per poi ritornare agli uffici della Lombardia o forse all’ATS Brianza che ha competenza per il recupero crediti.
E’ una vergogna: ora ci si contestano eventuali errori dopo un lustro, senza avere la possibilità di avere la di farsi spiegare, di comprendere, di verificare che effettivamente tutto sia corretto, pagando importi “per indebita fruizione” esattamente corrispondenti al mancato pagamento (vien voglia di dire: ironia della sorte, casualità, faciloneria burocratica).
Al momento il mio unico interlocutore sarà un legale, sono disposto a pagare il dovuto se mi si dimostra che lo devo altrimenti vedrò, ma niente balzelli.
A tutti i presunti debitori: RIBELLATEVI!!!!!
Ticket sanitario non corrisposto per l’anno 2020 pari a 182,80 euro
Sanzione amministrativa in misura ridotta dovuta pari a 182,80
Interessi euro 19,06
Spese di procedimento pari a euro 20,00
TOTALE A VERSARE euro 404,66
Ora nella comunicazione ricevuta si fa riferimento alle ragioni del mancato pagamento solo attraverso codici di riferimento e, presumo siano codici di ricette a me destinate, stilate da medici, a cui io personalmente non sono in grado di risalire per capire quali fossero gli effettivi esami o ricette farmaceutiche per le quali vengo ritenuto “evasore di ticker”.
a) Premesso che non è certo il paziente che decide quali codici di esenzione immettere nelle ricette di esami o medicine,
b) premesso che l’elenco dei codici di esenzione non contempla l’evidenziazione della ragione della esenzione stessa,
c) premesso che tale contestazione è relativa al 2020, cinque anni or sono,
tutto ciò evidenziato, alla domanda rivolta ad ATS:” quali sono le ragioni dell’addebito, cioè a quali esami ci si riferisce?”, mi viene riproposta la medesima elencazione dei codici delle errate fruizioni.
Verificato che dovrei pagare il tutto entro due mesi senza alcuna rateazione, mi chiedo “perché dovrei pagare un “balzello medioevale” (ridotto ???) quando sono passati cinque anni dalla possibile errata fruizione? mi risulta che a fronte di una sanzione prima arriva l’importo netto da pagare e il tempo entro il quale pagare e poi eventualmente se il tempo non viene rispettato viene ulteriormente sanzionato il debitore, cosa che avviene per le multe stradali, per esempio.
Qui siamo di fronte ad una vera e propria frode esercitata dalla Regione a fronte della totale incapacità di essere tempestivi e razionali nel perseguire eventuali “evasori” costruendo quindi balzelli causati dalla incapacità degli uffici, dai regolamenti, dalle norme che rendono impossibile la velocizzazione dei procedimenti scaricando gli oneri e i costi su chi, come in questo caso, ha commesso involontariamente, forse inconsapevolmente un errore.
Del resto una gentilissima signorina con cui ho potuto interloquire telefonicamente dopo tre giorni di attesa, mi ha confermato che sono state inviate ben 5.000 comunicazione come quella da me ricevuta e che non sapeva quando e se avrei potuto essere ascoltato.
E taccio sul fatto che probabilmente come mi ha confessato un medico “gli accertamenti” vengono fatti nel carcere di Opera ad opera dei reclusi (e ciò è bene), poi spediti a Roma come “ricette smaterializzate” per poi ritornare agli uffici della Lombardia o forse all’ATS Brianza che ha competenza per il recupero crediti.
E’ una vergogna: ora ci si contestano eventuali errori dopo un lustro, senza avere la possibilità di avere la di farsi spiegare, di comprendere, di verificare che effettivamente tutto sia corretto, pagando importi “per indebita fruizione” esattamente corrispondenti al mancato pagamento (vien voglia di dire: ironia della sorte, casualità, faciloneria burocratica).
Al momento il mio unico interlocutore sarà un legale, sono disposto a pagare il dovuto se mi si dimostra che lo devo altrimenti vedrò, ma niente balzelli.
A tutti i presunti debitori: RIBELLATEVI!!!!!
Alberto Battaglia























