“Monastero della Bernaga: una memoria da custodire”. Via alla raccolta fondi per le prime necessità delle suore e per la messa in sicurezza dell'edificio

Sostenere le monache romite, mettere in sicurezza l’edificio, salvaguardare ciò che non è andato perduto. Sono tre gli obiettivi della campagna di raccolta fondi titolata “Monastero della Bernaga – una memoria da custodire” che la Fondazione Comunitaria del Lecchese unitamente al comune e al fondo di comunità di La Valletta Brianza, nonché alla comunità pastorale di sant’Antonio abate e alla famiglia delle monache ha avviato, presentandola questa mattina presso l’auditorium di Officina Badoni a Lecco.
Un disastro dalle proporzioni non ancora stimate ma di certo enormi dove un incendio, partito probabilmente da una delle celle, forse a causa di un corto circuito, si è presto esteso a tutto l’edificio che si trova sulla sommità di via Lissolo, riducendolo quasi completamente in cenere.
La copertura è stata polverizzata e i piani sottostanti hanno subito pesanti danni, per via anche dei 500mila litri di acqua gettati dai pompieri sulle lingue di fuoco che dalle 20 di sabato notte sembravano non volersi estinguere per mangiarsi tutto quanto trovavano sul loro cammino.
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Paolo Dell'Oro, Maria Grazia Nasazzi, Marco Panzeri, don Raffaele Lazzara, Mauro Brivio

Un “lutto” che ha colpito tutto il territorio, rimasto attonito di fronte a una sciagura così grande e inaspettata, a danno di un luogo caro a tutti, carismatico nella sua presenza silenziosa, intriso di fede ma anche di storia, arte e umanità.
A presentare lo stato dei luoghi è stato il sindaco Marco Panzeri che in questi giorni ha seguito in prima persona lo svolgersi delle operazioni di spegnimento e i successivi sopralluoghi per recuperare il salvabile, mettendo a disposizione anche i locali del municipio prima per ospitare le suore e poi per custodire eventuali beni.
“L’edificio è completamente compromesso e ora è necessario pensare alle prossime settimane perché l’arrivo della pioggia renderà la situazione ancora più complicata, peggiorando le cose” ha detto “diamo il via a una raccolta fondi per far fronte a queste prime necessità, così da mettere al riparo dove possibile l’edificio e a scongiurare un aggravamento della situazione. E poi vogliamo aiutare le suore che in questo momento hanno perso tutto. Ma è una ferita per tutto il territorio perché il monastero è qualcosa di più grande della comunità di La Valletta. Abbiamo bisogno del supporto di tutti”.
Il primo passo lo ha fatto l’amministrazione di Marco Panzeri stanziando ben 400mila euro dai fondi giunti dalla fusione e destinati al fondo di comunità per il recupero dei beni culturali.
Del valore religioso ma anche sociale, non limitato ai confini del paese, ne è convinto anche don Raffaele Lazzara, da solo un mese alla guida della comunità pastorale ma che bene aveva già compreso l’essenza del sito.
“Le monache sono un punto di riferimento. Si alzava lo sguardo, passando sulla provinciale, e anche se non si vedeva chiaramente il monastero, si sapeva che era lì, in cima alla collina. In questi giorni tantissime persone hanno manifestato tristezza e smarrimento per l’assenza delle suore. Sembra strano perché vivevano una vita completamente isolata, di clausura piena ma il loro carisma era nel nascondimento. Con l’avvio di questa raccolta fondi, tutto il territorio manifesta la sensiblità e l’affetto verso il convento. È una testimonianza del legame affettivo, spirituale e sociale tra il territorio e la comunità delle romite”.
Attualmente le suore (22 in totale) sono alloggiate presso l’istituto delle Piccole Sorelle della Carità di Ponte Lambro (ad eccezione di una allettata e della consorella che la assiste che sono in una casa di cura), ma si sta cercando una sistemazione che possa consentire di proseguire la loro vocazione nella preghiera e nel lavoro.
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Paolo Dell'Oro, Marco Panzeri, don Raffaele, Maria Grazia Nasazzi,
Mauro Brivio, l'assessore Anna Perego

Tra i primi a giungere sul posto e a prestare un fondamentale aiuto (assieme a Pierangelo Sala, Lorenzo Fumagalli, Placido Ghezzi) Mauro Brivio presidente del fondo di comunità di La Valletta Brianza (uno dei tredici attivati dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese) che ha ricordato come nei primi due giorni siano state almeno un migliaio le persone venute a vedere con i propri occhi, incredule, l’accaduto.
“In questo momento stiamo parlando di sostegno alle suore e non di ricostruzione” ha spiegato “hanno perso tutto, dai vestiti ai libri di preghiera, ai parametri sacri. Non hanno più nulla. L’attivazione del fondo serve per far fronte alle prime loro necessità e poi a mettere in sicurezza quanto rimasto dell’edificio, affinché eventuali piogge non danneggiano ulteriormente la struttura”.
Soddisfatti dell’avvio di una raccolta fondi, impegnativa e inusuale, Paolo Dell’Oro e Maria Grazia Nasazzi della Fondazione, la quale ha precisato come “questa esperienza ci toccherà. La memoria è qualcosa di passato ma che vive nel presente. Ogni gesto, piccolo o grande, lascia il segno. Vogliamo far compagnia in maniera concreta alle monache. Sarà una campagna “atipica” ma che farà bene a tutti”.
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Il sostegno alle monache del Monastero della Bernaga avviene tramite un bonifico intestato alla Fondazione Lecchese Ente Filantropico su uno dei conti dedicati:

• Intesa Sanpaolo Milano
Filiale Terzo Settore
IBAN IT28 Z030 6909 6061 0000 0003 286

• Banca della Valsassina
Filiale di Lecco
IBAN IT87 B085 1522 9000 0000 0501 306

Indicando nella causale:
Fondo La Valletta - Monastero Bernaga

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S.V.
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