Paderno: una comunità intera si è stretta attorno alle bare di Giorgia e Milena. Delpini: "Chiedo a Maria di consolarci"
Una folla che Paderno non aveva mai visto e che mai dimenticherà quella che dalle prime ore del pomeriggio di venerdì 26 settembre ha assiepato il sagrato della chiesa, già gremita dalle 13, fino a riversarsi nelle strade circostanti data l'impossibilità del piazzale a contenere tutti.


Come era prevedibile il funerale di Giorgia Cagliani e Milena Marangon, le 21enni travolte senza scampo lo scorso sabato in via per Airuno a Brivio mentre si stavano recando in un locale del borgo fluviale per assistere a un concerto, ha fermato il respiro di intere comunità che con la loro presenza hanno voluto manifestare affetto, dolore, vicinanza, sconcerto alle famiglie e agli amici.


E lo stesso arcivescovo di Milano, Mario Delpini, atteso a Madonna del Bosco per una Messa giubilare, ha voluto fermarsi prima della celebrazione delle esequie per un momento di preghiera e di riflessione per dare risposte, che non ci sono alle domande mordenti che stanno lacerando il cuore di tutti.
“Siamo qui per chiedere scusa perchè non riusciamo a costruire una cultura di rispetto e di responsabilità, specie quando si è alla guida” ha esordito, inginocchiato davanti alle due bare delle due ragazze, vicine sino all'ultimo “Siamo qui per dire grazie per quello che hanno fatto e ci stringiamo ai famigliari e agli amici, chiedendo a Maria di consolarci e di intercedere per tutti noi”.
Visibilmente commosso l'alto prelato ha poi recitato una decina del Rosario per poi lasciare a don Gianni, parroco della comunità pastorale dell'Addolorata, la celebrazione dei funerali. Sull'altare con lui c'erano anche don Riccardo Cagliani, cugino di una delle vittime, don Antonio Caldirola, don Paolo Biazzarri e don Biagio Fumagalli.
Nel corso della sua omelia don Gianni ha parlato di un Dio che dal legno della croce, quel giorno, si è steso sulla strada dove Giorgia e Milena hanno trovato la morte (tra l'altro nella stessa notte in cui è morta Eugenia Neri, la loro insegnante di arte alle elementari, ndr) ricordando poi che il Signore è il Dio dei viventi. “E allora” ha proseguito il sacerdote “si può danzare con Milena e si può stare in partita con Giorgia anche se non come avrebbero fatto loro. Per il “come” è qualcosa di unico e irripetibile per ogni persona. Teniamo con noi la carica, l'affetto, il modo di essere amiche perchè tutto questo resta per sempre. Chiediamo a Dio di donare loro l'eterna gioia, affinchè siano con lui e tra noi per sempre”.


Al termine della funzione le compagne di Milena, della squadra di danza di Cornate, e quelle della pallavolo di Giorgia, della besanese, hanno tracciato un ricordo affettuoso, dolce, commosso delle loro amiche, non mancando di far trasparire lo sconvolgimento per una morte tanto prematura quanto inaspettata


La parola è passata poi al sindaco di Paderno, Gianpaolo Torchio, che ringraziando il Prefetto per la vicinanza manifestata (in chiesa erano presenti anche il primo cittadino di Robbiate, i vertici dell'Arma e il consigliere regionale Gianmario Fragomeli), ha spiegato come parrocchia e comune abbiano deciso di attivare un fondo dedicato a Giorgia e Milena che sarà destinato, secondo la volontà dei giovani che saranno interpellati, a progetti sociali, come verso il prossimo era lo spirito delle due vittime, studentesse universitarie, già volontarie in alcune manifestazioni di paese e impegnate nella consulta giovani.
I due feretri sono usciti dalla chiesa circondati da due ali di folla, sotto un cielo che ha scaricato secchiate d'acqua, quasi a manifestare quel senso di rabbia e di ribellione che da sabato scorso pervade i pensieri di ciascuno.
Al cimitero la salma di Milena è stata tumulata, mentre quella di Giorgia portata al tempio crematorio.


Come era prevedibile il funerale di Giorgia Cagliani e Milena Marangon, le 21enni travolte senza scampo lo scorso sabato in via per Airuno a Brivio mentre si stavano recando in un locale del borgo fluviale per assistere a un concerto, ha fermato il respiro di intere comunità che con la loro presenza hanno voluto manifestare affetto, dolore, vicinanza, sconcerto alle famiglie e agli amici.


E lo stesso arcivescovo di Milano, Mario Delpini, atteso a Madonna del Bosco per una Messa giubilare, ha voluto fermarsi prima della celebrazione delle esequie per un momento di preghiera e di riflessione per dare risposte, che non ci sono alle domande mordenti che stanno lacerando il cuore di tutti.
“Siamo qui per chiedere scusa perchè non riusciamo a costruire una cultura di rispetto e di responsabilità, specie quando si è alla guida” ha esordito, inginocchiato davanti alle due bare delle due ragazze, vicine sino all'ultimo “Siamo qui per dire grazie per quello che hanno fatto e ci stringiamo ai famigliari e agli amici, chiedendo a Maria di consolarci e di intercedere per tutti noi”.
Visibilmente commosso l'alto prelato ha poi recitato una decina del Rosario per poi lasciare a don Gianni, parroco della comunità pastorale dell'Addolorata, la celebrazione dei funerali. Sull'altare con lui c'erano anche don Riccardo Cagliani, cugino di una delle vittime, don Antonio Caldirola, don Paolo Biazzarri e don Biagio Fumagalli.
Nel corso della sua omelia don Gianni ha parlato di un Dio che dal legno della croce, quel giorno, si è steso sulla strada dove Giorgia e Milena hanno trovato la morte (tra l'altro nella stessa notte in cui è morta Eugenia Neri, la loro insegnante di arte alle elementari, ndr) ricordando poi che il Signore è il Dio dei viventi. “E allora” ha proseguito il sacerdote “si può danzare con Milena e si può stare in partita con Giorgia anche se non come avrebbero fatto loro. Per il “come” è qualcosa di unico e irripetibile per ogni persona. Teniamo con noi la carica, l'affetto, il modo di essere amiche perchè tutto questo resta per sempre. Chiediamo a Dio di donare loro l'eterna gioia, affinchè siano con lui e tra noi per sempre”.


Al termine della funzione le compagne di Milena, della squadra di danza di Cornate, e quelle della pallavolo di Giorgia, della besanese, hanno tracciato un ricordo affettuoso, dolce, commosso delle loro amiche, non mancando di far trasparire lo sconvolgimento per una morte tanto prematura quanto inaspettata


La parola è passata poi al sindaco di Paderno, Gianpaolo Torchio, che ringraziando il Prefetto per la vicinanza manifestata (in chiesa erano presenti anche il primo cittadino di Robbiate, i vertici dell'Arma e il consigliere regionale Gianmario Fragomeli), ha spiegato come parrocchia e comune abbiano deciso di attivare un fondo dedicato a Giorgia e Milena che sarà destinato, secondo la volontà dei giovani che saranno interpellati, a progetti sociali, come verso il prossimo era lo spirito delle due vittime, studentesse universitarie, già volontarie in alcune manifestazioni di paese e impegnate nella consulta giovani.
I due feretri sono usciti dalla chiesa circondati da due ali di folla, sotto un cielo che ha scaricato secchiate d'acqua, quasi a manifestare quel senso di rabbia e di ribellione che da sabato scorso pervade i pensieri di ciascuno.
Al cimitero la salma di Milena è stata tumulata, mentre quella di Giorgia portata al tempio crematorio.
S.V.