Monastero della Bernaga: dalle macerie riaffiora la reliquia di Carlo Acutis. In corso le verifiche per scovare gli ultimi focolai
In mezzo a una devastazione che lascia senza parole e toglie il fiato alla vista di ciò che è rimasto di un edificio impregnato di religiosità fin dal 1628, una buona notizia è arrivata nel pomeriggio di domenica quando i vigili del fuoco, impegnati a prelevare oggetti sacri e opere d'arte per metterli al sicuro nella chiesa di Perego, in un locale apposito, hanno ritrovato l'ostensorio con la reliquia di Carlo Acutis, il santo dei millennial, recentemente canonizzato da Papa Leone XIV e che proprio alla Bernaga aveva ricevuto al Prima Comunione.


La piccola teca è stata così consegnata al parroco don Raffaele Lazzari e ora saranno le monache a decidere dove custodirla.
Nel frattempo in cima al colle di via Lissolo proseguono le operazioni dei vigili del fuoco.
Questa mattina i tecnici del SAPR (Sistemi Aeromobili di Pilotaggio da Remoto) hanno sorvolato con il drone tutto il quadrilatero del convento, alla ricerca di eventuali focolai ancora attivi e che andranno dunque spenti con tutte le precauzioni del caso. Una volta individuati dalle termocamere, infatti, si dovrà intervenire con prudenza perchè ulteriori carichi di acqua per spegnere i residui dell'incendio andrebbero a “pesare” sulle solette già compromesse. Il lavoro “chirurgico” che il personale sta svolgendo risulta importantissimo per poter chiudere l'intervento e porre così sotto sequestro il cantiere, lasciando che la magistratura lavori sul fronte degli accertamenti atti a comprendere le origini del rogo.


Secondo il racconto delle monache, quella sera radunate al piano terra davanti alla televisione dove veniva trasmessa la preghiera del Papa per la Pace, il fumo si sarebbe sviluppato da un cella. Accortesi di quanto stava accadendo non hanno potuto fare altro che scappare velocemente all'esterno poiché le fiamme, fuoriuscite dalla finestra, avevano nel frattempo intaccato il tetto propagandosi velocemente a tutto il perimetro del convento.
In 21 sono riuscite ad uscire, compreso la religiosa allettata, e ad attendere l'arrivo dei soccorsi e il successivo ricovero temporaneo nell'istituto di Ponte Lambro delle Piccole Sorelle della Carità.
Attualmente mentre la 22ma suora che si trovava in ospedale e che avrebbe dovuto fare ritorno in questi giorni, si unirà alle compagne, la suora bisognosa di cure è stata trasferita in unistituto di cura assieme alla consorella che la assisteva. L'auspicio è di poter trovare loro una sistemazione che gli consenta di restare unite, nella famiglia che da tanti anni avevano formato, vivendo, in armonia e letizia.


“Sono giorni di valutazioni tecniche da parte dei vigili del fuoco” ha spiegato Marco Panzeri, sindaco di La Valletta Brianza, che da subito ha seguito tutto l'accaduto, aprendo le porte del municipio per la prima accoglienza della monache e ora mettendo a disposizione gli spazi per la custodia delle opere d'arte e di quanto contenuto al convento “si stanno misurando con le termocamere i focolai per capire poi come agire così da scongiurare ulteriori crolli. Non appena le verifiche saranno terminate l'area verrà posta sotto sequestro da parte della magistratura per le indagini del caso. Come Comune, assieme alla parrocchia e alla fondazione comunitaria del lecchese, attiveremo probabilmente una raccolta fondi non solo in previsione di qualche opera che sarà di sicuro onerosa, ma anche per aiutare le suore in questo momento di accoglienza temporanea”.
L'edificio è stato pesantemente compromesso e avrà necessità di un intervento radicale di ricostruzione, con una spesa che sarà di diversi milioni di euro. Ma anche l'accoglienza e il sostentamento delle religiose, soprattutto per consentire loro di continuare a vivere assieme, avrà bisogno di un sostegno.

Questa mattina dall'arco aperto sul cortile interno, si scorgeva la scritta sopra il grande portone in legno, anch'essa intatta come la Madonna sullo scalone. Tre parole: “Dio mi basta”.


A sinistra il sindaco Marco Panzeri
La piccola teca è stata così consegnata al parroco don Raffaele Lazzari e ora saranno le monache a decidere dove custodirla.
Nel frattempo in cima al colle di via Lissolo proseguono le operazioni dei vigili del fuoco.
Questa mattina i tecnici del SAPR (Sistemi Aeromobili di Pilotaggio da Remoto) hanno sorvolato con il drone tutto il quadrilatero del convento, alla ricerca di eventuali focolai ancora attivi e che andranno dunque spenti con tutte le precauzioni del caso. Una volta individuati dalle termocamere, infatti, si dovrà intervenire con prudenza perchè ulteriori carichi di acqua per spegnere i residui dell'incendio andrebbero a “pesare” sulle solette già compromesse. Il lavoro “chirurgico” che il personale sta svolgendo risulta importantissimo per poter chiudere l'intervento e porre così sotto sequestro il cantiere, lasciando che la magistratura lavori sul fronte degli accertamenti atti a comprendere le origini del rogo.


Secondo il racconto delle monache, quella sera radunate al piano terra davanti alla televisione dove veniva trasmessa la preghiera del Papa per la Pace, il fumo si sarebbe sviluppato da un cella. Accortesi di quanto stava accadendo non hanno potuto fare altro che scappare velocemente all'esterno poiché le fiamme, fuoriuscite dalla finestra, avevano nel frattempo intaccato il tetto propagandosi velocemente a tutto il perimetro del convento.
In 21 sono riuscite ad uscire, compreso la religiosa allettata, e ad attendere l'arrivo dei soccorsi e il successivo ricovero temporaneo nell'istituto di Ponte Lambro delle Piccole Sorelle della Carità.
Attualmente mentre la 22ma suora che si trovava in ospedale e che avrebbe dovuto fare ritorno in questi giorni, si unirà alle compagne, la suora bisognosa di cure è stata trasferita in unistituto di cura assieme alla consorella che la assisteva. L'auspicio è di poter trovare loro una sistemazione che gli consenta di restare unite, nella famiglia che da tanti anni avevano formato, vivendo, in armonia e letizia.


“Sono giorni di valutazioni tecniche da parte dei vigili del fuoco” ha spiegato Marco Panzeri, sindaco di La Valletta Brianza, che da subito ha seguito tutto l'accaduto, aprendo le porte del municipio per la prima accoglienza della monache e ora mettendo a disposizione gli spazi per la custodia delle opere d'arte e di quanto contenuto al convento “si stanno misurando con le termocamere i focolai per capire poi come agire così da scongiurare ulteriori crolli. Non appena le verifiche saranno terminate l'area verrà posta sotto sequestro da parte della magistratura per le indagini del caso. Come Comune, assieme alla parrocchia e alla fondazione comunitaria del lecchese, attiveremo probabilmente una raccolta fondi non solo in previsione di qualche opera che sarà di sicuro onerosa, ma anche per aiutare le suore in questo momento di accoglienza temporanea”.
L'edificio è stato pesantemente compromesso e avrà necessità di un intervento radicale di ricostruzione, con una spesa che sarà di diversi milioni di euro. Ma anche l'accoglienza e il sostentamento delle religiose, soprattutto per consentire loro di continuare a vivere assieme, avrà bisogno di un sostegno.

Questa mattina dall'arco aperto sul cortile interno, si scorgeva la scritta sopra il grande portone in legno, anch'essa intatta come la Madonna sullo scalone. Tre parole: “Dio mi basta”.
S.V.