Quei bravi ragazzi

Gentile Direttore.
Mi chiedo e Le chiedo cosa dovrebbe ancora accadere nel nostro martoriato Paese, perché si possa affermare che l'attuale governo di estrema destra stia sviluppando una svolta autoritaria.
Divieto di manifestare, assalti spesso immotivati da parte delle forze dell'ordine, delegittimare il dissenso, spiare i giornalisti con sistemi sempre più complessi, reprimere il giornalismo di indagine, il caso Ranucci ne rappresenta la prova provata.  Snocciolare una narrazione sconcertante in merito alla necessità di far passare la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati, con lo scopo reale di assoggettare i PM ai desiderata del governo, sistema Orban, utilizzare la Cisl in funzione anti sciopero, oltre ad aver nominato un ex Segretario generale, Sottosegretario allo sviluppo del meridione.  I continui attacchi non solo alla CGIL ma in particolare a Landini, indicato come mostro intento  creare problemi agli utenti dei servizi, ridicola la sparata sul Week end lungo, come già da Lei argomentato, sarei curioso di vedere uno sciopero generale il mercoledì, sarebbe davvero un disastro con il fermo degli impianti da riaccendere il giovedì, ai limiti del luddismo, ma tutto questo Giorgia non lo sa.
Sui fogliacci di regime abbiamo letto squallidi attacchi alle manifestazioni in solidarietà al Popolo Palestinese, contro il genocidio ancora in atto, non abbiamo letto una riga che sia una sugli attacchi alle occupazioni delle scuole alle svastiche disegnate sui muri, ad opera della gioventù meloniana.
Militanti in ritorno dalle manifestazioni picchiati come tamburi, un medico colpevole di indossare una maglietta non gradita a spasso con moglie e figlio,  è stato ricoverato in rianimazione.
Urla, slogan fascisti urlati dai "bravi ragazzi," ovviamente Meloni non ha condannato nulla di tutto questo, ovvio si tratta del suo mondo, delle sue radici, come ha più volte dichiarato.
Concludo con una analisi  di Pier Paolo Pasolini, scritta nel 1960 e ripubblicata nella raccolta " le belle bandiere" -ed. Riuniti 1978 :- non esiste differenza tra un giovane missino degli anni'60  e un giovane fascista degli anni'40 perché la follia e la stupidità sono eternamente uguali - . stessa cosa negli anni '20 del ventunesimo secolo, aggiungo io.
Grazie per l'attenzione.
Fulvio Magni
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