Ponte di Paderno: Panzeri e il "suo" progetto a Salvini

Quindi, giusto per ricapitolare: sono mesi e mesi che i comuni del territorio organizzano incontri pubblici sul tema del ponte, dialogano con la cittadinanza e i comitati, studiano soluzioni e cercano invano di farsi ascoltare da Ministero, Regione e Province.

Mesi e mesi in cui ci spiegano che la valorizzazione del paesaggio e del vecchio ponte poco importa a queste persone, così come poco importa il pensiero di chi in questi territori ci vive, li amministra e che un ponte lo vorrebbe, ma al posto giusto e con risposte adeguate.

Mesi e mesi in cui ci viene fatto notare (per chi ha partecipato ai vari incontri pubblici) che si può anche costruire un ponte a otto corsie, ma che in tutti i progetti presentati (alcuni decisamente fantasiosi, come quello del ponte viabilistico che arriva alle pendici della Madonna del Bosco) non è minimamente descritto su quali strade di campagna o in quali già intasate arterie del meratese si riverseranno gli oltre 16.000 veicoli al giorno previsti, compresi mezzi pesanti (stime ottimistiche di Regione Lombardia). Ma forse per certe menti questo è un fatto secondario. 
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Poi, dopo la nomina di un Commissario straordinario che toglie sempre più possibilità di dissentire, alla festa della Lega un ex sindaco, che ai vari incontri pubblici non mi sembra si sia mai visto, scavalca tutti e porta direttamente a Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei dei trasporti nonché capo del suo partito, una nuova proposta di uno “stimato progettista”, che ancora una volta non sembra però presentare soluzioni e risposte su come una mole così impattante di veicoli transiterà su un territorio che già oggi non è in grado di sopportare il traffico attuale.

A qualcuno forse varrebbe la pena rileggere l’intervento del sindaco di Aicurzio, fatto in occasione del partecipato incontro pubblico che si è tenuto a Robbiate il 6 giugno scorso: https://www.merateonline.it/notizie/147314/nuovo-ponte-san-michele-sindaco-baraggia-aicurzio-ldquo-come-un-grattacielo-accanto-alla-tour-eiffel-rdquo Un intervento lucido, che racconta bene la cronostoria di una serie di maldestre operazioni di progettazioni che ora ricadono sul nostro già martoriato territorio e su chi qui ci vive, con la scelta (o imposizione?) di una soluzione che favorisce principalmente gli interessi commerciali della movimentazione merci e delle aziende della bergamasca.

E varrebbe la pena riflettere anche su come la nostra Regione, in questi 25 anni di amministrazione leghista anni sia stata sempre più cementificata e asfaltata, spesso senza reali necessità e distruggendo quel verde e quel territorio da preservare che un tempo sembrava uno dei vessilli del partito ora guidato da Salvini.
Un cittadino di Robbiate
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