Merate: "la luce che r-esiste" scalda la città
“Tutta l’oscurità del mondo non può spegnere la luce di una singola candela”. È da queste parole di San Francesco che ha preso ispirazione “La luce che r-esiste”, l’evento comunitario che si è svolto ieri sera a Merate e che ha riunito cittadini, parrocchie e realtà del territorio in un intenso momento di condivisione e raccoglimento.



In una sera di dicembre, quando il buio sembra avere più spazio, la notte si fa più lunga e il freddo entra nelle case, le comunità parrocchiali di Merate, Novate, Pagnano e Sartirana, insieme alla comunità francescana di Sabbioncello e alla cappellania dell'ospedale San Leopoldo Mandic, hanno invitato la cittadinanza a partecipare a un percorso simbolico dal buio alla luce, per riscoprire il valore dei piccoli gesti che generano speranza: “Accendiamo noi, perchè la luce comincia da dentro” è stato lo slogan dell'iniziativa. Un invito, in occasione del Natale, ad accendere una fiammella, un barlume di speranza anche quando il mondo intorno a noi sembra trascinarci nell'oscurità.



Così nemmeno la pioggia battente ha potuto spegnere l'entusiasmo e le fiammelle delle lanterne trasportate dai meratesi, partiti in due gruppi separati dall'Istituto Villoresi e dalla chiesa prepositurale di Sant'Ambrogio, poi confluiti in Piazza degli Eroi, nei locali del Comune: parole, silenzi e passi condivisi hanno accompagnato i partecipanti in un cammino capace di unire riflessione personale e dimensione comunitaria.
Il momento conclusivo, svoltosi all’interno del Municipio, è stato accompagnato da un breve ma intenso momento di riflessione proposto dalla parrocchia di Merate. In un’atmosfera intima e raccolta, con le luci soffuse e il sottofondo delle parole lette dai parrocchiani, una dopo l’altra le lanterne portate dai partecipanti sono state deposte al centro della comunità riunita ai piedi dell'albero di Natale. Un gesto semplice e simbolico, che ha trasformato le singole fiammelle in un unica grande luce condivisa, segno visibile di unità, presenza e responsabilità comune: “La luce del Natale non scende solo dall'alto: nasce tra le mani, nelle parole, nei gesti che scaldano, è la fiamma di chi ascolta, di chi offre, di chi crede ancora nella gentilezza”.



Qui è stata accolta anche la Luce della Pace, proveniente dalla Basilica della Natività di Betlemme e diffusa in tutta Europa dagli Scout come simbolo di pace, fratellanza e speranza.
“Custodire e distribuire una luce è un gesto semplice e proprio per questo ci ricorda che la pace non è qualcosa di ifermo o di scontato: la pace è un percorso quotidiano fatto di piccoli gesti concreti” hanno detto gli Scout, ieri in rappresentanza del Gruppo di Cernusco Lombardone “Oggi, ricevendo questa luce non ci viene chiesto di fare grandi cose: ci viene chiesto solo di provare a portare un po' di luce nelle nostre relazioni, nelle nostre comunità, nei luoghi che frequentiamo ogni giorno. Perché questa luce ci ricorda che la pace comincia dentro ciascuno di noi e che insieme possiamo farla brillare più intensamente”.



La fiamma è stata infine consegnata all'amministrazione comunale della Città di Merate, a suggello del valore civile e collettivo del gesto, poi ai presenti sono stati consegnati un cartoncino commemorativo con la frase di San Francesco e un piccolo cero, per potersi portare a casa la Luce della Pace.
“Sono contento e commosso al tempo stesso” ha chiosato don Mauro Malighetti, che ha poi augurato a tutti un Buon Natale “un semplice gesto come questo ha raccolto tantissima gente. Vuol dire che c'è ancora grande sensibilità nel cuore umano. Quindi grazie per questa bellissima testimonianza.”
La serata si è poi conclusa con un rinfresco, tra la convivialità dei presenti, i lumini da accendere e gli scambi di auguri di buone feste.



In una sera di dicembre, quando il buio sembra avere più spazio, la notte si fa più lunga e il freddo entra nelle case, le comunità parrocchiali di Merate, Novate, Pagnano e Sartirana, insieme alla comunità francescana di Sabbioncello e alla cappellania dell'ospedale San Leopoldo Mandic, hanno invitato la cittadinanza a partecipare a un percorso simbolico dal buio alla luce, per riscoprire il valore dei piccoli gesti che generano speranza: “Accendiamo noi, perchè la luce comincia da dentro” è stato lo slogan dell'iniziativa. Un invito, in occasione del Natale, ad accendere una fiammella, un barlume di speranza anche quando il mondo intorno a noi sembra trascinarci nell'oscurità.



Così nemmeno la pioggia battente ha potuto spegnere l'entusiasmo e le fiammelle delle lanterne trasportate dai meratesi, partiti in due gruppi separati dall'Istituto Villoresi e dalla chiesa prepositurale di Sant'Ambrogio, poi confluiti in Piazza degli Eroi, nei locali del Comune: parole, silenzi e passi condivisi hanno accompagnato i partecipanti in un cammino capace di unire riflessione personale e dimensione comunitaria.
Il momento conclusivo, svoltosi all’interno del Municipio, è stato accompagnato da un breve ma intenso momento di riflessione proposto dalla parrocchia di Merate. In un’atmosfera intima e raccolta, con le luci soffuse e il sottofondo delle parole lette dai parrocchiani, una dopo l’altra le lanterne portate dai partecipanti sono state deposte al centro della comunità riunita ai piedi dell'albero di Natale. Un gesto semplice e simbolico, che ha trasformato le singole fiammelle in un unica grande luce condivisa, segno visibile di unità, presenza e responsabilità comune: “La luce del Natale non scende solo dall'alto: nasce tra le mani, nelle parole, nei gesti che scaldano, è la fiamma di chi ascolta, di chi offre, di chi crede ancora nella gentilezza”.



Qui è stata accolta anche la Luce della Pace, proveniente dalla Basilica della Natività di Betlemme e diffusa in tutta Europa dagli Scout come simbolo di pace, fratellanza e speranza.
“Custodire e distribuire una luce è un gesto semplice e proprio per questo ci ricorda che la pace non è qualcosa di ifermo o di scontato: la pace è un percorso quotidiano fatto di piccoli gesti concreti” hanno detto gli Scout, ieri in rappresentanza del Gruppo di Cernusco Lombardone “Oggi, ricevendo questa luce non ci viene chiesto di fare grandi cose: ci viene chiesto solo di provare a portare un po' di luce nelle nostre relazioni, nelle nostre comunità, nei luoghi che frequentiamo ogni giorno. Perché questa luce ci ricorda che la pace comincia dentro ciascuno di noi e che insieme possiamo farla brillare più intensamente”.



La fiamma è stata infine consegnata all'amministrazione comunale della Città di Merate, a suggello del valore civile e collettivo del gesto, poi ai presenti sono stati consegnati un cartoncino commemorativo con la frase di San Francesco e un piccolo cero, per potersi portare a casa la Luce della Pace.
“Sono contento e commosso al tempo stesso” ha chiosato don Mauro Malighetti, che ha poi augurato a tutti un Buon Natale “un semplice gesto come questo ha raccolto tantissima gente. Vuol dire che c'è ancora grande sensibilità nel cuore umano. Quindi grazie per questa bellissima testimonianza.”
La serata si è poi conclusa con un rinfresco, tra la convivialità dei presenti, i lumini da accendere e gli scambi di auguri di buone feste.
F.F.























