Una manovra per pochi, una pressione fiscale per tutti

Gentile Direttore, è un promemoria per i non informati, o partigiani senza informarsi, questi i dati Istat e banca d'Italia, il governo continua a ripetere che “le tasse scendono”, ma i numeri dicono tutt’altro. La pressione fiscale in Italia ha toccato il 42,5% del PIL nel 2024 e salirà ancora nel 2025. È il livello più alto degli ultimi anni, e significa che cittadini e imprese continuano a finanziare lo Stato più di prima. In questo contesto, la manovra economica 2026 è presentata come un aiuto alla classe media, ma in realtà favorisce soprattutto i redditi medio-alti. Il taglio dell’aliquota IRPEF dal 35% al 33% porterà un risparmio di circa 400 euro a chi guadagna 50 mila euro, mentre chi vive con stipendi o pensioni di 25-30 mila euro riceverà briciole: meno di 40 euro l’anno. Il governo Meloni parla di equità, ma continua a scaricare il peso fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati, mentre le grandi rendite restano quasi intatte. È una politica che aumenta le disuguaglianze e svuota di senso le promesse di “taglio delle tasse”. Forse è ora di smettere di raccontare slogan e cominciare a guardare la realtà. Aggiungo io pensionato questo anno corrente ho avuto una diminuzione mensile di 22 euro sulla pensione Cordiali saluti, Piero
Piero
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