Mercato: ascoltate me che sono Ingegnera
Egregio direttore Claudio Brambilla,
il Suo articolo appena pubblicato Merate: il mercato "sicuro" lo vede solo Mattia Salvioni mi ha fatto sobbalzare sulla sedia.
So che merateonline non ha pretese di essere un riferimento “tecnico”, ma, in quanto ingegnere e avendo respirato fin da bambina protezione civile e sicurezza antincendio, non posso tacere!
L’Italia è piagata da molti mali, per quanto riguarda le questioni tecniche e la sicurezza c’è la pretestuosa “competenza” di pensionati, giornalisti, gente comune e del “si è sempre fatto così”.
I dati geometrici di accessibilità dei mezzi antincendio, citati nell’articolo, non sono che uno dei moltissimi punti da considerare.
Forse lei non sa che chi redige un piano di emergenza ha competenze precise, ha fatto un percorso specifico di formazione sull’ingegneria della sicurezza, conseguito una laurea, passato corsi abilitanti, assolto l’obbligo di formazione continua, stipulato un’assicurazione professionale.
Ma soprattutto non sa che la base e parte più difficile è la valutazione del rischio, da cui conseguono le misure di prevenzione e mitigazione da adottare, in tempo ordinario e di emergenza.
Il tecnico, insieme al Committente, valuta se la situazione è ordinariamente semplice e quindi utilizza l’approccio “prescrittivo” di pedissequa dimostrazione di rispetto di una serie di punti normativi, oppure se utilizzare l’approccio “prestazionale” più complesso, che in molte situazioni risulta essere l’unico che valuta correttamente e garantisce reale sicurezza.
L’articolo, vedo dal sottotitolo “POLITICA”, ha certamente finalità di critica ai personaggi meratesi, ma per favore non si faccia della disinformazione tecnica. Infine, non conosco Enrico Villa, ma so di certo che per quanto preziosi possano essere i suoi consigli, non avrà alcuna responsabilità civile e penale per quanto dirà, contrariamente al professionista incaricato, che viene pagato anche per questo.
Leggo: “Detto tutto ciò, l’auspicio è che del piano si torni a parlare ma a ragion veduta e con cognizione di causa (…)”.
A cominciare dai giornalisti.
Cordiali saluti
il Suo articolo appena pubblicato Merate: il mercato "sicuro" lo vede solo Mattia Salvioni mi ha fatto sobbalzare sulla sedia.
So che merateonline non ha pretese di essere un riferimento “tecnico”, ma, in quanto ingegnere e avendo respirato fin da bambina protezione civile e sicurezza antincendio, non posso tacere!
L’Italia è piagata da molti mali, per quanto riguarda le questioni tecniche e la sicurezza c’è la pretestuosa “competenza” di pensionati, giornalisti, gente comune e del “si è sempre fatto così”.
I dati geometrici di accessibilità dei mezzi antincendio, citati nell’articolo, non sono che uno dei moltissimi punti da considerare.
Forse lei non sa che chi redige un piano di emergenza ha competenze precise, ha fatto un percorso specifico di formazione sull’ingegneria della sicurezza, conseguito una laurea, passato corsi abilitanti, assolto l’obbligo di formazione continua, stipulato un’assicurazione professionale.
Ma soprattutto non sa che la base e parte più difficile è la valutazione del rischio, da cui conseguono le misure di prevenzione e mitigazione da adottare, in tempo ordinario e di emergenza.
Il tecnico, insieme al Committente, valuta se la situazione è ordinariamente semplice e quindi utilizza l’approccio “prescrittivo” di pedissequa dimostrazione di rispetto di una serie di punti normativi, oppure se utilizzare l’approccio “prestazionale” più complesso, che in molte situazioni risulta essere l’unico che valuta correttamente e garantisce reale sicurezza.
L’articolo, vedo dal sottotitolo “POLITICA”, ha certamente finalità di critica ai personaggi meratesi, ma per favore non si faccia della disinformazione tecnica. Infine, non conosco Enrico Villa, ma so di certo che per quanto preziosi possano essere i suoi consigli, non avrà alcuna responsabilità civile e penale per quanto dirà, contrariamente al professionista incaricato, che viene pagato anche per questo.
Leggo: “Detto tutto ciò, l’auspicio è che del piano si torni a parlare ma a ragion veduta e con cognizione di causa (…)”.
A cominciare dai giornalisti.
Cordiali saluti
Marianna Comotti
Illustrissima Ingegnera, guardi che non ha capito proprio (e del resto non mi risulta fosse presente in Commissione). Il lavoro, detto dall'autore, è solo una fotografia dell'esistente. Gli interventi sui punti critici individuati arriveranno - se arriveranno - in un secondo tempo. Non è necessario essere ingegneri per valutare la situazione, peraltro constatata con mano settimana dopo settimana per oltre trent'anni. Basta scendere per strada. Quindi evitiamo questa boria da titolo di studio - non è che chi evita di sbandierarlo sia ignorante per definizione - e comprendiamo quanto leggiamo. Il professionista ha fatto egregiamente il suo lavoro fotografico. Ora, con i suoi preziosi consigli, spetta alla Giunta intervenire. E' il commento di Salvioni che fa sobbalzare sulla sedia. Dire che non ci sono interventi rilevanti - per esempio in via Manzoni - è affermare qualcosa che sta all'opposto della realtà fattuale.























