Cernusco, caro Santoro, ci sono note le procedure ma voi ricordatevi delle bollette
Le parole dell’assessore Santoro appaiono più come un tentativo di minimizzare l’accaduto che una reale assunzione di responsabilità. Prendiamo atto delle lunghe e articolate spiegazioni fornite dall’assessore, ma non possiamo condividerne né i toni né il contenuto. Il richiamo della Prefettura non può essere liquidato come una semplice questione tecnica di volture o di errori di fatturazione: si tratta di una segnalazione formale che investe il funzionamento complessivo della macchina amministrativa e il rapporto di fiducia tra Comune e cittadini. È proprio in casi come questi che la responsabilità politica della Giunta deve emergere con chiarezza, al di là dei riferimenti normativi e delle procedure interne. Nessuno mette in dubbio la distinzione tra indirizzo politico e gestione amministrativa, il TUEL non ci è completamente sconosciuto, né la competenza dei funzionari comunali; tuttavia, ciò non esonera l’amministrazione dal dovere di vigilare e assicurare che i procedimenti si svolgano in modo tempestivo, trasparente e coerente con gli indirizzi politici assunti. I richiami dell'Assessore Santoro a principi normativi e alla distinzione tra indirizzo politico e gestione amministrativa, pur corretti sul piano formale, non risolve il problema di fondo. La Prefettura è intervenuta per richiedere chiarimenti: ciò impone alla Giunta un’assunzione di responsabilità politica, non un atteggiamento difensivo o polemico. In definitiva, è chi governa che deve fornire risposte, e la replica dell’assessore non chiarisce quali misure siano state adottate per evitare che simili episodi possano ripetersi. Non è accettabile poi che, di fronte ad un richiamo istituzionale, si tenti di spostare l’attenzione accusando la minoranza di incompetenza o di presunte strumentalizzazioni elettorali. Le critiche che abbiamo espresso non hanno nulla a che vedere con la campagna elettorale, ma riguardano la trasparenza e il buon funzionamento dell’amministrazione comunale, che dovrebbero essere un obiettivo condiviso da tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione. E ci teniamo a sottolineare che nelle nostre ultime dichiarazioni, verbali e a mezzo stampa, non abbiamo mai affermato che il nostro Comune potesse trovarsi in una situazione di dissesto finanziario, sono pure fantasie dell'assessore al bilancio. Per quanto riguarda poi il richiamo dell'assessore alla partecipazione alle conferenze dei capigruppo, con i loro contenuti, non può essere utilizzato come pretesto per screditare l’interlocutore politico: il confronto serio si misura nella chiarezza delle risposte, nella completezza delle informazioni e nel rispetto reciproco, non nel richiamo selettivo a episodi di comodo. Quanto ai riferimenti personali nei confronti della nostra capogruppo Brusadelli, e ai toni polemici contenuti nella dichiarazione, li consideriamo del tutto inopportuni in un contesto istituzionale. Ancora più gravi sono le parole con cui l’assessore parla di “macchina del fango” e di “ignoranza delle procedure”: espressioni ingiuste, offensive e profondamente irrispettose nei confronti di chi, con serietà e senso di responsabilità, esercita semplicemente il proprio ruolo di controllo da una posizione politicamente non certo di vantaggio. Quanto alla richiesta di dimissioni congiunte del Sindaco e dell’Assessore al Bilancio, essa rappresenta un mero ATTO POLITICO coerente e doveroso da parte di un’opposizione responsabile, di fronte a una situazione che ha visto il Comune richiamato più volte dalla Prefettura. Tale richiesta non nasce da confusione normativa o impreparazione sui regolamenti, ma da una valutazione politica sull’opportunità e sulla responsabilità di chi oggi guida l’Ente. Richiamare articoli di legge per deridere l’avversario non contribuisce a un confronto costruttivo: alimenta piuttosto un clima di scontro che nuoce all’immagine stessa di chi amministra e, di riflesso, a quella dell’intera comunità. La nostra legittima richiesta di chiarimenti e di responsabilità politica non è un attacco personale, ma un atto dovuto verso i cittadini, che hanno diritto di sapere come vengono gestite le risorse pubbliche e se l’intervento della Prefettura si sarebbe potuto evitare. Il gruppo “Un Passo Avanti Insieme”, nel rispetto del mandato ricevuto, continuerà a svolgere il proprio ruolo di controllo e di proposta, senza lasciarsi intimidire da toni polemici o tentativi di delegittimazione. Con lo stesso senso di responsabilità e dovere istituzionale, chiediamo alla Giunta di esercitare il proprio ruolo di governo con spirito costruttivo, fondando il confronto su fatti e documenti, non su parole che spesso appaiono come semplici tentativi di riempire spazi. Solo così sarà possibile restituire serietà e credibilità alla gestione della cosa pubblica, al dibattito politico e all’azione amministrativa del nostro Comune.
UPAI - Un Passo Avanti Insieme