Merate: l'istituto Manzoni in piazza per il 4 novembre

Come ogni anno, nella mattinata di martedì 4 novembre, i ragazzi della scuola secondaria di primo grado Manzoni si sono riuniti in piazza Libertà con con i loro insegnanti, la dirigente Giovanna Laura Sala, il gruppo alpini, il sindaco Mattia Salvioni, l'assessora Patrizia Riva e tanti parenti e cittadini che hanno voluto assistere alla celebrazione organizzata dall'istituto.

Dopo una breve introduzione degli studenti sulla storia della giornata, al via di tromba del professor Pierantonio Merlini e di tastiera del professor Paolo Corneo, sono stati intonati una serie di canti patriottici, tra i quali: A cosa serve la guerra, La tradotta, Ta Pum, Monte Camino e Sul Cappello. I brani sono stati intervallati dalla lettura delle poesie Veglia e Dormiveglia di Giuseppe Ungaretti sull'esperienza della guerra e da un passo del libro di Gandhi “Antiche Come le Montagne” per incitare alla non violenza.
Il sindaco Mattia Salvioni ha invitato i giovani a riflettere su come far capire al mondo l'inutilità della guerra e di come essere il miglior esempio per gli altri, per fare in modo che certi orrori non si ripetano più. Il primo cittadino ha spiegato che l'arma più potente contro un dittatore, è un paese democratico e libero. “Noi, insieme all'Europa ne siamo l'esempio e la fortuna che abbiamo ci è stata donata dai caduti che noi oggi andiamo ad onorare”. Un percorso che inizia dalla scuola, che insegna e permette di scegliere liberamente il cammino da intraprendere nella vita, esprimendosi al meglio sulla base delle proprie emozioni, capacità e volontà.

L'assessora Patrizia Riva e il sindaco Mattia Salvioni
L'assessora Patrizia Riva ha ringraziato la scuola per aver dato l'opportunità alle nuove generazioni di commemorare insieme con senso critico e significativo una giornata che non deve essere dimenticata, per trasformare il sacrificio del passato in un impegno per la giustizia. In un mondo pieno di conflitti, dove parlare di pace è difficile, l'assessora ha spinto ad avere sempre un pensiero antimilitarista e proteso alla pace, scartando il concetto della deterrenza lasciato dalla seconda guerra mondiale.

Dopo l'intonazione dell'inno di Mameli, l'intervento si è concluso con la canzone Hopes of peace, che afferma come il desiderio di pace sia profondamente radicato nel cuore umano e che dunque, seminando questo sentimento, potrà nascere un mondo nuovo senza conflitti.

Infine, i ragazzi delle classi terze, hanno concluso il rito iniziato in prima mattinata dal sindaco e dagli alpini, posando la corona d'alloro davanti all'ultimo monumento non ancora omaggiato ai caduti della città, quello del parco delle Rimembranze.
I.Bi.























