"Per un oratorio inclusivo". Progetto a Olgiate e Missaglia

L’oratorio è, nell’immaginario e nell'esperienza di tutti, il luogo inclusivo per eccellenza: uno spazio sempre aperto dove poter stare ed essere accolti senza giudizio, un luogo in cui vivere esperienze significative e coltivare legami che aiutano a crescere. Nel periodo estivo vediamo qui l’intera comunità educante che concentra le proprie risorse migliori per far vivere un tempo ricco di significato per chi partecipa: dagli adolescenti che si prendono cura dei più piccoli, ai bambini che vengono coinvolti in svariate attività, alle famiglie che partecipano ai momenti più significativi dell'esperienza. Tuttavia, affinché l'oratorio possa mantenersi vitale e rispondere alle sfide sempre nuove che la società mette davanti alla comunità educante che lo anima, necessita di attenzione e cura, di azioni pensate e di competenza.
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Proprio a partire da queste riflessioni, la Cooperativa sociale La Vecchia Quercia, già coinvolta nel progetto "E' Oratorio" di Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi, ha realizzato, nei mesi di aprile e maggio 2025, "Per un Oratorio inclusivo" un percorso di formazione cui hanno aderito l’Oratorio “San Domenico Savio" di Maresso, l’Oratorio “San Giuseppe” di Missaglia e l'Oratorio "San Giuseppe" di Olgiate Molgora. Le educatrici professionali della Cooperativa Laura Fumagalli e Anna Spinelli hanno guidato gli aspiranti giovani animatori dell'oratorio estivo, accompagnati dai loro Parroci e da alcuni membri della comunità educante, in un percorso di riflessione sul proprio ruolo e sulle proprie competenze comunicative e collaborative che si è sviluppato partendo dalla condivisione di alcune domande: "Cosa intendiamo, oggi, con il termine "inclusione"? Da dove partire per rendere i contesti aggregativi ancora più inclusivi"?
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"È importante cominciare dal mettere al centro le persone, con il proprio valore unico, e dalla decostruzione dello sguardo nei confronti di ciò che non rientra negli standard dell'abilismo. Includere per noi significa creare contesti sociali in grado di favorire la partecipazione e il benessere di tutti gli esseri umani, portatori ciascuno della propria soggettività e dei propri bisogni" -spiegano le educatrici della Cooperativa- "Includere non significa solo rendere accessibili gli spazi abbattendo barriere fisiche, ma anche educare a riconoscere la diversità come un valore, ovvero educare a conoscere e ascoltare l’altro per costruire una comunità capace di non lasciare indietro nessuno. Attraverso gli incontri, abbiamo proposto agli animatori attività che potessero avvicinarli alla comprensione dei limiti fisici e culturali presenti nella nostra società quando si incontra la disabilità. Questo per aumentare la consapevolezza del loro ruolo di mediatori durante la proposta delle attività oratoriane estive. L'obiettivo primario è stato quello di fornire strumenti da poter utilizzare per vivere l'esperienza estiva con maggior sicurezza ed entusiasmo anche di fronte a situazioni che richiedono una maggiore cura e attenzione." 
“Don, si vede che questi animatori han fatto il corso sull’inclusione in Oratorio!” Questa è stata l’osservazione di una volontaria della cucina dell’Oratorio di Missaglia. "È vero" - racconta Don Andra Scaltritti, Vicario per gli Oratori - "il clima tra gli animatori e quindi, in Oratorio, è un po’ cambiato: non è stato sicuramente stravolto, ma un’attenzione in più c’è da parte di tutti nei confronti di tutti! E credo che sia questo il valore pieno di inclusione: essere tutti per tutti, ognuno con la sua originalità! Camminare per rendere l’Oratorio “più inclusivo” non vuol dire solo banalmente “saper accogliere tutti”, ma soprattutto essere capaci di vedere ognuno le proprie originalità e sfruttarle per quelle che sono. Un tema che oggi deve riguardare ciascuno di noi, soprattutto i nostri adolescenti, che tanto spesso si ritrovano annoiati perché non hanno nulla da fare… Essere/diventare inclusivi potrebbe volersi dire, anzitutto, una domanda: cosa mi rende originale?"
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"Gli oratori sono da sempre luogo di accoglienza - continua Don Emanuele Colombo della Parrocchia di Olgiate - Hanno sempre accolto tutti e non si è mai fatta “selezione” all’ingresso per nessun motivo, nemmeno quello religioso. Il contributo che ci ha offerto la Cooperativa La Vecchia Quercia con i suoi educatori nel percorso di formazione di quest’anno è stato quello di aiutare gli animatori a passare dall’accoglienza all’inclusione. In questo modo, diamo spazio a chiunque, non solo per trovare un posto dove stare, ma per sapere vivere il tempo in Oratorio come un’occasione sentirsi valorizzato e trovare spazi e modi in cui esprimersi al meglio."
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Dopo la conclusione del percorso, sono dunque partiti il 9 di giugno gli oratori estivi di Maresso, Missaglia e Olgiate Molgora. Con il titolo "Tic Toc: io sarò con voi tutti i giorni", gli oratori vedono la presenza di educatrici e educatori professionali della Cooperativa che quotidianamente lavorano con le persone con disabilità, e che rappresentano un riferimento concreto per le animatrici e gli animatori nell'affrontare situazioni più complesse, ricordando strategie operative e modalità comunicative sperimentate durante il corso, che facilitano la gestione di bambine e bambini, in ottica di oratorio inclusivo. In questi mesi estivi, le educatrici e gli educatori de La Vecchia Quercia saranno altresì presenti in diversi oratori del territorio a supporto degli animatori e dei bambini e ragazzi con disabilità. Le persone adulte con disabilità che frequentano i servizi della Cooperativa, invece, saranno presenti con attività laboratoriali presso alcuni oratori e Centri Ricreativi Estivi del lecchese. In particolare, nell'ambito del progetto “Step by step! Piccoli passi verso l’inclusione” promosso da FOM (Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi) e che ha come obiettivo quello di attivare processi di cambiamento e di accompagnamento che permettono di modificare il “fare quotidiano” per garantire un passo comunitario inclusivo, sono in fase di realizzazione attività laboratoriali in cui i giovani animatori potranno sperimentarsi in attività artistiche, teatrali ed espressive guidati dalle persone adulte con disabilità coinvolte nei progetti e nei servizi della Cooperativa.
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