Bernaga: i famigliari di san Carlo Acutis contattano le suore dopo il grave incendio
Era il 16 giugno 1998 quando san Carlo Acutis ricevette la Prima Comunione nel monastero della Bernaga di Perego.
In occasione dell'annuncio della sua canonizzazione, erano state le suore romite della Bernaga a ricordare "l'evento" in un audio e con un racconto che avevamo pubblicato a febbraio di quest'anno.
Quest'oggi il nome di Carlo Acutis resta legato al monastero per il ritrovamento, insperato, sotto le macerie dell'ostensorio con le sue reliquie.
A raccontato è stato don Raffaele Lazzara, responsabile della comunità di sant'Antonio abate, da solo un mese alla guida della parrocchia, a raccontare l'accaduto.

“Il sabato dell’incendio c’era stata la Messa con le reliquie del Santo deposte in chiesa. Quando c’è stato l’incendio non si trovavano e ho avvisato subito che mancavano. Si trattava di un ostensorio con un capello e un pezzettino di tessuto cardiaco. Subito vigili del fuoco e protezione civile hanno iniziato a cercarle tra le macerie incessantemente e sabato pomeriggio mi hanno chiamato dicendo che avevano trovato la teca. Sono andato sul posto, mi sono messo in contatto con la madre superiora e ho avuto la conferma che si trattava proprio della teca che è di proprietà del convento, quindi saranno le religiose a scegliere dove collocarla”.


Nel frattempo i famigliari del giovane santo, legati al convento, hanno subito contattato le monache esprimendo il loro dolore e la loro vicinanza per l’accaduto.
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In occasione dell'annuncio della sua canonizzazione, erano state le suore romite della Bernaga a ricordare "l'evento" in un audio e con un racconto che avevamo pubblicato a febbraio di quest'anno.
Quest'oggi il nome di Carlo Acutis resta legato al monastero per il ritrovamento, insperato, sotto le macerie dell'ostensorio con le sue reliquie.
A raccontato è stato don Raffaele Lazzara, responsabile della comunità di sant'Antonio abate, da solo un mese alla guida della parrocchia, a raccontare l'accaduto.

Don Raffaele
“Il sabato dell’incendio c’era stata la Messa con le reliquie del Santo deposte in chiesa. Quando c’è stato l’incendio non si trovavano e ho avvisato subito che mancavano. Si trattava di un ostensorio con un capello e un pezzettino di tessuto cardiaco. Subito vigili del fuoco e protezione civile hanno iniziato a cercarle tra le macerie incessantemente e sabato pomeriggio mi hanno chiamato dicendo che avevano trovato la teca. Sono andato sul posto, mi sono messo in contatto con la madre superiora e ho avuto la conferma che si trattava proprio della teca che è di proprietà del convento, quindi saranno le religiose a scegliere dove collocarla”.

Il quadro di Carlo Acutis che era presente sulla parete del parlatorio

Nel frattempo i famigliari del giovane santo, legati al convento, hanno subito contattato le monache esprimendo il loro dolore e la loro vicinanza per l’accaduto.
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S.V.