Mandic: mancano infermieri. A rilento l'attività chirurgica
Sono difficoltà che colpiscono l'intera struttura ospedaliera ma a pagarne le conseguenze maggiori sono le strutture medie e piccole. La mancanza di personale infermieristico è tra i problemi più preoccupanti e difficili da risolvere. E le ricadute sull'intera attività clinica sono evidenti.
Al San Leopoldo Mandic la riattivazione dei posti letto di chirurgia polispecialistica dal 15 settembre è stata rinviata al primo ottobre. Mentre la riattivazione dei dieci posti letto di Medicina è rinviata addirittura all'esito del concorso infermieri in calendario il 29 settembre. La ricaduta più grave è sull'attività delle sale operatorie. "La scarsità di infermieri impedisce di dare pieno sviluppo alle potenzialità professionali della dirigenza medica - spiega il Dg Marco Trivelli - così il blocco operatorio non è mai funzionante quanto potrebbe".

Le sedute operatorie sono ridotte e ciò causa una reazione a catena soprattutto nel reparto di Ortopedia e Traumatologia, la punta avanzata di Mandic. I giovani chirurghi ortopedici che non possono lavorare con continuità sono attratti dalle chiamate dei grandi ospedali dove l'attività operatoria è comunque costante e assicurata. Perdere un ortopedico formato è un danno per il reparto. Se poi le minori sedute operatorie generano, come ovvio, l'allungarsi delle liste di attesa il paziente si trova nelle condizioni di doversi rivolgere altrove. Altro danno quindi per il reparto diretto dal dr. Pierluigi Colombo e per il San Leopoldo Mandic. Al Direttore generale l'onere di reperire almeno il personale di sala operatoria, riorganizzando, eventualmente, l'attività infermieristica territoriale.
Al San Leopoldo Mandic la riattivazione dei posti letto di chirurgia polispecialistica dal 15 settembre è stata rinviata al primo ottobre. Mentre la riattivazione dei dieci posti letto di Medicina è rinviata addirittura all'esito del concorso infermieri in calendario il 29 settembre. La ricaduta più grave è sull'attività delle sale operatorie. "La scarsità di infermieri impedisce di dare pieno sviluppo alle potenzialità professionali della dirigenza medica - spiega il Dg Marco Trivelli - così il blocco operatorio non è mai funzionante quanto potrebbe".

Le sedute operatorie sono ridotte e ciò causa una reazione a catena soprattutto nel reparto di Ortopedia e Traumatologia, la punta avanzata di Mandic. I giovani chirurghi ortopedici che non possono lavorare con continuità sono attratti dalle chiamate dei grandi ospedali dove l'attività operatoria è comunque costante e assicurata. Perdere un ortopedico formato è un danno per il reparto. Se poi le minori sedute operatorie generano, come ovvio, l'allungarsi delle liste di attesa il paziente si trova nelle condizioni di doversi rivolgere altrove. Altro danno quindi per il reparto diretto dal dr. Pierluigi Colombo e per il San Leopoldo Mandic. Al Direttore generale l'onere di reperire almeno il personale di sala operatoria, riorganizzando, eventualmente, l'attività infermieristica territoriale.























