Brivio: il Sindaco illustra il progetto di Anas sul ponte
Prendo spunto dall’intervento del Consigliere Regionale Fragomeli a tema ponte di Brivio, per condividere alcune considerazioni e far chiarezza su un argomento che incide direttamente sulle abitudini e le esigenze dei cittadini, sul tessuto sociale, economico ed altamente produttivo di due territori contigui.
Con il subentro di Anas nella gestione dell’infrastruttura la disponibilità economica per l’intervento di manutenzione straordinaria è aumentata da 3 milioni di euro a circa 14 milioni di euro.
Questa circostanza ha permesso l’elaborazione di un progetto che consentirà di allungare notevolmente la vita utile del ponte.

La Struttura Tecnica di Anas ha sviluppato in modo ineccepibile una complessa serie di analisi strutturali che hanno consentito di determinare in modo assolutamente preciso gli interventi necessari ed indifferibili per rinforzare il ponte ed adeguarlo a corretti standard d’esercizio ed alla normativa sismica.
Le analisi si sono concretizzate in un progetto esecutivo di adeguamento strutturale complesso, che coinvolge tutte le componenti strutturali del ponte, con la necessità di chiuderlo al traffico veicolare e pedonale per consentire la demolizione dell’impalcato del piano viario e la sua ricostruzione nel rispetto del progetto esecutivo.
Nei vari comunicati che si sono susseguiti da parte di alcuni politici locali in questi giorni, ho notato la propensione ad intestarsi meriti, anche solo per lo spostamento della data di inizio lavori al termine delle olimpiadi Milano Cortina.
Banalità mal digerite dai territori, che dovranno affrontare le conseguenze della chiusura del ponte per 15 mesi, con tutto quello che comporta:
- Allungamento dei tempi di percorrenza per pendolari, lavoratori, studenti e cittadini;
- Aumento dei costi di viaggio dovuti ad una maggior percorrenza alternativa;
- Impoverimento di alcune attività commerciali presenti lungo l’asse viario Calco – Brivio – Cisano Bergamasco
Chi si è affretto a produrre comunicati si è ben guardato dall’evidenziare che la richiesta di inserire nel progetto di adeguamento una viabilità pedonale e ciclabile, avanzata in primis dai Sindaci di Brivio e di Cisano Bergamasco, non è stata adeguatamente sviluppata ed è stata sostanzialmente liquidata adducendo quale motivazione che i vincoli imposti dalla Soprintendenza non consentono modifiche sostanziali all’architettura del ponte.
La richiesta dei territori non è stata avanzata a caso. Deriva dalla precisa esigenza di garantire in assoluta sicurezza l’attraversamento del ponte da parte di tutti gli utenti, pedoni, persone con ridotta capacità motoria, genitori con figli nel passeggino e/o in carrozzine, ciclisti.
Questo collegamento si inquadra anche in una più ampia logica di fruizione dei territori e degli ambiti naturalistici ricompresi nel perimetro del Parco Adda Nord e nell’ottica dello sviluppo integrato di una mobilità sostenibile.
Lo sviluppo di una progettualità integrata con l’adeguamento strutturale e la realizzazione di un attraversamento ciclo pedonale sarebbe stata una sorta di adeguata compensazione per la chiusura prolungata di 15 mesi.
Ben lungi dal voler alimentare polemiche, perché c’è piena consapevolezza che l’intervento sul ponte è necessario ed indifferibile. Il compito dei Sindaci è quello di tutelare e promuovere a tutti i livelli le istanze e le esigenze del territorio, dialogando con gli interlocutori istituzionali, ciascuno nel rispetto dei propri ruoli.
Fermo restando le competenze di ogni Ente coinvolto, settembre sarà il tempo di nuove interlocuzioni per cercare di condividere una soluzione tecnicamente ed economicamente sostenibile per rispondere ad una precisa istanza di migliaia di cittadini.
Con il subentro di Anas nella gestione dell’infrastruttura la disponibilità economica per l’intervento di manutenzione straordinaria è aumentata da 3 milioni di euro a circa 14 milioni di euro.
Questa circostanza ha permesso l’elaborazione di un progetto che consentirà di allungare notevolmente la vita utile del ponte.

La Struttura Tecnica di Anas ha sviluppato in modo ineccepibile una complessa serie di analisi strutturali che hanno consentito di determinare in modo assolutamente preciso gli interventi necessari ed indifferibili per rinforzare il ponte ed adeguarlo a corretti standard d’esercizio ed alla normativa sismica.
Le analisi si sono concretizzate in un progetto esecutivo di adeguamento strutturale complesso, che coinvolge tutte le componenti strutturali del ponte, con la necessità di chiuderlo al traffico veicolare e pedonale per consentire la demolizione dell’impalcato del piano viario e la sua ricostruzione nel rispetto del progetto esecutivo.
Nei vari comunicati che si sono susseguiti da parte di alcuni politici locali in questi giorni, ho notato la propensione ad intestarsi meriti, anche solo per lo spostamento della data di inizio lavori al termine delle olimpiadi Milano Cortina.
Banalità mal digerite dai territori, che dovranno affrontare le conseguenze della chiusura del ponte per 15 mesi, con tutto quello che comporta:
- Allungamento dei tempi di percorrenza per pendolari, lavoratori, studenti e cittadini;
- Aumento dei costi di viaggio dovuti ad una maggior percorrenza alternativa;
- Impoverimento di alcune attività commerciali presenti lungo l’asse viario Calco – Brivio – Cisano Bergamasco
Chi si è affretto a produrre comunicati si è ben guardato dall’evidenziare che la richiesta di inserire nel progetto di adeguamento una viabilità pedonale e ciclabile, avanzata in primis dai Sindaci di Brivio e di Cisano Bergamasco, non è stata adeguatamente sviluppata ed è stata sostanzialmente liquidata adducendo quale motivazione che i vincoli imposti dalla Soprintendenza non consentono modifiche sostanziali all’architettura del ponte.
La richiesta dei territori non è stata avanzata a caso. Deriva dalla precisa esigenza di garantire in assoluta sicurezza l’attraversamento del ponte da parte di tutti gli utenti, pedoni, persone con ridotta capacità motoria, genitori con figli nel passeggino e/o in carrozzine, ciclisti.
Questo collegamento si inquadra anche in una più ampia logica di fruizione dei territori e degli ambiti naturalistici ricompresi nel perimetro del Parco Adda Nord e nell’ottica dello sviluppo integrato di una mobilità sostenibile.
Lo sviluppo di una progettualità integrata con l’adeguamento strutturale e la realizzazione di un attraversamento ciclo pedonale sarebbe stata una sorta di adeguata compensazione per la chiusura prolungata di 15 mesi.
Ben lungi dal voler alimentare polemiche, perché c’è piena consapevolezza che l’intervento sul ponte è necessario ed indifferibile. Il compito dei Sindaci è quello di tutelare e promuovere a tutti i livelli le istanze e le esigenze del territorio, dialogando con gli interlocutori istituzionali, ciascuno nel rispetto dei propri ruoli.
Fermo restando le competenze di ogni Ente coinvolto, settembre sarà il tempo di nuove interlocuzioni per cercare di condividere una soluzione tecnicamente ed economicamente sostenibile per rispondere ad una precisa istanza di migliaia di cittadini.
Il Sindaco, Ing. Federico Airoldi