La Valletta: il libro "La Valanga azzurra" di Simone Terreni. La presentazione

Nella serata di mercoledì 22 ottobre presso l’aula magna dell’istituto comprensivo Don Piero Pointinger di Valletta Brianza, si è svolta la seconda tappa della serie di incontri nel contesto di ''RipartiAmo, road to Olimpiadi 2026'' intitolata ''La valanga azzurra'' durante la quale Simone Terreni ha presentato storie italiane di neve e di ghiaccio alle olimpiadi tratte dal suo ultimo libro che ha tra l'altro dato il nome all’incontro. 
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Simone Terreni
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Presenti anche Alberto Pirovano, consigliere CAI Nazionale e Jennifer Isacco, medaglia di bronzo nel bob a due alle olimpiadi di Torino 2006 che hanno raccontato le loro esperienze con la montagna e la vittoria olimpica; i racconti della serata sono inoltre alternati ad interventi musicali a cura del Gruppo corale Licabella diretto da Floriana Spreafico. Il gruppo è nato nel 1988 ed è formato da coristi e coriste che provengono da diversi paesi della Brianza, insignito di numerosissimi premi, propone un repertorio che spazia dalla polifonia rinascimentale alla musica di autori contemporanei, oltre che canzoni popolari e pagine compositive di epoca barocca classica..
''Siamo molto contenti dell'entusiasmo con il quale è stata accolta questa iniziativa'' ha detto in apertura di incontro Paola Triaca, moderatrice della serata ed esponente dell’associazione RipartiAmo, spiegando che è stato deciso di organizzare un tour partendo dal Monte Bianco per poi andare in Lombardia, Veneto e altre città che hanno ospitato le precedenti edizioni delle olimpiadi invernali per accompagnare la cittadinanza a Cortina 2026.
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Jennifer Isacco

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Alberto Pirovano

Il primo a prendere la parola è stato Simone Terreni, ingegnere informatico che si occupa di connettività che per passione ha scritto diversi libri nei quali racconta le sue passioni, uno di questi è proprio ''Valanga Azzurra''. Per prima cosa ha iniziato il suo discorso analizzando la novità relativa ai Giochi invernali 2026 Milano-Cortina.
''Saranno delle olimpiadi particolari perché saranno distribuite in diverse parti del territorio” ha detto riguardo alle gare che si svolgeranno in diverse location della Lombardia e delle regioni circostanti; “Nell’antica Grecia esisteva il concetto di tregua olimpica, sarebbe bello che anche durante questa Milano-Cortina i conflitti in atto si possano fermare'' ha proseguito, trasmettendo ai presenti un auspicio di pace in questo complicato periodo storico sul piano geopolitico e delle relazioni internazionali, sottolineando inoltre che l’intento di questa serie di incontri è anche quello di trasmettere i valori olimpici. 
Nel corso della serata ha poi presentato alcuni azzurri, le cui biografie sono trattate nel suo libro, come la fondista Manuela Di Centa che trionfò alle Olimpiadi di Lillehammer del 1994, vincendo cinque medaglie e diventando un’icona dello sport italiano; sorte simile per Alberto Tomba, noto come la Bomba, un talento puro capace di grandi imprese sugli sci e con una carriera costellata di successi  olimpici e mondiali.

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Successivamente è venuto il turno di Alberto Pirovano che durante il suo intervento ha affrontato l’importante tema del rispetto della montagna partendo dal lungo lavoro preparatorio che comportano le Olimpiadi invernali, fatto di cantieri ed infrastrutture, ma anche di diffusione mediatica che come altro lato della medaglia ha l’aumento dei rischi a causa del gran numero di visitatori sulle montagne.
''E' chiaro che, quando c’è una massa di persone che si avvicina alla montagna, l’approccio è spesso inconsapevole. Il problema di oggi è quello della ricerca del tutto e subito, filosofia secondo la quale molti alpinisti in erba si interfacciamo con la realtà alpina senza una sufficiente conoscenza dell’alta quota'' ha detto.''La chiave per mitigare questi rischi è la cultura della montagna, da diffondere soprattutto attraverso l’educazione nelle scuole, iniziative del Club Alpino e strumenti innovativi come l’uso responsabile degli influencer. Bisogna insegnare a conoscere e rispettare la montagna, differenziando chiaramente tra attività estiva e invernale, per far sì che l’esperienza sia sicura e gratificante per tutti''. 
Infine è intervenuta Jennifer Isacco, originaria di Rogeno, che ha raccontato la sua storia con il bob, vocazione sportiva nata per caso nel 1998: lei infatti quando ha iniziato il suo percorso in questa disciplina, quella all’epoca era poco conosciuta e praticata principalmente dagli uomini. È passata dall’atletica leggera al bob femminile soprattutto grazie alla sua forte attitudine per discipline veloci ed esplosive, caratteristiche fondamentali per il ruolo di frenatrice del bob; la sua grande capacità di adattamento le ha permesso di imparare in fretta a coordinarsi perfettamente con la pilota Gerda Weissensteiner, essenziale per muovere i 200 kg di bob nel minor tempo possibile, che le ha poi portate a vincere le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Oltre allo sforzo fisico e tecnico, Jennifer ha sottolineato l'importanza della testa e della concentrazione nel momento decisivo, quando tutto si riduce a poche frazioni di secondo.
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Paola Triaca

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''Per me la conquista della medaglia olimpica è il riconoscimento di tutto il lavoro, dei sacrifici e della passione che ho messo in questo sport, un simbolo di rispetto verso se stessi e di ispirazione per chi ha davanti il sogno di ottenere grandi risultati'' ha concluso.
Pensando alle ormai passate edizioni olimpiche italiane come Roma 1960 e Torino 2006, viste come occasioni per mostrare al mondo le eccellenze italiane nello sport e nella cultura, l’auspicio trasmesso a fine serata è stato quello che Milano-Cortina 2026 possa trasformarsi in un’opportunità per valorizzare il Paese, unire la comunità e trasmettere positività attraverso le imprese sportive e il rispetto per la montagna.
I.M.
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