Merate: due interrogazioni chiudono l’odg del Consiglio
La presa d’atto del Piano di zona e gli interventi sociali per il triennio 2025/2027 e due interrogazioni hanno completato l’ordine del giorno del Consiglio comunale di Merate del 3 novembre. Chiuso formalmente dal sindaco alle ore 1.02 dopo l’ultimo intervento di Franca Maggioni che impietosamente ha voluto replicare all’assessora Valeria Marinari nonostante l’evidente crollo dei colleghi Dario Perego e Alfredo Casaletto.

La prima interrogazione è stata presentata da Massimo Panzeri di “Prospettive per Merate” in relazione all’uso delle sale pubbliche e sui criteri di vantaggio economico e disparità di trattamento tra iniziative istituzionali e iniziative di associazioni. L’ex sindaco ha dato lettura dell’interrogazione (CLICCA QUI per il testo). La spiegazione dell’assessora Patrizia Riva non ha convinto Panzeri che ha dovuto ripetere più volte la medesima domanda: è possibile vendere libri nel corso di un evento culturale? E qui è venuta in soccorso la segretaria Viviana Tutore che regolamento alla mano ha spiegato la differenza tra utilizzo delle sale e la vendita dei libri. Intanto, ha spiegato, non è il patrocinio che garantisce la gratuità dell’uso della sala. Se l’associazione che promuove l’evento lo fa in collaborazione col comune allora si configura come una iniziativa istituzionale e a quel punto l’uso della sala è gratuito. Altro è la vendita del libro. Qui il discrimine è se si configura un’attività commerciale oppure no. Se la vendita del libro o più in generale come recita la norma di un’opera d’ingegno è effettuata dallo stesso autore allora non si configura l’attività commerciale, quindi è possibile. Quanto al costo della sala sarà a carico dell’associazione proponente qualora non ci sia alcuna collaborazione col comune. Quindi un’associazione che intende organizzare un proprio evento o promuovere una propria iniziativa e tra gli ospiti c’è l’autore di un libro come nel caso del prof. Garattini, invitato dal sodalizio “L’Incontro” la sala va pagata e l’autore può vendere i propri libri. Anche il procuratore Gratteri ha potuto vendere il suo libro “Una cosa sola” e, dato che l’organizzazione era del Comune medesimo, ovviamente l’utilizzo della sala non è stato pagato.

Al termine della spiegazione l’interrogante pur ancora con qualche dubbio interpretativo – la materia sembra semplice ma nelle pieghe delle norme qualcosa si nasconde sempre – si è dichiarato soddisfatto.
La seconda interrogazione è stata presentata ancora da Franca Maggioni di “Noi Merate” e riguarda la gestione parziale del Centro sociale anziani Regina Teodolinda di piazza don Minzoni. (CLICCA QUI per il testo)
La coop. Paso, unica partecipante al bando di gara ha riconfermato la gestione del servizio di assistenza per ragazzi da 2 a 10 anni con disturbo dello spettro autistico. In servizio ha spiegato la vice sindaca Valeria Marinari ci sono due educatori e un coordinatore che seguono ben 14 bambini di cui 6 residenti a Merate. Non sono vigenti differenze tariffarie tra residenti e non. L’illustrazione della Marinari non ha convinto del tutto la Maggioni che tuttavia alla fine si è dichiarata soddisfatta (non esistendo la formula, con riserva).

La prima interrogazione è stata presentata da Massimo Panzeri di “Prospettive per Merate” in relazione all’uso delle sale pubbliche e sui criteri di vantaggio economico e disparità di trattamento tra iniziative istituzionali e iniziative di associazioni. L’ex sindaco ha dato lettura dell’interrogazione (CLICCA QUI per il testo). La spiegazione dell’assessora Patrizia Riva non ha convinto Panzeri che ha dovuto ripetere più volte la medesima domanda: è possibile vendere libri nel corso di un evento culturale? E qui è venuta in soccorso la segretaria Viviana Tutore che regolamento alla mano ha spiegato la differenza tra utilizzo delle sale e la vendita dei libri. Intanto, ha spiegato, non è il patrocinio che garantisce la gratuità dell’uso della sala. Se l’associazione che promuove l’evento lo fa in collaborazione col comune allora si configura come una iniziativa istituzionale e a quel punto l’uso della sala è gratuito. Altro è la vendita del libro. Qui il discrimine è se si configura un’attività commerciale oppure no. Se la vendita del libro o più in generale come recita la norma di un’opera d’ingegno è effettuata dallo stesso autore allora non si configura l’attività commerciale, quindi è possibile. Quanto al costo della sala sarà a carico dell’associazione proponente qualora non ci sia alcuna collaborazione col comune. Quindi un’associazione che intende organizzare un proprio evento o promuovere una propria iniziativa e tra gli ospiti c’è l’autore di un libro come nel caso del prof. Garattini, invitato dal sodalizio “L’Incontro” la sala va pagata e l’autore può vendere i propri libri. Anche il procuratore Gratteri ha potuto vendere il suo libro “Una cosa sola” e, dato che l’organizzazione era del Comune medesimo, ovviamente l’utilizzo della sala non è stato pagato.

Al termine della spiegazione l’interrogante pur ancora con qualche dubbio interpretativo – la materia sembra semplice ma nelle pieghe delle norme qualcosa si nasconde sempre – si è dichiarato soddisfatto.
La seconda interrogazione è stata presentata ancora da Franca Maggioni di “Noi Merate” e riguarda la gestione parziale del Centro sociale anziani Regina Teodolinda di piazza don Minzoni. (CLICCA QUI per il testo)
La coop. Paso, unica partecipante al bando di gara ha riconfermato la gestione del servizio di assistenza per ragazzi da 2 a 10 anni con disturbo dello spettro autistico. In servizio ha spiegato la vice sindaca Valeria Marinari ci sono due educatori e un coordinatore che seguono ben 14 bambini di cui 6 residenti a Merate. Non sono vigenti differenze tariffarie tra residenti e non. L’illustrazione della Marinari non ha convinto del tutto la Maggioni che tuttavia alla fine si è dichiarata soddisfatta (non esistendo la formula, con riserva).
C.B.























