Israele: le ragioni per un “golpe” pacifico e democratico
"Se un ufficiale darà loro ordini da paranoico hanno solo il dovere di legarlo ben stretto e portarlo in una casa di cura”.
E' così che Don Lorenzo Milani nel suo libricino “L'obbedienza non è più una virtù” si esprimeva in modo netto sul diritto-dovere di ogni soldato di responsabilmente obiettare di fronte ad un palese ordine ingiusto e disumano del proprio superiore.
Lo stesso atteggiamento che ogni cittadino responsabile dovrebbe, secondo non solo il suo pensiero, avere nei confronti di possibili scelte altrettanto paranoiche dei propri governanti.
E' questo che mi è balenato in mente sentendo la notizia secondo cui il “gabinetto di sicurezza” convocato dal governo Netanyahu ha deciso di avallare il piano di occupazione totale della striscia di Gaza.
Di fronte a questa ennesima dimostrazione di irresponsabile volontà distruttiva ( * ne avevo già scritto) nei confronti di inermi vittime civili ma nel contempo anche di una crescente presa di posizione avversa da parte sia del fronte interno in Israele che finalmente e in modo determinato di quello esterno (ad esempio con la concreta scelta della Germania di sospendere la vendita di armi ad Israele) si può forse incominciare ad intravvedere una possibilità di fermare la disumana azione del governo Netanyahu.
In particolare sul fronte interno si registrano, oltre alla ininterrotta mobilitazione attorno ai parenti degli ostaggi e dell'opposizione, gesti, anche numericamente significativi, di aperta contrarietà come il documento sottoscritto da più di 600 degli ex responsabili dei servizi segreti ma anche scomode dichiarazioni degli attuali vertici dell'esercito.
Ma quello che più impressiona è il numero crescente di diserzioni e di suicidi tra i soldati (circa 40.000 diserzioni dal maggio 2025 ad oggi, vedi al minuto 7 circa di questa interessante trasmissione https://www.la7.it/in-onda/rivedila7/in-onda-08-08-2025-606664) che confrontati con i circa 60.000 soldati stimati occorrenti per mettere in atto il piano di Netanyahu inducono a sperare che quantomeno possano emergere difficoltà attuative.
Tutto questo, e quant'altro occorre continuare a mettere in atto come pressione sull'attuale leadership israeliana, può trovare un'ulteriore e forse definitiva efficacia se in tutto l'esercito, ma anche nella società civile, aumentassero a valanga i signorNO motivati dalla consapevolezza così ben delineata non solo da Don Milani.
Una consapevolezza critica che giustamente si richiama al più che legittimo diritto-dovere alla disubbidienza pur pacifica ma assai determinata di fronte a conclamate disumanità di certe scelte di chi detiene, pur anche democraticamente, il potere.
Sarebbe peraltro, in un mondo sempre più buio come il nostro, un modo dimostrativo e pure incoraggiante per riconsegnare realmente alle genti la potestà delle scelte fondamentali rispetto alle élite che ci dovrebbero rappresentare ma che invece sempre più spesso sono mosse da logiche ed interessi autoreferenziali mascherati da nazionalismi falsamente protettivi come da solo presunte esigenze economiche e geopolitiche.
Speranza utopica o concreta possibilità?
Intanto continuiamo a mobilitarci.
(*) https://www.merateonline.it/notizie/149059/un-golpe-virtuoso
https://www.casateonline.it/notizie/150584/un-golpe-virtuoso-solo-israele-forse-pu-o-salvare-gaza-e-se-stesso
E' così che Don Lorenzo Milani nel suo libricino “L'obbedienza non è più una virtù” si esprimeva in modo netto sul diritto-dovere di ogni soldato di responsabilmente obiettare di fronte ad un palese ordine ingiusto e disumano del proprio superiore.
Lo stesso atteggiamento che ogni cittadino responsabile dovrebbe, secondo non solo il suo pensiero, avere nei confronti di possibili scelte altrettanto paranoiche dei propri governanti.
E' questo che mi è balenato in mente sentendo la notizia secondo cui il “gabinetto di sicurezza” convocato dal governo Netanyahu ha deciso di avallare il piano di occupazione totale della striscia di Gaza.
Di fronte a questa ennesima dimostrazione di irresponsabile volontà distruttiva ( * ne avevo già scritto) nei confronti di inermi vittime civili ma nel contempo anche di una crescente presa di posizione avversa da parte sia del fronte interno in Israele che finalmente e in modo determinato di quello esterno (ad esempio con la concreta scelta della Germania di sospendere la vendita di armi ad Israele) si può forse incominciare ad intravvedere una possibilità di fermare la disumana azione del governo Netanyahu.
In particolare sul fronte interno si registrano, oltre alla ininterrotta mobilitazione attorno ai parenti degli ostaggi e dell'opposizione, gesti, anche numericamente significativi, di aperta contrarietà come il documento sottoscritto da più di 600 degli ex responsabili dei servizi segreti ma anche scomode dichiarazioni degli attuali vertici dell'esercito.
Ma quello che più impressiona è il numero crescente di diserzioni e di suicidi tra i soldati (circa 40.000 diserzioni dal maggio 2025 ad oggi, vedi al minuto 7 circa di questa interessante trasmissione https://www.la7.it/in-onda/rivedila7/in-onda-08-08-2025-606664) che confrontati con i circa 60.000 soldati stimati occorrenti per mettere in atto il piano di Netanyahu inducono a sperare che quantomeno possano emergere difficoltà attuative.
Tutto questo, e quant'altro occorre continuare a mettere in atto come pressione sull'attuale leadership israeliana, può trovare un'ulteriore e forse definitiva efficacia se in tutto l'esercito, ma anche nella società civile, aumentassero a valanga i signorNO motivati dalla consapevolezza così ben delineata non solo da Don Milani.
Una consapevolezza critica che giustamente si richiama al più che legittimo diritto-dovere alla disubbidienza pur pacifica ma assai determinata di fronte a conclamate disumanità di certe scelte di chi detiene, pur anche democraticamente, il potere.
Sarebbe peraltro, in un mondo sempre più buio come il nostro, un modo dimostrativo e pure incoraggiante per riconsegnare realmente alle genti la potestà delle scelte fondamentali rispetto alle élite che ci dovrebbero rappresentare ma che invece sempre più spesso sono mosse da logiche ed interessi autoreferenziali mascherati da nazionalismi falsamente protettivi come da solo presunte esigenze economiche e geopolitiche.
Speranza utopica o concreta possibilità?
Intanto continuiamo a mobilitarci.
(*) https://www.merateonline.it/notizie/149059/un-golpe-virtuoso
https://www.casateonline.it/notizie/150584/un-golpe-virtuoso-solo-israele-forse-pu-o-salvare-gaza-e-se-stesso
Germano Bosisio