Brivio: il Consiglio di Stato respinge il ricorso di ITA S.p.A.
Il lungo contenzioso tra il Comune di Brivio e la società Ita S.p.A. si chiude con una vittoria piena per l’Amministrazione. La questione è annosa: risale a più di 6 anni fa, quando il Comune denegò alla società il permesso per effettuare un intervento di ristruttura edilizia, poiché, secondo quanto ha sempre sostenuto l’ente, andava contro la normativa vigente, non solo comunale, ma anche del Parco Adda Nord. L’edificio in questione infatti si trova in un’area palustre in comune di Brivio al di là del fiume, al confine con Calolziocorte. La società ha impugnato il provvedimento del Comune additandolo inoltre di “voler rallentare” lo sviluppo del progetto “We draw a green future”. Ora, con una sentenza definitiva, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della società, confermando la correttezza delle procedure urbanistiche seguite dal Comune e riconoscendo la solidità dell’operato dei suoi uffici. Una decisione che arriva dopo oltre sei anni di battaglia legale e che, secondo il Comune, ribadisce l’importanza del rispetto delle norme e della tutela dell’interesse pubblico.
La recente sentenza del Consiglio di Stato, resa nella causa tra il Comune di Brivio e la società ricorrente Ita S.p.A., respinge in modo definitivo e inequivocabile il ricorso presentato dalla società.
Si tratta di una decisione di grande rilevanza, che conferma integralmente la correttezza dell’operato del Comune nelle procedure urbanistico–edilizie e riconosce — in un passaggio particolarmente chiaro — la qualità e la professionalità dell’azione amministrativa condotta dal Responsabile del Procedimento.
I giudici hanno infatti evidenziato la natura confusa e priva di fondamento delle doglianze proposte da Ita S.p.A. In continuità con la precedente sentenza del T.A.R. Lombardia, anche questa pronuncia condanna la società soccombente al pagamento integrale delle spese di giudizio in favore del Comune di Brivio.
Un ulteriore riconoscimento del rigore con cui l’Amministrazione ha difeso l’interesse pubblico e della solidità delle proprie valutazioni. Come Amministrazione non abbiamo mai nutrito dubbi sull’esito del contenzioso. Riteniamo tuttavia doveroso evidenziare un aspetto politico rilevante: pur nelle spese che saranno rifuse dalla società ricorrente, il Comune ha comunque dovuto dedicare tempo, energie e risorse economiche a una vicenda che avrebbe potuto essere evitata sin dall’inizio, e precisamente dal mese di Settembre del 2019. Risorse sottratte a servizi, progetti e interventi rivolti alla comunità e allo sviluppo del territorio.
Va infatti ricordato che tutto ciò sarebbe stato facilmente prevenibile con il semplice rispetto delle norme e degli atti vigenti, un principio che questa Amministrazione ha sempre ribadito con chiarezza e responsabilità. La sentenza del Consiglio di Stato pronunciata dopo oltre 6 (sei) anni di contenzioso, ribadisce, ancora una volta, che la tutela della legalità e dell’interesse pubblico rappresentano per noi un impegno prioritario e non negoziabile.
A margine della pronuncia, è opportuno informare tutte le persone che vivono e frequentano il Parco Adda Nord che anche le accuse rivolte al Comune in merito a un presunto ostacolo al progetto “We draw a green future” promosso da Ita S.p.A., per quanto attiene alle opere ricadenti sul territorio comunale, si rivelano totalmente infondate.
Come ampiamente documentato negli atti endoprocedimentali, l’istruttoria comunale ha infatti evidenziato criticità rilevanti nel comportamento della società proponente, caratterizzato da un approccio non conforme alle norme e alle procedure vigenti. Ciò smentisce le affermazioni diffuse da Ita S.p.A. mediante comunicati stampa, alle quali l’Ente ha sempre replicato con trasparenza, responsabilità e nel pieno rispetto dell’interesse collettivo.
Purtroppo, il Comune di Brivio è stato esposto, in maniera impropria e non rispettosa delle istituzioni, ancora una volta a un ingiustificato impiego di risorse umane ed economiche, sottratte alle reali esigenze del territorio e dei suoi cittadini. Un atteggiamento alimentato anche da dichiarazioni pubbliche, a dir poco inopportune ed imbarazzanti, del legale rappresentante di ITA S.p.A. e del direttore di CONFAPI Lecco-Sondrio, che avrebbero richiesto, prima della loro diffusione, una più attenta e corretta conoscenza degli atti e dei procedimenti amministrativi.
Ribadiamo comunque la nostra volontà di proseguire nel solco della legalità, della correttezza amministrativa e della tutela dell’interesse collettivo.
Questi principi continueranno a orientare ogni scelta e ogni azione dell’Amministrazione comunale.
A disposizione, si porgono cordiali salutiIl Sindaco Federico Airoldi























