Paderno: celebrata la festa  dell'unità insieme a Robbiate

Nella mattinata di domenica 9 novembre i comuni di Paderno e Robbiate hanno celebrato congiuntamente la festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Le Amministrazioni si sono riunite a Paderno, in piazza della Vittoria, insieme agli alpini, allora protezione civile e ai cittadini, prima di sfilare per le vie del paese accompagnati dal Corpo Musicale Robbiatese e dalla Polizia Locale.
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Giunti al monumento degli Alpini, i sindaci hanno posato un omaggio floreale, per poi spostarsi al cimitero e infine al cippo ai caduti.
Il sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio ha ripreso le parole del Presidente Sergio Mattarella, che ha ricordato coloro che hanno dispiegato il proprio impegno al servizio della Patria e, particolarmente, i tanti che vi hanno perso la vita e come il 4 novembre debba rappresentare un monito per ricordare alle nuove generazioni di ogni parte del mondo di non intraprendere, al fine di risolvere le controversie, la strada della violenza e della guerra.

"Il nostro Presidente ci mette di fronte al tema cruciale di questa giornata, che incrocia la memoria del passato con l'impegno del presente" ha commentato Torchio, sottolineando come onorare i caduti sia necessario per non tornare a ripercorrere gli errori e i delitti che a quei caduti hanno portato.
Il primo cittadino ha continuato evidenziando i richiami del 1914 che si ritrovano nella situazione attuale, di una guerra che aveva lasciato sul campo dei giacimenti di dolore, che sono stati terreno fertile per la nascita e crescita dei totalitarismi.

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"E oggi quanti giacimenti di dolore stiamo riempiendo? Dobbiamo chiedercelo costantemente" è la domanda posta da Torchio ai presenti di fronte allo sterminio del popolo di Gaza e l'aggressione militare verso l'Ucraina.
Una garanzia di pace è stata stabilita con la creazione dell'Europa, ha proseguito il primo cittadino, "quindi oggi la celebrazione dell'unità nazionale non può essere una questione di confini e frontiere, che ci dividono da uno straniero che non è più tale".
Torchio ha invitato a interrogarsi sulle barriere interne tra territori e classi, alle frontiere invalicabili che si ergono tra chi ha e chi non ha, tra le metropolitane e le periferie, i fossati che esistono nelle prospettive di vita futura dei bambini in base alla provenienza e la difficoltà nel trovare dei punti di vista condivisi. 
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"Io credo che serva a poco celebrare l'unità d'Italia se poi non utilizziamo gli altri giorni dell'anno a nostra disposizione per guardare a queste crescenti lacerazioni. Se non troveremo la costanza, la pazienza e la forza per provare a ricucirle".
A seguito dei riti dell'alzabandiera e la posa della corona d'alloro, il corteo si è spostato in chiesa parrocchiale per la messa.
I.Bi.
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